john ryan ha scritto: Come sempre arrivo con le provocazioni:
- Una messalina elfica che sta progettando di ribaltare il potere del regno. - Una spia poppulenta che si infiltra fra le file della banda del bronx - Una prostituta che irretisce una delle guardie della sezione ricerca della novatech
E questo solo dal lato femminile... ma... Come si dovrebbero giocare questi contesti quindi?
Direi che li giochi in funzione del regolamento vigente.
Sarò forse un po' bacchettone (io? ahahah) e all'antica, ma ad essere completamente sincero (da maschietto) le personaggiE che ho trovato più secsy, provocanti e brave nel far defluire il sangue dal cervello degli ometti in modo da renderli capaci di firmar loro un assegno in bianco, erano bravissime prima di arrivare al conquibus.
Ragion per cui ad essere sinceri, se sei brava/o a giocarti un ruolo del genere, non lo dimostri giocando sotto le lenzuola ma soprattutto prima. Prima che poppulenta una spia di quel tipo deve avere un fascino irresistibile fuori dal letto. E se non sei in grado di trasmettere quel fascino, a mio parere, giocare la spia poppulenta non fa per te e davvero la chiavata a fini spionistici si riduce alla chiavata di per sè.
In genere il "prima" é consentito pressochè universalmente. Il "dopo" idem. Su quel "in mezzo" (il letto, appunto, giocato in pubblico o in privato che sia) sta a seconda del regolamento in vigore dove giochi.
henne ha scritto: Mi sfugge largamente il significato dei paroloni quali "dimensione epica" o "eliana memoria", forse sarà il mio QI troppo basso :P
Ecco, dopo aver chiarito che non sai cos'é la "dimensione artistica" come definita da John Holmes, professore emerito, posso anche toglierti il saluto :-)
Era un commento generico sul come mi renda perplessa che non ci si scandalizzi davanti ad atti più che cruenti rispetto ad atti sessuali. {...} Che è curiosa la disparità violenza/sesso.
In parte é vero, anche se nel caso specifico lo "scandalizzarsi" ha poco a che fare con la questione. Ma é anche un discorso di scelte dell'utenza (e delle gestioni) credo, su quali aspetti puntare. Facevo l'esempio dei libri, no?
Ci sono amanti del fantasy che trovano insopportabile Goodkind per la sovrabbondanza di elementi sadomaso, perchè probabilmente da un fantasy si aspettano lo spargimento di sangue, la battaglia, l'intrigo politico, le guerre tra elfi e nani, il drago che ti caca in testa da 15 km d'altezza e così via. Magari tollerano e/o apprezzano pure entro certi limiti l'elemento erotico ma non ne fanno il succo del gioco e il fulcro di quello che si aspettano di trovare in un romanzo fantasy. Anche perchè, diciamocelo, se nel medioevo ti beccavano a fare inchiapparella in pubblico ci finivi davvero sul rogo o con le dita schiacciate dall'Inquisizione per farti confessare una possessione demoniaca.
Vedi bene che in genere le maggioni iniezioni di erotismo di solito hanno più a che fare col "fate botteghino" che con la trama del racconto, vedasi la trasposizione televisiva delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, che è stato trasformato in un soft-porn gratuito.
E' un fattore prettamente offgame, ovviamente. Non ha nulla a che fare col realismo. Realismo sarebbe il giocarsi anche le pisciate e le defecazioni... cosa che talvolta si vede, e magari è pure divertente, ma proprio perchè é "talvolta". La norma è che in genere se entri in un gioco fantasy, l'interazione pubblica si svolge su un registro di tipo epico.
Solo per questo l'utente medio si perplime di meno per il lattante sgozzato o per il cranio sfondato da una mazza ferrata che per il bocchino (si può dire?) giocato in pubblico.
Uhm no, non lo confondo grazie per la preoccupazione. Il mio era un esempio "esasperante", che però hai notato più del rogo dei neonati.
Lo noto perchè è esattamente quello che proibiamo, in pubblico come in privato. Mentre sul gioco erotico "normale" di per sè non abbiamo nulla da dire, in teoria e in pratica, finchè non viene sbattuto in chat pubblica, sul gioco di violenze sessuali, pedofilia e tortura particolareggiata siamo disposti a bere l'amaro calice dell'essere scambiati per bacchettoni.
Anche io ho "esperienza a sufficienza di gdr play-by-chat" da riuscire pacificamente ad emozionarmi per un qualunque tipo di giocata ben fatta, senza per questo correre fuori di casa a massacrare qualcuno con una catena.
Concordo, credo che quella del "ti immedesimi e poi emuli nel reale" sia una delle obiezioni più sciocche rivolte agli appassionati di gioco di ruolo e di gioco interpretativo in particolare. Il problema se mai è un altro e non ha nulla a che fare con lo "scandalizzarsi": é proprio quell'emozione. Non abbiamo nulla da dire se uno si emoziona giocando il casting di un incantesimo, una trattativa diplomatica o un rapporto sessuale... la tastiera è sua, e se la macchia perchè scrive con una mano sola, sono affari suoi.
Se si emoziona giocando uno stupro, una tortura prolungata o un rapporto con un bambino, la cosa ci preoccupa vagamente di più, perché si sconfina dalla trasgressione/fantasia erotica alla perversione. Rischio che, appunto, preferiamo non correre o almeno ridurre al minimo possibile.
Se, per questo, dovessimo perderci qualche dio_del_gdr che se non si gioca lo stupro ogni singola azione (anzichè magari darla 'per giocata') non si sente tranquillo con la sua coscienza di giocatore coerente, penso che ce ne faremo una ragione e sopravviveremo ugualmente.
D'altra parte, non trovo scorretto lasciarle fare, in quanto A VOLTE, negli esempi che sono già stati citati da me e da altri, possono essere giocate di valore, tanto quanto le altre.
Assolutamente d'accordo.
Mai chiesto un catalogo. Mai espresso giudizi.
Era un "tu" generico, scusa :-)
Saprai bene che la definizione originaria di Power Player non indica, al contrario di quanto si crede, il giocatore che vuole vincere e quindi viola tutte le regole, ma al contrario il giocatore che conosce ogni singola sfumatura delle regole e le usa tutte, sfruttando ogni spazio consentito, per garantirsi i vantaggi più "pompanti" per il suo personaggio, anche a costo di fare cose che per 'realismo' sarebbero al limite dell'impossibile. Ma il PP non viola le regole. Le sfrutta.
Cambiando ambito, e parlando non di PP ma di deviati mentali e perversi, preferiamo correre il rischio non definendo con esattezza il limite del consentito. I giocatori davvero in possesso del famigerato buon senso lo sanno e si autoregolano, mentre in genere quelli che chiedono definizioni esplicite sono proprio quelli alla ricerca dei possibili varchi o semplicmente interessati a esplorare i confini della pazienza degli staff, lurkando da una land all'altra per il solo gusto di demolirle poi a posteriori qui.
Poi che lo facciano per predisposizione al "oggi_non_ho_un_cacchio_da_fare", piuttosto che per spirito "di principio" perchè se non hanno un manueale che gli spieghi anche come allacciarsi le scarpe non sono soddisfatti, o per capire fino a che punto possono prendersi delle licenze, non ci interessa.