Welcome to the Nightmare

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In un’epoca remota, quando il cosmo era ancora giovane e le stelle danzavano al ritmo di una melodia invisibile, esistevano due pianeti gemelli, antitetici eppure speculari: Luminis, dimora della purezza assoluta, e Darknis, regno delle tenebre più profonde. Su Luminis, Astrid, una fanciulla di dodici anni dal cuore luminoso come il sole che illuminava il suo mondo, era considerata la maga della luce più prodigiosa mai apparsa. Il suo potere non era solo un dono, ma una manifestazione del legame indissolubile tra lei e il pianeta stesso, un riflesso dell’armonia universale che permeava ogni fibra di Luminis. Al contrario, su Darknis, Rethiel, un giovane stregone dell’oscurità altrettanto precoce, incarnava l’essenza stessa del mistero e della complessità. Egli, pur essendo figlio delle ombre, possedeva un’anima tormentata, divisa tra il desiderio di comprendere la natura del bene e l’attrazione irresistibile verso il potere oscuro che lo circondava.
Un destino ineluttabile avrebbe intrecciato i loro cammini. Durante un evento celeste raro, noto come "la Convergenza degli Astri", i due pianeti si allinearono perfettamente, permettendo ai loro abitanti di attraversare i confini che li separavano da millenni. Fu in questa occasione che Astrid e Rethiel si incontrarono per la prima volta. Nonostante le differenze apparentemente insormontabili, essi scoprirono un’affinità profonda, un’intesa che trascendeva i pregiudizi dei loro mondi. L’amore, fragile come un cristallo eppure indistruttibile come il diamante, germogliò tra loro, ponendo fine alla secolare rivalità tra Luminis e Darknis. I due pianeti, sotto l’influenza del loro sentimento puro, si fusero in un’unica entità chiamata Lumdarnis, un luogo in cui luce e oscurità coesistevano in equilibrio perfetto.
Tuttavia, la serenità durò poco più di un secolo. Un giorno, mentre Rethiel meditava sulle colline eteree di Lumdarnis, fu sorpreso da un attacco improvviso. La strega suprema Ceride, un essere antico e insaziabile, assetata di potere e dominio, trafisse il giovane stregone con un colpo preciso al petto. Il sangue di Rethiel, denso come l’inchiostro della notte più cupa, si sparse sul terreno, contaminando l’equilibrio stesso di Lumdarnis. Il corpo del ragazzo svanì, dissolvendosi in un turbine di ombre che si propagarono come un veleno invisibile nell’aria. Quelle ombre, frammenti corrotti della sua anima, penetrarono nei cuori degli abitanti di Lumdarnis, trasformandoli in creature malvagie, schiave di un istinto primordiale di distruzione. Amicizie secolari si infransero, famiglie si distrussero, e guerre fratricide devastarono ciò che un tempo era stato un paradiso.
Ma il male non si fermò lì. Le anime macchiate dalle ombre di Rethiel, consumate dal caos che avevano seminato, abbandonarono i loro corpi mortali, fondendosi in un’unica entità demoniaca: Akumu, un essere tanto potente quanto spietato. Akumu, il cui nome evocava incubi ancestrali, rappresentava l’apoteosi del male. Egli era dotato di un potere tale da rivaleggiare con quello delle divinità antiche, un’autorità che gli permetteva di piegare la realtà stessa al suo volere. Ogni atto di crudeltà perpetrato dagli esseri viventi nutriva la sua forza, ogni lacrima versata alimentava la sua gioia maligna. Akumu non cercava semplicemente il caos; egli lo venerava, lo adorava come una religione personale. Il dolore altrui era la sua ambrosia, la sofferenza universale il suo scopo ultimo.
Il suo desiderio supremo era quello di estendere il proprio dominio oltre i confini di Lumdarnis, di portare il caos nel tessuto stesso dell’universo. Egli vedeva negli altri esseri solo strumenti da manipolare, pedine da sacrificare sull’altare della sua ambizione smisurata. Akumu non era solo un nemico; era un flagello cosmico, un’entità che incarnava tutto ciò che vi era di più oscuro e terribile nell’esistenza. E mentre le sue risate echeggiavano tra le stelle, il destino di Lumdarnis – e forse dell’intero cosmo – pendeva su un filo sottile, pronto a spezzarsi sotto il peso del male assoluto.

Qual è il tuo destino, giocatore? Ti unirai alla giovane e innocente Astrid, erede della luce pura che un tempo rischiarava Luminis, oppure cederai alle tenebre che sussurrano promesse di potere illimitato, abbracciando l’oscurità che Akumu ha disseminato nell’universo? Oserai combattere per riportare equilibrio a Lumdarnis, o ti lascerai sedurre dal richiamo dell’abisso, diventando uno strumento del caos stesso? La scelta è tua, e ogni decisione plasmerà non solo il tuo cammino, ma il destino di interi mondi. Che tu sia artefice di speranza o vessillo di distruzione, ricorda: ogni passo che compi lascia un’impronta indelebile nell’eternità.

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