She became a mystery - love from Rainfalls gdr

— Non oseresti. — Samantha guardò il ragazzo con un sopracciglio alzato non appena gli sentì pronunciare quelle parole. Se davvero credeva che lei si sarebbe tirata indietro, era proprio sulla cattiva strada. Avrebbe fatto di tutto pur di proteggere la sua migliore amica, non avrebbe lasciato che il ragazzo andasse a svelare a tutti il suo segreto. — Mi ferisci, Jacob. Pensavo che almeno tu ormai mi conoscessi bene. Dovresti sapere che non ho paura, né di te, né di nessuno. Ti ho in pugno, Reynolds. Ho in pugno tutti voi. E se anche solo proverai a rivelare ciò che ha fatto Astrid, considerati fottuto. — Esclamò con tono deciso e freddo allo stesso tempo, incrociando le braccia al petto. Nonostante il suo ex ragazzo sembrasse terribilmente serio, Samantha era sicura di riuscire ad affrontarlo senza problemi. Il massimo che poteva fare, d'altronde, era rivelare qualche suo segreto, ma lei aveva la situazione sotto controllo. Sapeva tutto di lui, sapeva i suoi segreti, perciò era tranquilla. Il ragazzo sarebbe rimasto zitto. — Credi di essere la regina della città, non è vero? Sai benissimo che un giorno ti si ritorcerà tutto contro. E qualcuno verrà a fartela pagare. — Aveva sentito male o Jacob l'aveva appena minacciata? Si avvicinò leggermente a lui, fingendosi per nulla intimorita, sorpresa di sentirgli pronunciare quelle parole. Il tono minaccioso e serio del ragazzo l'aveva fatta raggelare, ma non si sarebbe scomposta. — Pensi che minacciarmi a vuoto basterà a farmi stare zitta? Sei patetico. — Gli rispose, accennando una risata beffarda come per accentuare il fatto che non lo stesse prendendo sul serio, anche se forse, ripensandoci, avrebbe dovuto.
— Fossi in te non mi sottovaluterei. E d'ora in poi guardati le spalle, stronza. —

* * *


tumblr_inline_mqusk4zaEK1qz4rgp Per Arya era un obbligo organizzare i compleanni della sua sorellina sin da quando lei era nata, nonostante si togliessero appena due anni di differenza. Insieme a Tamara, la domestica di casa, si divertiva sempre a comprare palloncini e addobbi, ma quella volta era diverso. Sam voleva la festa più bella che si fosse mai vista a Rainfalls — non che fosse molto difficile — ma Arya sapeva che era una brutta idea. Lo sentiva fin dentro le ossa... Ma cosa avrebbe potuto dire alla sua sorellina?
Casa Duchannes non era mai stata tanto tranquilla, e da fuori, nessuno avrebbe mai detto che da lì a poco, quell'umile dimora avrebbe ospitato più di 100 persone. Tamara era troppo occupata nel cucinare più dolci possibili, mentre Samantha non aveva ancora scelto quale vestito mettere. Era chiusa in camera sua da ore, come se stesse escogitando qualcosa... E Arya sapeva che non era il caso di lasciare la sua sorellina chiusa da sola nella sua camera. Lei gliel'aveva detto: quei sogni terribili erano tornati. E mentre tutti dormivano, Arya aveva sentito Samantha sussurrare che stava perdendo lentamente la testa, ma nessuno sembrava accorgersene. Lei aveva tutto: era capo-cheerleader, la reginetta del ballo, la ragazza più popolare a Rainfalls. Cosa poteva andare storto, nella sua vita?
— Sammie, andiamo... Tra poco gli ospiti saranno qui! — Arya sapeva che era inutile chiamare sua sorella, dato che non le dava quasi mai ascolto... Ma erano ormai le 20:30. I suoi amici sarebbero arrivati solo tra qualche minuto, e non aveva voglia di cercare scuse. La festa non era neanche sua, accidenti. La ragazza sospirò, passandosi una mano tra i capelli, e decidendosi a fare ciò che riteneva giusto. Camminò a passo deciso fino alla camera di sua sorella, ma fu un rumore di passi a bloccarla.
— Sam, non è divertente. Non rovinare la tua festa! — Non voleva essere tanto dura con sua sorella, sapevo che non era un bel momento per lei... Ma d'altronde, non era lei che aveva voluto organizzare quella festa. — Samantha Duchannes, porta il tuo cu— Fu la paura a bloccarla. E sapeva bene il perché. Corse fino alla camera della sua sorella minore, ma la porta era bloccata a chiave. Cercò di urlare, invano, e solo dopo una ventina di minuti, riuscì a buttare giù la porta... Tutti quegli anni di sport, erano serviti a qualcosa.
Nella camera c'era un odore insolito, che copriva il profumo alle rose che era solita usare Samantha. Sembrava tutto al proprio posto, se non fosse stato per i libri, tutti caduti dalla libreria. Arya fece un grosso respiro, nonostante la puzza a dir poco ripugnante, e decise di entrare nel bagno di Sam, mentre sperava per il meglio ma già si aspettava il peggio. Le lacrime continuavano a scenderle sul viso, e la porta si aprì al semplice tocco della mano di Arya.
Quello che c'era nel bagno, segnò Arya a vita. Trucchi a terra, acqua che fuoriusciva dalla vasca, un corpo che non dava segni di vita. Le ultime parole di Sam le tornarono in mente.
— Arya, ricordati di me dopo il mio compleanno. —



SAMANTHA AMELIA DUCHANNES, 1997 — 2015.

tumblr_inline_mqusk4zaEK1qz4rgp La chiesa era silenziosa. Troppo silnziosa. Nessuno avrebbe mai immaginato che lì dentro si stesse celebrando un funerale. Nonostante il pastore Williams parlasse, a nessuno arrivavano le parole, era quasi come se a nessuno importasse della morte di Samantha. Nessuno la conosceva per ciò che era davvero.
Samantha era falsa, manipolatrice e ricattatrice. Conosceva tutti i segreti di ogni singola persona a Rainfalls, e non aveva paura di sporcarsi le mani. Era la regina di Rainfalls. Solo una cosa era certa: Samantha era un mistero, e perfino la sua morte lo era. Nessuno sapeva se la ragazza si fosse suicidata, o qualcuno l'avesse uccisa... E la cosa, faceva impazzire tutti. Samantha aveva sempre dimostrato di avere disturbi psicologici, sin da bambina, e si pensava fosse una lieve forma di depressione... Ma nessuno pensava che sarebbe arrivata al punto di suicidarsi. D'altro canto, tutti sapevano quanto la ragazza fosse odiata — e venerata — da tutti gli adolescenti di Rainfalls. Un omicidio, forse, sembrava la soluzione migliore.
— Per terminare qui la cerimonia, vorrei chiedere un minuto di silenzio per la nostra Samantha. Il suo ricordo vivrà in noi per sempre. — Nessuno pensava che quella chiesa potesse diventare più silenziosa di così, e metteva quasi i brividi. Era come se la sua presenza fosse lì, e continuasse a vivere in tutti. Samantha Non sarebbe mai andata via. La cosa più inquietante era la piccola Malia che sembrava essere l'esatta copia della cugina... Ed era difficile non rivedere Samantha, in lei.
Appena il minuto — che sembrò più un'ora — passò, tutti si affrettarono a porgere le condoglianze alla famiglia Duchannes, ancora sconvolta per ciò che era successo, e si chiedevano come fosse possibile.
I ragazzi si affrettarono ad uscire dalla chiesa, con la confusione ed un senso di malinconia stampato sul viso. Nessuno riusciva a capire qualcosa in tutta quella storia, e tutto, sembrava non avere il minimo senso. In un paio di minuti, ci fu uno squillo di cellulari generale e tutti si guardarono intorno, prima di vedere il messaggio.

Non pensate, neanche per un secondo, di esservi sbarazzati di me.
— Nightmare.