Endlos Realm

« Che mondo è questo, padre? »
L’uomo sorrise, accarezzando i capelli del bambino. Aveva meno di cinque anni, ma possedeva già una spiccata intelligenza: sarebbe diventato qualcuno, un giorno. E suo padre ne era estremamente orgoglioso.
« Questo, piccolo, è Endlos, il cuore delle dimensioni, l’ultima spiaggia al centro dell’universo.
È un mondo vasto, pieno di meraviglie ma anche di orrori. Imparerai a conoscerlo. »
Il bimbo assunse un’aria pensosa, quasi stesse immaginandosi la vastità intera di quanto il padre aveva spiegato; parve trovarla, poiché la sua espressione si fece più rilassata e soddisfatta.
« E chi l’ha creato? » chiese di nuovo.
L’uomo si alzò, umettandosi le dita per spegnere la tremula fiamma sulla candela di fianco al letto. Era tardi e il piccolo doveva già essere cullato dal tepore del sonno. Invece eccolo lì, sveglio come non mai.
« Il Maelstrom, l’eterna tempesta, affermano i saggi. »
Si avvicinò nuovamente al bambino, lo ricompensò con un bacio sulla guancia.
« Gli dèi, cantano i sacerdoti. »
Era sulla porta, ora; la luce tagliava come una lama la sua sagoma scura.
« Lord Aeon di Rivenore, sussurra il popolino. »
Afferrò la maniglia, fece per chiudere la porta.
« La volontà dei suoi stessi abitanti, dico io. Dormi, ora: domani sarà una lunga giornata. »

[…]

Una nicchia nell’esistenza. Un piccolo porto franco sulle sponde di quell’impetuoso e crudelissimo mare d’infinito che è la realtà: realtà caotica e priva d’ordine, eppure che ordina.
Il gorgo del Maelstrom, il substrato vorticante del Multiverso. Laggiù, nel suo ipotetico centro, si è coagulata una terra fatta di possibilità. Una terra di nessuno chiamata Endlos, in cui lo stesso caos che l’ha generata può continuamente riscriverla e cancellarla. Mio padre ha provato a metterle un giogo, a legarla alle proprie redini. Non ci riuscirà. Non per sempre.
Io, caro lettore, imprigionato qui dove scrivo questa introduzione, non posso assistere al suo fallimento. Scrivo nella speranza che tu, leggendo, possa prestarmi i tuoi occhi per un istante e lasciarmi vivere le avventure che mi sono eternamente precluse.

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