I masters e i loro pg

I masters e i loro pg postato il 24/03/2007 19:51:05 nel forum giochi e dintorni

Non so se è stato mai trattato l'argomento ma . . . ci sono gdr on-line nei quali ai masters è concesso giocare il loro personaggio come tutti gli altri, mentre in altri no.
Voi cosa ne pensate?
E' giusto che un master possa giocarsi il suo pg come gli altri e poi organizzare giocate o dirigere duelli? Oppure è meglio che faccia solo il narratore?
In un gdr se non vado errato addirittura i masters avevano una loro gilda ON. Che ne pensate? Parliamone . . .

quota

25/03/2007 15:37:16

Non solo in una comunità i master narratori hanno una gilda on ma in più di una.
Solitamente ho visto queste combinazioni:

Master narratore + 2° pg con cui giocare normalmente + gilda on
Master narratore + gilda on
Master narratore e basta

Le persone a cui piace fare il master narratore, sono pochissime, a molte piace fino ad un certo punto, da qui nasce l'alternativa proposta da molti gestori, ovvero:

"Puoi crearti un secondo pg, ma non puoi masterare partite dove partecipi con il tuo secondo pg"

"Puoi crearti un secondo pg, ma se fa parte di una gilda non puoi masterare partite dove giochi quella gilda"

e via così.

Probabilmente la gilda on è un optional in più per ampliare le possibilità di gioco personale di queste persone, che sia una pagliacciata dipende da come è inserita, l'idea non può certo essere giudicata a priori, una gilda inserita male, può essere una pagliacciata sia che appartenga ai master narratori che no.

Il fatto che uno possa fare il master avendo storie da raccontare ogni volta che si connette, non vuol dire che altri abbiano la sua capacità e viste le difficoltà di una land a trovare le persone giuste, posso dire che tutto sommato qualsiasi opzione mi sta bene, purchè le regole siano rispettate e l'eventuale inserimento on della gilda, funzioni coerentemente.

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quota

25/03/2007 19:30:56

Per me non ha senso una gilda On di soli master, se questa non è ben motivata. Ma motivazioni valide.

Poi il master è libero di giocarsi un pg oltre che narrare... perchè solitamente, un giocatore, prima di diventare master in una land, in questa si è fatto notare con il suo pg. E non avrebbe senso abbandonarlo solo per questo.
Il master è un compito puramente OFF, mentre il pg è ON.
E se si rispettano le classiche regole (No favoritismi, niente quest con il proprio pg), non ha senso impedire di fare entrambe le cose, proprio perchè separate ed a se stanti...

quota

25/03/2007 19:45:37

Beh ma dato che l'uomo è uomo . . .

. . . metti caso che un master faccia parte di una gilda con il suo pg e che svolga il suo mestiere di narratore separatamente da quello di giocatore. Quando per caso si troverà a dirigere una giocata tra i cui partecipanti il capo della sua gilda, credo ci sia un'alta percentuale di probabilità che egli possa favorirlo, non credi?

Certo i favoritismi possono esserci sempre e comunque, ma credo si possano limitare lasciando che un master faccia solo il master. Almeno io preferisco così.

quota

25/03/2007 21:09:00

Nel mio gioco abbiamo aperto proprio qualche giorno fa una gilda organizzata per i fati.

Perchè? Primo perchè si necessitava di un'organizzazione per il fato, che è sempre uno dei pilastri del gioco di ruolo, secondo perchè serviva anche qualcuno che dirigisse i fati sparsi per le gilde.

Qual è il ruolo dei master in gioco?

Sono delle persone normali che non hanno nulla di diverso dagli altri umani, possono morire, non hanno poteri, e sono asceti che seguono l'equilibrio. Hanno la capacità, però, tramite la meditazione di mettersi "in contatto" con una delle entità che governano l'equilibrio dell'universo (è tutto nel BG del gioco, una cosa che esiste da tempo quella delle entità). Tramite la meditazione hanno la possibilità di "aiutare" l'entità a regolare il fato (essenzialmente ciò che fanno non è di loro spontanea volontà ma è sempre per una volontà superiore). Durante la meditazione sono protetti da un'energia che respinge gli attacchi (ha però un punto debole e quindi può essere infranta). Infrangere la barriera significa far uscire dalla meditazione il pg e quindi perdere il fato con conseguenze devastanti sull'equilibrio dell'intero universo (per questo non si potrà mai vedere un fato-pg in meditazione in giro per i luoghi, ma starà sempre in un posto sicuro).

Grazie a questo abbiamo potuto creare un collegamento valido tra il fato e l'entità superiore, i master non hanno nessun potere particolare e sopratutto al di fuori della meditazione non sapranno nulla di quello che possono fare e di quello che hanno fatizzato. Praticamente in ON sono semplici credenti a qualcosa di superiore che regola l'equilibrio.

A voi ora la parola.

quota

25/03/2007 21:58:54

Riassumendo quanto detto da Raiken, la penso ovviamente anche io così: va bene Corporazione in Gioco per i Master Narratori, anche per organizzarsi meglio tra di loro, ma che il ruolo di Fato NON abbia alcun riscontro in gioco e rimanga puramente in organizzazione Off Game.

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quota

26/03/2007 14:39:14

Un master sarebbe meglio che non avesse pg; nel caso in cui lo possieda, dovrà evitare accuratamente di inserirlo nelle sua narrazioni e se proprio non ne potrà fare a meno deve essere ridotto ad una semplice comparsa che non trarrà nessun vantaggio dalla quest ne a breve ne a lungo termine.

quota

26/03/2007 21:47:40

I Master secondo me sono tutti i player che compongono un GDR, perchè secondo me è il PG che crea gioco.

I Capo corporazione quindi è un Player semplicissimo con la massima fiducia della gestione e con il compito di mantenere un tipo di gioco offerto nella Land!
Quindi creare, gestire OffGame e OnGame, e offrire gioco a quel gruppo di player che sceglie di seguirlo.

Nulla di più, nulla di meno!

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quota

26/03/2007 22:31:31

Markus, non si parla di Masters di Gilda, intesi come Capi Corporazioni, ma di Masters Narratori, ovvero coloro che muovono il Fato in un gioco di ruolo! XD

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quota

26/03/2007 22:39:28

Ah..Vabbè, suvvia dai....

Allora è giusto si che il master fato abbia un PG XD

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quota

27/03/2007 00:12:53

basta che non abbia minimamente a che fare con quello che narra. ribadendo il concetto.

quota

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