03/09/2008 21:41:38 e modificato da dars rolen il 03/09/2008 21:50:02
Devo fare una precisazione, è ovvio che nel gioco di plancia si puo' volendo arrichire il tutto con maggiore precisione nei dettagli ed è giusto cio' che dice chi ha aperto questa discussione, la mia era solo una riflessione sul fatto che istintivamente la giocata di plancia diventa frenetica perchè invece di seguire i canon del gdr si seguono i canon dei telefilm trek, in cui Picard ordina - Fuoco! e Worf spara direttamente, è difficile se non raro vedere nei telefilm il tattico armare i siluri, coordinarsi con il timoniere per l'angolo di tiro eccetera questo perchè nell'immaginario del player se perdi tempo il nemico spara per primo, dimenticando la cosa fondamentale che è il master che decide quando il nemico spara, non si sta battagliando davvero, ma tant'è oramai questa prassi è comune anzi consuetudine e quasi tutti i master tendono a tollerarla.
03/09/2008 21:46:45
riguardo a ciò che ha detto Rolen, vorrei però giustificare la velocità del gioco di plancia in base alla massima "chi spara per primo vince" con il fatto che nessuno sa cosa e quando scriverà il master, perchè nessuno è nella sua testa. Molti, io compreso, preferiscono sentirsi un po come in un FPS durante una battaglia spaziale :)
04/09/2008 08:45:04
Beh... posso assicurare che quando mastero io non vale il "chi spara per primo vince" perché se il tattico fa un'azione che non trovo degna, i suoi siluri non andranno a segno comunque, e se devono sparare per primi gli avversari spareranno loro per primi, anche se il tattico ci mette 2 ms per fare la sua azione, e immagino che questo valga un pò per tutti i master: quindi, visto che comunque la velocità nel fare un'azione non è così fondamentale, meglio prendersi il tempo necessario e farne una degna di un gdr e non da avventura testuale :-)
04/09/2008 09:37:09
Stavo notando una cosa...
Quando tutti fanno un esempio di azione trek forbita, dicono "sfiorò l'interfaccia sensibile LCars" o simile... Mi sono appena reso conto che ogni azione in plancia si "sfiora l'interfaccia sensibile LCARS" A questo punto uno si scrive l'azione standard su un bloc notes, la modifica di un verbo o due e poi posta... 😥
Inoltre, sull'uso del condizionale....
è vero che i giocatori di chat si sentono persi se uno non dice 'CERCO! di sparare' ma è anche vero che wolf non cerca di sparare. Lui spara. Se poi il colpo parte, va a segno o altro è tutto un altro paio di maniche.
Così come io non cerco di scrivere sulla stastiera. Lo fo. Poi se voi leggete il mio post è tutto un'altro paio di maniche.
Dove gioco io su star trek, non è che si cerca di chiamare il computer. Lo si chiama. Poi se il computer risponde è un altro paio di maniche.
(Ok, è vero che dove gioco io a star trek un giocatore si può (e spesso lo fa) permettere di muovere il pg di un altro. Ma li si hanno regole diverse che gestiscono proprio queste situazioni, e si usa molto più buon senso di quanto ne ho visto nei pochi pbc ai quali ho partecipato)
04/09/2008 09:45:22
Il "+sfiora la consolle" è un esempio... si può scrivere in molti modi diversi.
Tornando a noi tu non è che "porti la nave fuori dall'hangar" e poi se ci riesci o sbatti contro le porte spaziali è un'altro paio di maniche... tu fai una serie di azioni che "dovrebbero" portare la nave fuori dall'hangar. Allo stesso modo Worf (vi prego, non maltrattiamo i nomi dei personaggi) non è che spara, lui preme il tasto della consolle che fa partire la scarica phaser o i siluri fotonici o il raggio traente o quant'altro, che poi il phaser spari, il siluro venga lanciato o il raggio becchi l'obbiettivo, è un altro paio di maniche.
In conclusione: è vero che è bene usare il condizionale e le semplici espressioni "cerca", "tenta", "vorrebbe" o che-so-io, ma anche dire "preme il tasto per sparare" o "esegue la sequenza per l'attivazione dei motori a impulso" sono un condizionale, perchè è come dire "io pigio i comandi, se poi non funzionano me lo dice il master".
Che poi ci siano situazioni in cui dire "cerco" è proprio l'unica cosa adatta, come quando si spulcia il database stellare o si interroga il computer per avere qualche info, è lapalissiano.
04/09/2008 09:53:43 e modificato da shogo il 04/09/2008 09:57:15
Il condizionale in certi casi, sempre mettendo in primo piano il buon senso, dovrebbe essere obbligatorio, perché se tu dici "Spara verso il bersaglio" e poi il colpo non parte c'è un evidente errore.
Se dici "Worf preme il comando di fuoco cercando di far partire il siluro" e poi il master dice "per il sovraccarico del sistema EPS del centro controllo tiro dei siluri tutti i tubi dal tre al sei sono fuori uso impedendo il lancio di quelli selezionati da Worf"
Per me ha più senso nel continum descrittivo, è esteticamente più piacevolde da leggere.
Altro esempio "Worf tira un pugno in faccia a Bashir e lo stende" una frase del genere è fortemente errata in qualsiasi gdr.
"Worf tira un pugno verso la faccia di Bashir, cerca di mirare al mento"
Questa invece potrebbe essere accettata in quanto lascia a Bashir la possibilità di giocare una difesa ed al master la possibilità di valutarne l'esito.
Ribadisco... prima di tutto il buon senso da parte del master e dei giocatori tutti. Poi accetto anche le azioni autoconclusive, ma fatte da chi sa rispettare le regole, anzi... a volte ho cercato di farle fare in alcune situazioni dove, come master, non avevo assolutamente voglia di descrivere ogni singolo attacco contro i png goblin (ps: non credo che un cavaliere con un livello di combattimento molto alto si metta in difficoltà con un semplice goblin. Poi, se capitano dei problemi sono io come master ad introdurli quando servono).
04/09/2008 10:04:59
04/09/2008 10:14:05
e non sarebbe meglio "Tirò il grilletto, ma la pistola era piena d'acqua e non sparò"?
04/09/2008 10:23:59 e modificato da shogo il 04/09/2008 10:29:02
:-D yes... cercando di colpire il mento :-P
Sono gusti di scrittura, io preferisco dare una possibilità estetica al racconto, e siccome se fai eccezzioni particolari poi, chi non è in grado di gestirle oppure non ha esperienza esagera, preferisco l'uso del condizionale, proprio per evitare azioni autoconclusive.
Ripeto il mio concetto: Prima viene il divertimento tra i giocatori, poi i tecnicismi e lo stile. Sono convinto che è con l'esempio che si può insegnare uno stile (non è detto che il mio sia il migliore, anzi, ho sempre detto a tutti di cercarsi uno stile personale). Non importa essere master o semplici giocatori, bisogna dare il buon esempio (anche se uno dei compiti del master dovrebbe essere quello di indirizzare i giocatori verso un buon modo di interagire).
(ps: personalmente avrei preferito dire "Punta la pistola, irrigidisce i muscoli per assorbire un possibile contraccolpo. Il dito indice si piega facendo una forza sul grilletto e premendolo fino in fondo" che lo sparo e lo schizzo d'acqua siano una sorpresa :-P)
04/09/2008 10:53:44 e modificato da sehlat il 04/09/2008 10:55:54
Io ho visto molti giocatori che con due azioni di tre parole riescono a creare molto movimento in una giocata.
Il problema non è "irrorare" l'azione di parole.
Sinceramente non trovo tutta questa differenza tra un'azione del tipo:
+sfiora il tasto "fire" per lanciare una salva di siluri
e
+agisce sulla consolle lcars per fare in modo che il siluro venga caricato nel tubo, quindi una volta accertatosi che il siluro sia caricato correttamente, attiva il "fuoco".
Anzi, nella seconda azione, il master malizioso potrebbe anche intravedere nella prima parte un automaster. Chi mi dice che il siluro è stato caricato correttamente? E tac, il siluro si inceppa nel tubo, e tu premi il tasto fire, ma non esce proprio nulla dal tubo.
Più preoccupante è invece un giocatore che muove il suo personaggio come un burattino.
Un PG che occupa la consolle sci che ogni 10 minuti scrive "+verifica il ricevimento dei dati", quella è un'azione da condannare, perché il gioco si sta evolvendo e il PG può fare mille altre cose che "verificare" questi fantomatici dati.
Quando mastero io in plancia, la partita viene decisa ai sensori, e non al tattico, e quindi se gli altri fanno le belle statuine, vengono crivellati di colpi fino a che non si svegliano o finiscono in infermeria.
Non conta quante parole ci metti a descrivere la frase, ma conta lo spessore dell'azione, e anzi, un'azione ben costruita, leggera, fluida e comprensibile è molto più bella da leggere di una concatenazione di parole, senza contare che l'italiano è una lingua bellissima ma complicata e quindi un verbo usato può significare molte cose diverse.
Infine, e soprattutto per le giocate di plancia, quoto chi dice che tutti agiscono sulla consolle, quindi non ha senso descrivere che per fare l'azione sta agendo sulla consolle, preferisco mille volte che descrive quello che con la consolle ci vuole fare.
E nei sussurri scomodarsi per chiamare i giocatori ad un gioco più fluido non fa mai male. Io glielo spiego sempre che non sono loro gli spettatori di quello che fa il master, ma al contrario loro devono decidere in gioco, e il master deve rendere la sua presenza il meno necessario possibile. E questo lo si può ottenere anche con delle azioni leggere e comprensibili.
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