News e Aggiornamenti Hogwarts Mystery - GdR

Lezione di Incantesimi {Hogwarts}

News di Hogwarts Mystery - GdR del 02/10/2023

Lezione di Incantesimi - III / IV / V / VI anno
{Hogwarts}

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Hogwarts cerca di offrire sempre un rifugio sicuro dove imparare a convivere con i temibili imprevisti in agguato nel mondo dei maghi e delle streghe, soprattutto dove preparare i suoi studenti e le sue studentesse affinché possano affrontarli al meglio. La vita scolastica riprende quindi tra una lezione e l'altra, l'ultima prevista per questa giornata è Incantesimi!
Gli studenti dal III anno in su sono pregati di scattare in Aula, prima che la Prof. Starling chiuda le porte!

Un primo giorno speciale. Quando aveva accettato il lavoro lo aveva fatto con le migliori intenzioni, consapevole di quanto il suo valore potesse essere finalmente riconosciuto nella prestigiosa scuola di magia e stregoneria. Adesso, però a pochi minuti dall’inizio della sua prima lezione, tutto era troppo reale.
Le finestre erano aperte facendo si che l’aria fresca filtrasse attraverso, il nervosismo e l’agitazione le avevano innalzato la temperatura corporea, quanti gradi? Forse quaranta a giudicare dal rossore sulle guance. Come aveva fatto Anastasia a farlo? Lei non aveva paura di niente, soprattutto dei mostriciattoli adolescenti che di lì a poco avrebbero fatto il loro ingresso. Comunque, considerando la paura aveva giurato a se stessa che non si sarebbe lasciata sovrastare dall’ansia. Le ultime settimane erano state decisive, studiare e aggiornarsi era stato un obbligo, dunque la lezione che aveva preparato tutto sommato la rendeva al quanto soddisfatta.
Aveva preparato l’aula accuratamente, i banchi in legno massello erano disposti in maniera circolare lungo il perimetro delle pareti, al centro dell’enorme stanza vi erano un insieme di sterpaglie di vario tipo disposte in cerchio. Una piccola apertura permetteva di raggiungere il centro esatto del rogo, lasciato libero affinché ci entrasse una persona. Ogni studente poi aveva in dotazione sul proprio banco un focolaio in miniatura grande quanto un piatto d’argento.
Anche sulla sua cattedra aveva posizionato lo stesso focolare, un po’ più grande rispetto a quello degli studenti, così da poter essere più visibile per tutti. Sospirò, mancava ormai molto poco, il vociare nei corridoi si faceva sempre più insistente dunque la classe stava per arrivare. Accolse i primi studenti con uno dei suoi migliori sorrisi, aveva scelto un abbigliamento consono e piuttosto teatrale, un abito nero con una mantellina sulle spalle, in genere non era ciò che la faceva sentire a suo agio ma non poteva mica presentarsi in converse e maglietta giusto?
Attese che la classe fu gremita di adolescenti prima di intervenire.
“Buongiorno a voi studenti.” La voce tesa, piuttosto contenuta e teatrale. “Sono la vostra nuova professoressa di Incantesimi.” Dio quando avrebbe voluto una birra adesso. “Spero che nessuno di voi muoia durante le mie lezioni, in tal caso mi scuso in anticipo con le vostre famiglie.” Si interruppe verso la fine..
“Ok, sciogliamoci un po’”. Troppo nervosa non andava bene, sfilò via la mantellina e la lasciò sulla sedia alle sue spalle. Si accomodò all’angolo della cattedra, accavallò le gambe e continuò.
“Ricomincio va bene? Mi chiamo Indigo Starling, sono più nervosa di voi quindi siate clementi. Spero di far bene il mio lavoro, farò tutto ciò che posso per trasmettervi il mio sapere. Sono certa che andremo molto d’accordo”. Forse il peggio era passato.
“Come avete avuto modo di notare, ci sono focolai per ognuno di voi. Ciò che imparerete oggi è come accendere il fuoco, renderlo innocuo ed eventualmente spegnerlo. Morgana ce la scampi che non vi serva per davvero prima o poi” I mangiamorte in passato avevano dato fuoco ad ogni cosa, edifici, mezzi di trasporto e persone stesse. Il fuoco era di sicuro un elemento da poter controllare in caso di necessità. Si spostò saltando giù dalla cattedra, dietro il suo focolare.
“Ora, prestate attenzione” Puntò la bacchetta contro il piccolo focolare ed esclamò.
“Incendio” il movimento morbido del polso era chiaro, leggermente accennato sulla destra e deciso nella parte finale. Un fuocherello vispo e scoppiettante illuminò il volto della donna. “Freddafiamma” questa volta il movimento della bacchetta fu diverso, prima verso l’alto e poi verso il basso, lento e delicato. Il fuoco cambiò colore, divenne blu. L’altra mano delicatamente vi passò a traverso, non vi era alcun calore, giocherellò con le dita nella fiamma.
“L’incantesimo Freddafiamma può essere molto utile, ne conoscete tutti i benefici?” Ignorò volutamente la presenza del rogo, non era ancora il momento per generare panico.
“Rispondete per alzata di mano.”

Buon compleanno Hogwarts Mystery!

News di Hogwarts Mystery - GdR del 30/09/2023

{Happy Birthdae Hogwarts Mystery}

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L'Hogwarts Mystery festeggia il suo primo anno dall'apertura!
Lo Staff ci tiene a ringraziare tutti i player e le player che hanno giocato con noi, senza di voi realizzare questo progetto non sarebbe stato possibile!
♥

Well, you know, I am ashamed {Hogwarts}

News di Hogwarts Mystery - GdR del 25/09/2023

well, you know, I am ashamed.
{Cortile della scuola}
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Esistono molti tipi di coraggio. Affrontare i nemici richiede notevole ardimento. Ma altrettanto ne occorre per affrontare gli amici.
Sono passate alcune settimane dal suo ritorno a Hogwarts, nonostante il coraggio richiesto per affrontare i suoi amici Corinne è uscita provata dall'ultimo confronto con Ralph: la verità rivelata dal Grifondoro l'ha privata del sonno, tanto che la Corvonero non sembra più la stessa ragazza che per anni ha fatto faville sulle pagine del Giornalino scolastico, ma la pallida ombra di sé stessa. Davanti a un'innocua provocazione reagisce con violenza, tanto da farsi cacciare dall'aula: a seguirla sarà proprio Ralph, intenzionato a non abbandonarla a sé stessa.

«… e proprio qui, nei dintorni del villaggio di Hogsmeade, ci fu una delle più grandi ribellioni dei Goblin avvenute nella storia…» La lezione di Storia della Magia stava proseguendo tranquillamente da già ben quarantacinque minuti, anche se gli studenti presenti in quell’aula avrebbero giurato all’unanimità che fosse trascorso almeno il doppio del tempo. Come ultima ora del primo giorno dopo il rientro dalle vacanze di Natale, quella di Storia della Magia era proprio la ciliegina sulla torta della pesantezza. Corinne era rimasta al castello per le feste, come ormai accadeva da diversi anni. L’ultimo Natale trascorso con la propria famiglia era stato quello di tre anni prima, pochi mesi dopo essere sbarcata ad Hogwarts per la prima volta. Quante cose erano successe e quante ne erano cambiate, aveva avuto tempo in abbondanza per passare in rassegna tutti gli eventi accaduti da allora. Sarebbe stata bugiarda nel negare che avesse pensato ai suoi genitori, che chiaramente non si erano fatti vivi neppure per quell’occasione - non che ci sperasse, non nutriva alcuna aspettativa nei loro confronti, né in quelli di nessun’altro -. Le immagini della sua amata casa a Brighton le scorrevano davanti agli occhi, mentre se ne stava con la schiena appoggiata alla sedia incurante di apparire o meno annoiata agli occhi del docente. Era totalmente immersa nel suo mondo segreto, quando si sentì arrivare dritta in faccia una pallina di carta. Furente, non ci pensò mezzo istante prima di alzarsi in piedi e puntare la bacchetta nella direzione del ragazzo che sapeva avergliela lanciata.
«Depulso!» il Grifondoro in questione cadde dalla sedia finendo scaraventato contro il muro dalla veemenza dell’incantesimo della Miller. Gli occhi erano iniettati di sangue a causa dell’insonnia, lo sguardo era feroce ed agghiacciante. Sembrava una detenuta di Azkaban evasa e desiderosa di vendetta. L’intera classe la stava fissando impietrita, fu il docente a spezzare quel silenzio a tratti imbarazzante.
«MILLER! SEI FORSE IMPAZZITA? MENO 50 PUNTI PER CORVONERO ED IN PUNIZIONE PER UNA SETTIMANA. ORA ESCI IMMEDIATAMENTE DALL’AULA!» le gridò contro, indicando la porta. Senza farselo ripetere due volte uscì a passo svelto senza guardare in faccia nessuno. In un altro momento avrebbe senz’altro protestato, magari peggiorando la propria posizione, ma era da tempo troppo nervosa ed angosciata per preoccuparsi delle ingiustizie scolastiche. Non sapeva spiegarsi con esattezza perché avesse reagito in quel modo, aveva agito di impulso e basta, nonostante non potesse negare la poca furbizia dell’atto visto che si era beccata una punizione. Imprecò contro sé stessa e contro quell’idiota che l’aveva provocata, avviandosi verso il cortile per fumarsi una sigaretta in santa pace. Andò ad occupare un angolo del piazzale momentaneamente desolato, dal momento che mancava ancora qualche minuto al termine delle lezioni. Strinse gli occhi, e tra un tiro e l’altro iniziò a picchiettarsi la fronte con l’indice libero, sussurrando tra sé e sé parole indecifrabili che assomigliavano a qualche insulto. Quando li riaprì vide che Ralph, che aveva assistito all’intera scena a lezione, le si stava avvicinando. Aveva un’espressione strana, che Corinne interpretò come di delusione unita ad un po’ di pietà. Si raddrizzò, mettendosi subito sulla difensiva.
«Non guardarmi come se fossi una criminale, quell’idiota se l’è cercata» affermò fingendo fermezza, ma distogliendo subito lo sguardo. Si sentì attaccata e giudicata ancor prima che lui potesse aprir bocca, poi vide che tra le mani teneva i suoi libri e quaderni – incluso quello stupido pezzo di carta che le era stato lanciato.
«Ah, grazie» alzò gli angoli delle labbra sorridendogli forzatamente. Aveva creduto che il Grifondoro l’avesse cercata appositamente per parlarle, mentre invece le aveva solo fatto la cortesia di restituirle il materiale scolastico. Come al solito il proprio egocentrismo l’aveva sopraelevata. In verità era mortificata per ciò che era successo, non perché le importasse qualcosa del ragazzo che aveva attaccato e che probabilmente era finito in infermeria a causa sua, piuttosto perché le interessava l’opinione che Ralph avesse di lei. Dal suo ritorno ad Hogwarts il loro rapporto era stato altalenante, dopo il litigio avevano continuato a vedersi di tanto in tanto, a volte avevano riso, quasi dimenticando quanto fosse successo tra di loro, altre volte si erano limitati ad allenarsi insieme, e gli incontri erano stati freddi, quasi come se non sapessero cosa dirsi. Spesso c’era imbarazzo, ed il rancore e la rabbia reciproca non erano andati del tutto via. Una situazione non facile da gestire, soprattutto per una come Corinne, che da sempre era una frana totale nel gestire i rapporti umani. Si mordicchiò le labbra alzando lo sguardo su quello del Grifondoro, desiderando ardentemente che l’altro le chiedesse qualcosa e restasse a parlare con lei. Sì, avrebbe potuto prendere l’iniziativa e fargli qualche domanda per avviare la conversazione, ma decisamente si sentiva troppo in difficoltà per farlo. Si vergognava, e sperava che lui non la considerasse una povera pazza a cui un tempo aveva voluto bene, ma che attualmente rappresentava soltanto il ricordo di un’amicizia finita.

Unexpected {Hogwarts}

News di Hogwarts Mystery - GdR del 24/09/2023

Unexpected
{Stanza delle Necessità}
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Quando Corinne Miller ritorna dopo un anno di erasmus si sente spaesata dai cambiamenti: la Preside che conosceva ha rinunciato alla carica, dei docenti che le hanno insegnato come usare la magia non è rimasto più nessuno, buona parte dei compagni si sono diplomati. La Corvonero resta spesso in disparte, faticando a integrarsi: cammina distrattamente per i corridoi, decisa a fare ritorno nella sua sala comune, quando la porta di una Stanza si materializza nella parete davanti a sé. Gli elfi domestici la chiamano "Stanza vai e vieni" o "Stanza delle necessità", perché è una stanza dove si può entrare solo quando c'è davvero bisogno e quando appare ha sempre tutto quello che serve a chi la cerca. Aprendo la porta troverà due vecchi amici, caro ricordo degli anni di Hogwarts: un pianoforte a coda e una amica creduta perduta.

“…, 181, 182 183” la Corvonero si diede una spinta con i piedi dal fondo della piscina e riemerse dall’acqua, respirando a pieni polmoni l’ossigeno di cui si era privata per circa tre minuti. Appoggiò le braccia al bordo della vasca e ci poggiò la guancia sopra, acquisendo un’espressione involontariamente imbronciata. Da quando era tornata ad Hogwarts, diversi mesi prima, il suo stato d’animo oscillava tra l’insoddisfazione cronica, la frustrazione, la rabbia ed un senso di malessere generico, non ascrivibile a qualcosa in particolare in quanto tutto della sua vita sembrava deprimerla. Da quando Ralph le aveva raccontato del tentato suicidio di Karen era sprofondata in una voragine buia e fredda, da cui non si sarebbe ripresa con tanta facilità. Quella notizia aveva definitivamente sostituito ogni suo altro pensiero, non c’era altro che le passasse per la testa da quando apriva gli occhi a quando li chiudeva. A questo proposito, l’insonnia sembra essere tornata a tormentare le sue notti, ed insieme ad essa erano arrivate le paure e le angosce che per anni l’avevano accompagnata. Le sembrava quasi un déjà-vu. Non sapeva se fosse la sua mente a distorcere le cose, deformandole a proprio piacimento, ma trovava così tante similitudini tra sua sorella Melanie e la Grifondoro. Si era sempre ritenuta responsabile della morte della sua Minnie, e adesso si sentiva responsabile di quel tentato suicidio.
“O forse sei tu la stronza qua? Che ti levi dal cazzo senza farti viva, senza rispondere a niente, fregandotene se qualcuno ha bisogno di te!”
Le dure parole di Finnik erano diventate un martello pneumatico. L’idea che la sua assenza avesse potuto avere un peso, grande o piccolo che fosse, nella decisione di Karen di sacrificarsi e porre fine alla propria vita le provocava una nausea al punto tale da impedirle di nutrirsi. Rabbrividiva di continuo, come se ogni tanto la Morte la sfiorasse ricordandole di essere la causa di quasi due decessi, sussurrandole all’orecchio “io e te siamo alleate”. Era debole, sia dentro che fuori, e di conseguenza non aveva le forze per affrontare la situazione. Certe notti riusciva ad addormentarsi cullandosi dell’idea che magari al mattino non si sarebbe più svegliata, mettendo così fine alla propria sofferenza e soprattutto smettendo di rappresentare un pericolo per le persone che aveva intorno. Era una storia che si ripeteva, un loop dal quale non riusciva ad uscirne fuori. Con masochismo aveva stilato una lista delle persone che nella vita erano state a lei più vicine, descrivendo come in qualche modo avesse inciso negativamente sulle loro esistenze. Melanie, i suoi genitori, Cris, Ralph, Karen… Non importava quanto si sentisse in colpa per ciò che aveva fatto alle persone che amava, doveva rassegnarsi all’idea di essere una persona orribile, e che la propria esistenza era soltanto una fonte di problemi per tutti. Cosa avrebbe dovuto fare? Diventare un'eremita le sembrava l’idea più sensata – insieme al suicidio –, ma adesso che era appena ricomparsa non poteva sperare di andarsene nuovamente senza infliggere ulteriori ferite. Prima avrebbe dovuto provare ad aggiustare ciò che aveva rotto, e avrebbe davvero voluto farlo se solo ne avesse avuto il fegato.
Dallo scontro avuto con Karen al recinto dei Thestral, aveva poi provato ad avvicinarsi a lei con estrema gradualità. La cercava durante le ore di pausa, sfruttando l’occasione per porle qualche domanda e per parlare del più e del meno, ma non si era ancora azzardata ad accennare a ciò che Ralph le aveva confessato. Ci aveva provato, ma ogni volta le parole le morivano in gola, sbiancava di colpo e iniziava a sudare freddo. Aveva l’aria malata, ma sembrava non averne la minima percezione. Non le interessava della propria salute, né del suo aspetto in generale. Era disgustata da sé stessa, non solo non era stata capace di stare accanto a quella che era la persona a lei più cara, ma adesso non trovava neanche il coraggio di parlare con lei a riguardo. La sua era una paura quasi irrazionale, cosa temeva? che parlandone avrebbe provato a rifarlo? L’idea di sentire con le proprie orecchie la voce di Karen dire “sì, ho tentato il suicidio” le provocava un dolore al petto quasi anormale.
Uscì dall’acqua, e dopo essersi asciugata e vestita con lentezza si incamminò per le scale, con l’intenzione di dirigersi verso la propria sala comune. Sovrappensiero come al solito, senza rendersene conto si trovò a girovagare per il castello, come uno dei fantasmi che albergavano tra quelle mura da secoli. E pouf, apparve. Non lo aveva programmato, né cercato, né desiderato. Eppure era lì davanti a lei, la porta della stanza delle necessità. Stette a guardarla per qualche secondo, perplessa, dopodiché decise di aprirla. Non aveva idea di cosa ci sarebbe stato al suo interno ad aspettarla, non aveva avuto neanche il tempo materiale per pensarci.
«Oh, ciao Karen» esclamò con assoluto stupore non appena entrò, accennando un debole sorriso. A una decina di metri davanti a sé si trovava la Grifondoro in piedi, che sembrava essere quasi più spaesata di lei. Aveva l’impressione che si trovasse, come lei, lì per puro caso.
«Sai suonarlo?» chiese indicando l’imponente pianoforte a coda a pochi passi dalla rossa.
«Io sì, non so se te l’avevo mai detto» si strinse nelle spalle avanzando nella sua direzione per continuare la conversazione. Solo dopo si rese conto che la sua presenza lì potesse essere indesiderata.
«Scusami, non ci ho pensato. Magari sei qui per fare qualcosa di importante, non volevo disturbarti» indietreggiò subito di un passo, maledicendosi ulteriormente per essere sempre così inappropriata. Era tutto così strano, le sembrava quasi che l'intera situazione fosse stata creata ad hoc da qualcuno per farle incontrare. Che fosse stato un segno del destino?

La Magia sta scomparendo?{An phoblacht/Irish News}

News di Hogwarts Mystery - GdR del 23/09/2023

La Magia sta scomparendo? Piante e Pozioni perdono d'efficacia
{Edicola}
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La terza uscita de An Phoblacht/Irish News è in edicola! Strane cose accadono nella comunità magica, ingredienti e pozioni perdono d'efficacia mettendo in crisi il mercato. Di questo passo cosa ne sarà della Magia? Segui la passaporta per leggere l'articolo completo!

1° censimento concluso: lavori e ruoli aggiornati!

News di Hogwarts Mystery - GdR del 21/09/2023

{1° Censimento del Gdr}
Lavori e ruoli aggiornati

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Censimento concluso!
La lista è stata ripulita e a breve chi ha perso il ruolo riceverà un mp da parte dello staff.

Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti gli utenti per la collaborazione, il supporto e per la partecipazione dimostrati in questo primo anno di gioco.

Per il nuovo anno, vi invitiamo a non esitare a proporre iniziative di gruppo per movimentare il gioco, creando spunti che possano coinvolgere tutti gli utenti.
Nessun limite alla fantasia: potete sfruttare la sconfinata ambientazione come lo ritenete più ispirante, divertente o, perché no, drammatico.

Lo Staff è comunque sempre a vostra disposizione per consigliarvi e supportarvi.

La storia continua e la scriviamo insieme.

Buon proseguimento!

Morsmordre {La Gazzetta del Profeta}

News di Hogwarts Mystery - GdR del 19/09/2023

Morsmordre: il Marchio Nero infrange otto anni di silenzio
{Edicola}
https://hogwartsmystery.forumcommunity.net/?t=62876685

La quarta uscita de La Gazzetta del Profeta aggiorna la comunità magica sui pezzi di cadavere rinvenuti durante le idi di Marzo, giorni dedicati alla celebrazione del dio della guerra e dei duelli. La comunità magica si prepara al peggio annullando le barriere giurisdizionali che per secoli hanno diviso Gran Bretagna e Irlanda per fare fronte comune contro la stessa minaccia!!

Evento: La maschera di Hogsmeade {iscrizioni}

News di Hogwarts Mystery - GdR del 18/09/2023

La maschera di Hogsmeade - topic di iscrizioni
{Hogwarts}

https://hogwartsmystery.forumcommunity.net/?t=62875426

Tutti sanno che, ad Halloween, il velo che divide i mondi si fa più sottile e gli spettri delle anime dannate camminano sulla Terra...
Questa volta però, i loro lamenti faranno solo da sfondo all'avventura che i giovani studenti di Hogwarts si appresteranno ad affrontare.
Per una sola notte, l'amato villaggio di Hogsmeade cambierà aspetto: tutto si tingerà di grigio e verde ed un'olezzo di mare putrido v'intaserà le narici, ombre dagli orridi contorni faranno capolino dagli angoli più bui e sarà vostro compito combatterle per sopravvivere. Tutto nella massima sicurezza, ovviamente!
Lo scopo del gioco immersivo sarà quello di trovare le repliche dei famosi Doni della Morte, sparpagliati qua e là per il villaggio. Se avete prestato attenzione durante Storia della Magia sapete benissimo di cosa si sta parlando, altrimenti...
Beh, buona fortuna!
L'evento è aperto a tutti gli studenti di Hogwarts. Le iscrizioni verranno chiuse il 10 ottobre!

Unbowed, Unbent, Unbroken {Éire Division}

News di Hogwarts Mystery - GdR del 14/09/2023

Unbowed, Unbent, Unbroken
{Éire Division}
https://hogwartsmystery.forumcommunity.net/?t=62866550

Un cancello ricoperto di ruggine e un maniero divorato dalle fiamme si riflettono negli occhi smeraldini della sua ultima erede rimasta in vita. Roxanne Wilefyre non ha resistito al richiamo del passato: la giovane Mangiamorte non riesce a darsi pace per la morte di suo fratello, avvenuta prematuramente per mano di un Auror di cui non conosce l'identità. Non ancora.
La sua presenza nella Divisione irlandese è il pretesto perfetto per scoprire l'agognata verità... ma a quale prezzo?

L’impetuosa pioggia s’infrangeva inerme contro la superficie d’un ombrello scarlatto – unico prepotente guizzo di colore nel nefasto grigiore del crepuscolo di quel giorno d’estate, castigato da un impietoso temporale. Incurante delle intemperie, una solitaria figura s’arrestò di repente nel suo lento incedere per osservar un cancello corrotto da rossastra ruggine e soffocato da vermiglia edera, scorgendo ciò che sol ai suoi smeraldini occhi era concesso vedere: il maniero della sua famiglia. O, quantomeno, ciò che restava di esso dopo che le fiamme lo avevano divorato, insaziabili e fameliche, forse bramose di ridurre in cenere persino la dannata memoria di coloro che lo avevano abitato – malfattori...assassini...mostri…
- Si è persa, signorina? - una voce sovrastò il suono della pioggia battente, rombante come l’eco di tamburi di guerra, ma la giovane Strega non diede segno d’averla udita, sul volto da eterna fanciullina astuta e spavalda una maschera d’algido distacco. Opposta, ostile persino, al fermento che custodiva nell’intimo, devastato da un demoniaco Ardemonio di velenifere e cocenti emozioni, aizzate dal trovarsi innanzi a quel cancello...a quella dimora abbandonata proprio com’ella medesima...corrotta proprio come la sua anima.
Senza dubbio, tornare dopo tanto tempo nel loco in cui era cresciuta proprio quella sera non era stata la scelta più saggia. Lo realizzò nel momento in cui vide la sua mano tremar ad un soffio dall’aprire le ferrigne sbarre che aveva dinnanzi, bramosa di varcarne la soglia eppure timorosa d’esser sopraffatta dal dolore nel farlo, com’invero era già accaduto in precedenza. Un rischio che era conscia di non poter correre, giacché la attendeva a breve un incontro per cui doveva essere libera da ogni puerile sentimentalismo e lucida, padrona della situazione e in perfetto dominio dei suoi istinti e dei suoi sentimenti.
Eppure...era come se la sua mente fosse prigioniera d’un incanto che l’aveva condotta al cospetto di quella dimora e che la stava attirando irrimediabilmente nelle sue spire. Un incanto a cui fu sul punto di cedere, con le dita d’amante e d’aguzzina avviluppate alle sbarre, con tanta veemenza da farsi male. Un incanto a cui voleva cedere, poiché oltre quelle mura sapeva che sarebbe stata travolta dai ricordi di suo fratello...che l’avrebbe visto in ogni stanza, in ogni corridoio, in ogni loro nascondiglio, come se non se ne fosse mai andato...come se fosse sempre stato lì ad attenderla...come se non l’avesse mai lasciata sola…
“No...non posso...non adesso…!” di repente si staccò da quel cancello con violenza e il metallo irruvidito dal tempo le graffiò la delicata pelle della mano, aprendovi un taglio da cui sbocciarono esili e vermiglie lacrime di sangue: una ferita superficiale che l’ultima superstite della propria stirpe osservò in tralice, sulle labbra un non vaticinato sorriso amaro, mentre rifletteva su come quel taglietto non fosse nulla in confronto alla sofferenza che le aveva distrutto il cuore...martoriandolo sin a ridurlo in cenere. Una sofferenza che la sua medesima famiglia le aveva inferto, senza che però ciò le impedisse di divenir a poco, a poco il fedele riflesso d’ognuno dei suoi membri. Malfattrice...assassina...mostro...
Altre voci sconosciute in lontananza, accompagnate dal rumoreggiare di passi affrettati nelle pozzanghere, la indussero infine a dare le spalle a quel cancello e a voltarsi per osservar dei ragazzini che correvano dall’altro lato del vialetto di quel quartiere residenziale, fradici eppure sorridenti – spensierati come ad ella non era mai stato permesso d’essere. Ne scrutò silenziosa i volti, in cerca dei tratti della figlia dell’irlandese dal tumultuoso trascorso che la attendeva nella sicurezza del suo appartamento, senza tuttavia trovarli. Pertanto, non appena vennero inghiottiti da una strada laterale proprio come l’uomo che poc’anzi l’aveva avvicinata, il velenifero frutto d’un albero oramai ridotto in cenere s’allontanò a sua volta nella direzione opposta, derubando quel bigio palcoscenico d’ogni colore.
Giunta all’incrocio al termine del vialetto, però, s’arrestò nuovamente nel suo incedere, notando una figura famigliare approssimarsi nella pioggia.
- Kain? - il quartiere in cui il Capo Auror dell’EIRE viveva non era molto distante da quello in cui Roxanne era cresciuta, eppure non poté che meravigliarsi d’incontrarlo lì... a pochi passi dalla villa abbandonata e obliata della sua famiglia. Indugiò infatti per qualche battito di ciglia prima d’annullare la distanza che li separava, turbata da quel fortuito incontro che non aveva calcolato...una variabile imprevista che le impedì di domar appieno la furia del demoniaco Ardemonio delle sue emozioni prima d’affrontarlo.
- Hai dimenticato il nostro appuntamento? - fece sbocciar un impertinente e ironico sorriso sulle sue labbra, mentre incrociava lo sguardo d’affilate lame dell’uomo dal ferito cuore corazzato nel metallo. Ostentando una spavalderia che invero nel profondo non serbava nel petto...non in quell’istante in cui ancora stava raccogliendo i cocci di sé medesima dopo essersi infranta contro il cancello del maniero della sua famiglia, come la pioggia contro il suo ombrello.
- Perché volevi vedermi? - allorché le aveva chiesto d’incontrarla in privato quella sera, Kain era stato ermetico sulle sue motivazioni e Roxanne non aveva potuto far altro che inchinarsi al suo desio di segretezza. Una segretezza che anziché farle temere d’esser stata scoperta nei suoi inganni, l’aveva per qualche battito di ciglia indotta a pensare che l’irlandese dallo sguardo di tormentate acque avesse scelto di confessarle la verità su suo fratello. Un pensiero irrazionale che aveva scacciato svelta dalla sua mente, ma che comunque era riuscito a destare nel suo petto la speranza di ritrovare Robin – una fiamma che non s’era mai del tutto estinta…che si rifiutava di farlo. Com’ella non fosse altro che una sciocca ragazzina che preferiva seguitar ad illudersi, avvelenandosi con effimere e futili speranze, piuttosto che accettare la spietata durezza della realtà.
In lontananza, l’urlo d’un tuono lacerò la quiete della pioggia battente e mentre osservava le nubi assumere forme grottesche, per un attimo alla fanciulla dalle plurime maschere parve di scorger ancor una volta il profilo demoniaco del Marchio Nero, così com’era stato mostrato dalle prime pagine di tutte le testate giornalistiche nelle settimane precedenti. Ed innanzi a tale fugace abbaglio, non poté che domandarsi se non fosse quella la ragione per cui Kain l’aveva convocata: che il latente sospetto che il Capo Auror ed il suo Vice credeva nutrissero nei suoi riguardi fosse stato di repente aizzato dalla comparsa nel cielo di Londra di quel simbolo di sventura e di morte?

Who's the Puppeteer? {S.S.M.A.}

News di Hogwarts Mystery - GdR del 12/09/2023

Who's the Puppeteer?
{S.S.M.A.}
https://hogwartsmystery.forumcommunity.net/?t=62858131

L'Open Day si conclude con un epilogo agghiacciante: l'Accademia di Arti Magiche è riuscita a respingere un'orda di inferi e ha richiesto l'intervento dell'S.S.M.A. inglese, recatasi sul posto per indagare sulla loro provenienza e risalire al burattinaio che li manovra da dietro le quinte.

L'aria nel campus è elettrica e pesante, nel guardare i passanti si ha la sensazione che siano tutti in guardia e con la coda dell'occhio rivolta verso le proprie spalle. Come dar loro torto? Ciò che è accaduto poche ore fa tra queste mura ha dell'incredibile, il giungere della notizia ha colto di sorpresa persino me, intaccando per un momento il freddo stoicismo di cui sono rivestito: gli Inferi non sono un gioco, dei mostriciattoli con cui scherzare facendo loro i dispetti. Al pari dei lupi, andrebbero divelti dalla faccia della terra, così da poter far respirare il mondo ed i suoi abitanti, finalmente liberi dal loro olezzo.
Qualcuno è stato talmente pazzo da volersi invischiare negli affari dei morti, e a pagarne le conseguenze sono stati studenti e professori, che comunque hanno trovato la forza di lottare per sopravvivere. In parte li ammiro, questi estemporanei guerrieri, e se il lavoro da auror m'importasse veramente effettuerei le indagini con un forte senso di responsabilità... Invece, come tutto il resto, sono solo l'ennesimo scalino che mi porterà in cima, laddove voglio arrivare. Il fatto che Ramirez mi abbia messo a capo dell'operazione è stato curioso, ma immagino che l'amico dei cani voglia mettere alla prova la nuova leva per controllare che sappia fare il suo lavoro. Chi sono dunque io per deluderlo? Il falso Augie Norrell farà il bravo detective, utilizzerà le abilità del cacciatore di creature che è sempre stato, e quando lancerà il responsabile davanti ai piedi del Capo Auror sorriderà sapendo di avere la lama più vicina alla sua gola. Ovviamente non sono da solo, due colleghe mi affiancano nella missione e davanti a loro, ogni qual volta ci siamo incrociati, ho mostrato la maschera dell'affabile giovane con la testa sulle spalle che ha intenzione di fare il suo dovere per il bene della comunità. Che mi trovino simpatico o meno, poco m'importa, il fulcro di questi contatti umani è il riuscire a non dare troppo nell'occhio, ed in questo mi ritengo bravo. La mia opinione sull'operato di Suarez e Bell per ora rientra nella media: sanno fare il loro lavoro, seppur la seconda in futuro potrebbe risultarmi irritante a causa della sua fastidiosa abitudine di fare battute. In caso, vedrò di nascondere ottimamente il fastidio.
-Ci occuperemo innanzitutto di raccogliere un paio di testimonianze, poi analizzeremo i sotterranei.- dico con tono serio alle due mentre ci dirigiamo verso le piccole aule contigue che il nuovo rettore ci ha gentilmente prestato per parlare con le giovani donne. I primi rapporti parlano di sei persone coinvolte nell'attacco, due professori e quattro studentesse, si sono trovati sopraffatti dagli Inferi e poi sono finiti in una zona nascosta dell'Accademia a causa di un crollo del terreno nel cortile interno dell'edificio principale.
-Bell, tu parlerai con Heather Peverell, la professoressa di Pozioni e Alchimia. Ha visto le aule ed è stata partecipe della visione di gruppo, quindi potresti concentrarti su quello per carpire quanti più dettagli possibili.- l'auror è una legilimens, in casi estremi potrebbe entrare nella testa della Peverell, in caso i ricordi della donna fossero poco chiari.
-Io e Suarez ci occuperemo di Morgan Morrison, l'unica ad essere stata morsa. I medici del San Mungo dicono che non presenta alcun segno d'infezione, ma le presterei comunque un'occhio di riguardo durante l'interrogatorio, giusto per essere sicuri.- so che gli Inferi non sono contagiosi, il percorso per diventare come loro è un altro, eppure l'istinto da cacciatore mi dice di non abbassare troppo la guardia. Gli uomini sanno essere folli, non vorrei mai che il responsabile volesse replicare l'abilità dei mannari per chissà quale scopo malato.
-Una volta finito ci troveremo in cortile. Buon lavoro.- con un cenno del capo mi congedo dalla Bell, ed apro la porta dell'aula in cui ci sta aspettando la bionda studentessa di Giornalismo. Le è stato chiesto di lasciarsi scortare fin qui da un nostro collega, la sua esile figura è seduta sulla sedia dinnanzi alla cattedra e dalla sua espressione sembra ancora parecchio scossa, forse persino timorosa per ciò che sta per avvenire.
-Signorina Morrison, grazie per essere venuta.- le rivolgo un tiepido sorriso, nulla di troppo amichevole o distaccato, è quel giusto bilanciamento tra professionalità ed empatia che un'auror dovrebbe mostrare. Se m'importasse davvero qualcosa di lei, forse sarei decisamente più gentile.
-Come si sente? Io e la mia collega vorremmo farle qualche domanda, se non le spiace. Sappiamo quello che le è successo, quindi può prendersi tutto il tempo che vuole nel rivivere i fatti, e se deve prendersi una pausa non esiti a comunicarcelo.- rivolgo un'occhiata a Suarez per provare a leggere la sua espressione, ed al contempo invitarla con lo sguardo ad aggiungere altro o iniziare questa pantomima, prima che la ragazzina ci scoppi a piangere davanti.

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