Gli Incontri Casuali

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15/11/2025 09:24:49 e modificato da soizora il 15/11/2025 09:25:15

shirka ha scritto: Di tutte le stranissime questioni delle quali ho visto lagnarsi le persone, questa è di gran lunga la più bizzarra!

A volte sembra quasi che si voglia giocare il meno possibile, ottimizzando le role per fare esclusivamente quelle strettamente necessarie. Il che porta alla domanda: ma a voi piace veramente ruolare via chat?

Provocazione a parte, io considero il simming il reale valore aggiunto dei pbc rispetto al giocare al tavolo dove invece è molto molto difficile trovare dei momenti (considerando le classiche difficoltà di trovare qualche ora un giorno alla settimana dove riunire X persone con impegni e via dicendo) durante i quali approfondire la conoscenza fra i PG.

Ho sempre trovato, da questo punto di vista, i legami da BG abbastanza incomprensibili. Posso capirli quando si tratta di legami familiari (fratelli/sorelle, madri/padri, ecc.) ma al di fuori di quelli... Perché?

Nella mia esperienza, le role di conoscenza sono noiose solamente se si vogliono rendere tali, ossia in quelle situazioni dove due players si sono messi d'accordo per far conoscere i personaggi ma uno o nessuno dei due accetta di dover assecondare la premessa, facendo in modo che la prima interazione possa avvenire.

Es. PG A sta seduto al tavolo della locanda che legge, PG B arriva e si siede al bancone ed ignora quello al tavolo.

Al di là di casi come questo, se entrambi i players si vengono incontro trovo che le interazioni iniziali siano utili per capire con chi si sta giocando e se vale la pena di continuare a farlo e possono creare delle premesse interessanti per come il gioco fra i PG potrebbe svilupparsi.

C'è una cosa che in letteratura è molto fastidiosa, e si chiama ripetizione narrativa: narrare la stessa scena in salse diverse infinite volte. Dopo un po rompe.

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shirka

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17/11/2025 14:48:53 e modificato da gdr-online.com il 17/11/2025 15:01:20

lubeck ha scritto: shirka ha scritto:
Nella mia esperienza, le role di conoscenza sono noiose solamente se si vogliono rendere tali, ossia in quelle situazioni dove due players si sono messi d'accordo per far conoscere i personaggi ma uno o nessuno dei due accetta di dover assecondare la premessa, facendo in modo che la prima interazione possa avvenire.

Es. PG A sta seduto al tavolo della locanda che legge, PG B arriva e si siede al bancone ed ignora quello al tavolo.

Al di là di casi come questo, se entrambi i players si vengono incontro trovo che le interazioni iniziali siano utili per capire con chi si sta giocando e se vale la pena di continuare a farlo e possono creare delle premesse interessanti per come il gioco fra i PG potrebbe svilupparsi.

Nella mia esperienza dipende.
1) Dipende dal setting della land
2) Dipende dal PG scelto
3) Dipende cosa si intende per "giocate di conoscenza", tu ad esempio ti sei concentrata solo sulla prima parte della frase, ignorando la seconda, ovvero il "casuale".

1) Se il setting della land rende inconcepibile che due persone si trovino al bar casualmente e scambino due parole, il problema è il setting della land
2) Stessa cosa che risponderei a quel player che al tavolo dice "Ma il mio PG non lo farebbe", ossia: è allora fatti un PG adatto a giocare con gli altri
3) Non ho ignorato la seconda, semplicemente per me è irrilevante

lubeck ha scritto: Infatti ho poi espresso come di solito usi qualcosa del PG (lavoro, qualcosa che ha scritto, qualcosa per cui è famoso) per evitare la casualità del caso che spesso porta anche a forzature estreme.

Detto questo, per me il fulcro è giocare.
Quindi se anzichè giocare "Ciao piacere sono Lubeck" ci giochiamo qualcosa di più ciccio (come una trama, una parte di una quest, una vidima) non è un pochino meglio?

E quindi se qualcuno utilizza qualche espediente narrativo per saltare una cosa di colore per giocarne una più utile, che problema c'è?
Se vuoi fare gli incontri casuali in taverna nessuno te lo vieta, ma magari salvaguardo chi a quegli incontri casuali è allergico.
"Per me il fulcro è giocare" MA... *Serie di richieste, regole e regolette, requisiti"

Quanti problemi sul nulla X3

Per me la questione si ferma molto prima, se mai qualcuno mi scrivesse una missiva con "Ciao vorrei far conoscere i nostri PG, ma deve essere collegato a qualcosa di rilevante e non un incontro casuale perché il mio PG è oscuro e tenebroso, e deve ..." la mia risposta sarebbe niente, perché cancellerei direttamente il messaggio :/

Cioè il solo porsi un problema del genere mi farebbe capire che io e quella persona non avremmo nulla da dirci neanche a livello di role.

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17/11/2025 15:39:21 e modificato da lubeck il 17/11/2025 15:39:33

shirka ha scritto:
Cioè il solo porsi un problema del genere mi farebbe capire che io e quella persona non avremmo nulla da dirci neanche a livello di role.

Bellapettè.

LUBECCA
Gioco storico medioevale nella Lubecca del 1300

https://www.lubeccagdr.it/ ↗

20/11/2025 08:31:38

shirka ha scritto:

1) Se il setting della land rende inconcepibile che due persone si trovino al bar casualmente e scambino due parole, il problema è il setting della land
2) Stessa cosa che risponderei a quel player che al tavolo dice "Ma il mio PG non lo farebbe", ossia: è allora fatti un PG adatto a giocare con gli altri
3) Non ho ignorato la seconda, semplicemente per me è irrilevante

lubeck ha scritto: Infatti ho poi espresso come di solito usi qualcosa del PG (lavoro, qualcosa che ha scritto, qualcosa per cui è famoso) per evitare la casualità del caso che spesso porta anche a forzature estreme.

Detto questo, per me il fulcro è giocare.
Quindi se anzichè giocare "Ciao piacere sono Lubeck" ci giochiamo qualcosa di più ciccio (come una trama, una parte di una quest, una vidima) non è un pochino meglio?

E quindi se qualcuno utilizza qualche espediente narrativo per saltare una cosa di colore per giocarne una più utile, che problema c'è?
Se vuoi fare gli incontri casuali in taverna nessuno te lo vieta, ma magari salvaguardo chi a quegli incontri casuali è allergico.
"Per me il fulcro è giocare" MA... *Serie di richieste, regole e regolette, requisiti"

Quanti problemi sul nulla X3

Per me la questione si ferma molto prima, se mai qualcuno mi scrivesse una missiva con "Ciao vorrei far conoscere i nostri PG, ma deve essere collegato a qualcosa di rilevante e non un incontro casuale perché il mio PG è oscuro e tenebroso, e deve ..." la mia risposta sarebbe niente, perché cancellerei direttamente il messaggio :/

Cioè il solo porsi un problema del genere mi farebbe capire che io e quella persona non avremmo nulla da dirci neanche a livello di role.

Come se l'avessi scritto io!

.. lavorando alla versione 3.0

quota

pauraditutto

SCRIVI

24/11/2025 10:17:34

Cioè, capisco il punto, ma questo messaggio suona un po' curioso e controverso: da una parte "il fulcro è giocare", dall'altra c'è un insieme piuttosto preciso di cose da evitare, preferenze, allergie e motivi per cancellare direttamente un contatto... del tutto personali e inutilmente stringenti.
Legittimo, per carità, solo che diventa difficile poi poter dire che "sono gli altri a farsi problemi sul nulla".
Una posizione che predica spontaneità, ma funziona solo entro paletti molto stretti, autodefiniti; il che è assolutamente ok, basta riconoscerlo che è una posizione puramente personale, elitaria e isolante.

Onestamente, per me il punto è molto più semplice: regolamento e ambientazione filtrano già da soli quali personaggi hanno senso di esistere e come si muovono in quel mondo.
Non è vero che "qualsiasi PG può fare qualsiasi cosa", perché una land con una struttura precisa determina anche i comportamenti plausibili dei suoi abitanti.
Allo stesso modo, le classiche "giocate da bar" che non producono conseguenze, trame o sviluppi restano puro colore: non sono sbagliate, solo irrilevanti se l’obiettivo è "fare gioco" e non small talk mascherato.

Lo ripeto, per evitare risposte caciara: le classiche "giocate da bar" che non producono conseguenze sono irrilevanti.

E se l'ambientazione rende improbabile che due PG si incontrino casualmente, forzare quell'incontro non è "giocare", è ignorare la coerenza interna al gioco.
In sintesi: prima viene la verosimiglianza del mondo di gioco, poi la comodità del pretesto sociale, solo dopo la propria visione.