News e Aggiornamenti Endlos Realm

Lo Staff approfitta del ritorno dalle vacanze estive per mettere un po’ d’ordine nel GdR, soprattutto nelle sezioni dedicate a Schede, Revisioni, Conti e (da quest’anno) anche in Tesoreria. Naturalmente le “pulizie autunnali” richiedono l’aiuto di tutti gli utenti attivi: per avere una stima precisa di chi effettivamente è presente sul forum, si chiede ai giocatori di compilare il semplice modulo di censimento. Tutte le schede non segnalate saranno archiviate.

Il censimento resterà aperto fino al 30 settembre.

La spada maledetta, in grado di divorare le anime degli sconfitti per assimilarne le abilità. L’argentea nave spettrale, capace di salpare per le profondità siderali sfidando le leggi del cosmo. La cinta di un eroe mitologico, che dona a chi la indossa il potere di polverizzare qualsiasi ostacolo. E poi ancora il mantello del ladro gentiluomo, l’armatura rigonfia e il filatterio di un Re Lich… Tutti oggetti leggendari che il misterioso Mercante ha fatto ammirare mensilmente nella sua vetrina, solleticando le brame degli avventurieri del semipiano con la promessa di un potere unico nel Multiverso. Si offre all’utenza l’occasione di ampliare l’arsenale del Mercante creando un singolo artefatto della massima rarità – e chissà, forse un giorno un eroe potrebbe addirittura riuscire a brandirlo per cambiare le sorti del mondo.

Esiste un lembo di mondo ai margini della grande foresta di Fanedell dove le terre sono tra le più fertili in tutta Endlos, le più adatte dove far sorgere piccoli villaggi rurali e grandi fattorie in cui la tecnologia non ha mai attecchito del tutto, e dove si continua a vivere di lavoro nei campi, allevamento di bestiame e semplicità. Questi sono luoghi incantevoli, ricercati dai viaggiatori per l’accoglienza tipica delle genti dell’Est delle popolazioni locali, per la bellezza dei panorami sempre benedetti da un clima mite e da cieli azzurri, e perché le vie sono fra le più sicure di tutto il semipiano. Accade di rado che bande di sbandati provenienti da altri presidi decidono di far razzia in questi luoghi, ed anche in quei casi sporadici puntualmente intervengono i prodi cavalieri dell’Est, oppure si scomodano addirittura i ranger della vicina foresta di Fanedell – specie quando si tratta di bracconieri. Canaglie e feccia di ogni genere di solito hanno ben poca tregua in queste lande, ma di tanto in tanto le eccezioni capitano.

In un territorio tipicamente pianeggiante o collinare, l’unica montagna nel raggio di molti chilometri attira sicuramente attenzioni di quei malevoli che desiderano nascondersi dalle presenze dominanti della zona, certamente ostili all’insediamento di creature malvage. È stato il caso di un drago rosso quasi un decennio addietro - abbattuto da un drappello di avventurieri - ed ora a distanza di molti anni strane voci provengono da quello stesso luogo. Si dice che piccole bande di goblin siano state avvistate e che talvolta abbiano perfino osato aggredire viandanti isolati, rendendosi protagonisti di pestaggi e vandalismo. Si tratta di una minaccia troppo inconsistente perché le alte sfere si muovano immediatamente, sebbene già dai primissimi episodi l’indignazione generale abbia già smosso ben più di un nobile di quei luoghi. Prima che queste creature si facciano audaci con incursioni dannose per le fattorie circostanti, viene convocato un bando per dei prodi avventurieri. Il rischio è relativamente basso (almeno in apparenza), la promessa di avventure tanta e la ricompensa in denaro lauta e allettante, cos’altro potrebbero desiderare degli avventurieri di passaggio?

Nel cuore della terra fiamme crepitanti danzavano entusiaste mentre le ombre dei presenti si stringevano e s’innalzavano sulla pietra, deformandosi in sagome di spettri. Capi chini sotto cappucci ampi di tela rossa, ginocchia sulla terra, gli assassini proni intonavano canti atoni rivolti alla manifestazione terrena del Vero Dio: la dolce Madre, sua amante devota.

Re della Morte e Signore del Nulla, il Lui era il riposo eterno e lo spegnersi delle stelle. In lei invece vi era la Parola ed i Suoi dettami: di fronte alla rovina dell’Ovest, non restava che rivolgere alla Sibilla - e dunque a Met - le proprie preghiere. Lasciare che il Vero Dio si cibasse dei loro desideri, delle ossessioni martellanti e perverse. Non giustizia, non vendetta: solo altro caos, altra morte.

« Figli Miei, il Vero Dio ha accolto le nostre preghiere! »

Allargando le braccia verso i fedeli inginocchiati, una donna in abiti bianchi e logori, quasi totalmente insozzati di sangue rappreso, sorrise gioiosa alla buona novella appena pronunciata. I numerosi gioielli d’oro e pietre preziose indossati dalla Madre a caviglie, polsi, collo e capo tintinnavano ad ogni movimento; con sguardo assente e volto sporco di cipria bianca, batté le mani rumorosamente: al segnale, due incappucciati varcarono la soglia di quella grotta naturale adibita a Tempio, portando con sé una fanciulla dai riccioli biondi legata e imbavagliata. La carnagione rosea cozzava con l’incarnato cadaverico della Madre e le morbide labbra di pesca - corrugate dal pianto - non erano più vistose del rosso vermiglio spalmato su quelle che le sorridevano.

Con delicatezza quasi inappropriata, lasciarono stendere la fanciullina al suolo, supina di fronte alla sacerdotessa gioiosa, tenendola infine ben ferma, bloccandole gambe e polsi. Osservandola dall’alto con curiosità quasi fanciullesca, la Sibilla rifletté fra sé che i tremori della sconosciuta la rendessero meno stoica di un maiale sul punto d’esser sgozzato. Rise all’immagine che le si palesò in testa, poi tornò a rivolgere le sue attenzioni alla platea.

« Altro Caos ci donerà il Signore del Nulla! Un mare di morte s’abbatterà sull’Occidente come mai prima d’ora fu visto! »

Levando un pugnale cerimoniale e ponendosi in ginocchio sulla vittima, lo posò esattamente al centro del suo sterno. Una lieve macchia di sangue bagnò la lama, mentre il pianto disperato della ragazza prevalse sulla paura ed ogni altra emozione. In un fiume di parole, giunsero dalla boccuccia angelica suppliche, minacce e bestemmie che suonarono dolci all’orecchio della carnefice divertita. Ridendo felice, affondò la lama e la lasciò danzare, così che il rumore di carne tranciata e costole incrinate accompagnasse il rituale propizio. Quando fu il momento, estrasse il cuore, mostrandolo a tutti – prima di divorarlo.

I canti dei fedeli aumentarono d’intensità finché la Sibilla non ebbe un sussulto, gettandosi poi per terra di fianco al cadavere della vergine. Un orecchino scivolò via dal lobo durante numerosi movimenti sconnessi e la bava alla bocca lavò via la cipria da un lato del volto. Infine si placò, levandosi in piedi con volto inespressivo ed occhi totalmente neri.

« Non v’è Morte che possa tormentare chi mi ha tradito: il Nulla sarebbe solo un premio. »

La voce innaturalmente roca echeggiava per la caverna, giungendo a tutti i presenti, assieme ad un curioso profumo di lamponi, comparso improvvisamente ed amplificato dall’umidità.

« Riponete le armi e disperdetevi: la mia punizione è la sua vita… agirò così che colga presto i frutti dei suoi eccessi. »

Infine la donna svenne, immobile come l’altra di fianco a lei – ancora grondante sangue e con la cassa toracica squarciata. Uno dei presenti si alzò dalla propria posizione, levando le braccia al cielo in una esternazione di gioia.

« Il Vero Dio ha parlato! Sia lode a Met e a tutto ciò che domina! »

Yasul, la punta Sud del Pentauron, l’ultimo baluardo della civiltà contro la progressiva desertificazione dello Yuzrab. Questa piccola perla urbana è quasi un microcosmo a sé stante: un tempo guidata da un regime teocratico di linea ereditaria, la città è oggi presieduta da un modello di governo assimilabile al consolato.

La Punta del Sud si presenta come una città dall’aspetto poliedrico, costellata da case popolari dai tetti bassi e squadrati, sormontati dai più raffinati e opulenti torrioni a guglie intarsiate dei palazzi nobiliari. Tuttavia Yasul ha molteplici sfaccettature, non tutte raffinate come le arti della tessitura o dell’oreficeria tanto care ai principi che qui abitano: nelle zone d’ombra della qasba s’imbastiscono fior di contrattazioni in nero, che coinvolgono pasha, trafficanti e schiavisti. Questi sono costantemente in cerca del massimo profitto, importando ed esportando ogni genere di mercanzia lungo la rotta carovaniera che porta fino a Merovish, per poi immettere tutto nei mercati vicini.

Uno dei maggiori finanziatori di questa rete occulta era Pasha Preek, meglio conosciuto come l’Eunuco, assassinato in circostanze misteriose durante una spedizione a Daleli. Con l’approssimarsi dell’elezione dei nuovi Shah, il vuoto di potere formatosi nelle strette vie sabbiose della Punta del Ferro è destinato ad essere presto colmato.

Molte lune si sono susseguite dall’inizio della strenua crociata che ha trasformato un anonimo villaggio montano nella roccaforte chiamata Valiinorê, emblema di un fulgido avvenire per il Nord. Abbarbicati sul tetto del semipiano, innumerevoli avventurieri si sono avvicendati per abbracciare la causa che ha riunito popolani, barbari e mercenari sotto la stessa bandiera. Dopo esplorazioni infruttuose, guerriglie senza quartiere e tragiche diaspore, la resa dei conti è finalmente giunta – annunciata dai venti di guerra che spirano impietosi nel gelido Settentrione: le armate redivive - guidate dai quattro Re Lich che hanno soggiogato quelle terre alla Piaga dei Non-Morti - sono affamate di carne viva e si apprestano a marciare su Valiinorê durante la notte più lunga dell’inverno. Il Dominio del Gelo tenterà un’ultima volta di divincolarsi dalle loro grinfie scheletriche, affidando il proprio futuro agli Eroi che si ergeranno contro i Sovrani della Morte e affronteranno gli orrori del crepuscolo nella speranza di poter rivedere l’alba.

Schieratisi nel Pentauron per contrastare le creature demoniache che hanno invaso la capitale del Presidio Centrale, rastrellandone la popolazione per divorarla o peggio, gli eserciti delle forze alleate di Endlos si ritrovano ingaggiati in un’aspra guerriglia con gli “Artisti” del Circus Diabolique, il tendone scarlatto che fluttua sopra il centro della città.

Sballottati qui e là da forze misteriose che sembrano tirare le fila dei loro destini da dietro le quinte, alcuni valorosi sono riusciti a raggiungere il backstage del tendone, racimolando informazioni utili a dare un senso a quanto sta accadendo e arrecando agli avversari e alle loro strutture ingenti danni. Mentre le schegge di una terribile verità iniziano a ricomporre il quadro di una minaccia ancora più grande di quanto chiunque potesse immaginare, l’inizio dello Spettacolo incombe su chi ancora lotta per mandare a monte la Notte della Prima.

Quali conseguenze avrà la dispersione dei lotti dell’Asta? Che destino si prospetta per la “Sposa” che il misterioso impresario del Circo sembra intenzionato ad incastrare per i suoi oscuri propositi? Riusciranno i paladini di Endlos a sventare l’apertura di Pandorica e scongiurare così la liberazione di chissà quale orrore cosmico? L’ora della verità si avvicina e il miraggio di fare ritorno a casa è sempre più lontano…