10/12/2009 13:29:22 e modificato da raizingher il 10/12/2009 13:33:29
Credevo di averle sentite tutte, ma evidentemente si impara sempre qualcosa di nuovo XD
Quoto Wren e Faber. Tra interpretare un personaggio nell'ottica del gioco di interazione e interpretare un personaggio nell'ottica del proprio egocentrismo ce ne corre veramente tanta di strada.
10/12/2009 14:09:57
I pensieri sono di norma sbagliati perché sono superflui e non sono un indice di buon gioco o spessore del personaggio (il personaggio deve essere coerente, di norma, se i pensieri sono incoerenti lo stai giocando male a prescindere...).
Quindi come risultato hanno quello di appesantire un'azione e renderla estremamente difficile da leggere, senza portare assolutamente nulla in gioco.
Se un regolamento rendesse effettivamente i pensieri influenti in qualche modo (ma tanto non è un problema, visto che tanto la maggior parte delle land continueranno ad usare lo steso pseudo-regolamento che è la negazione di ogni regolamento), allora avrebbe senso inserirli, ma ora come ora servono solo a rendere più noiosa una giocata...
La giocata di lezione era noiosa a tal punto da costringerti a scrivere pensieri per non scrivere per la centesima volta "sta fermo ad ascoltare"... Beh, allora abbandona la giocata, evidentemente sei capitato in una chat di masochisti... Se invece assistere a quello stillicidio è una parte importante del gioco ed il requisito per determinati eventi/potenziamenti/quelcheè, lascia immediatamente il gioco senza pensarci due volte, evidentemente i creatori si sono dimenticati per strada di inserire il divertimento nel loro gioco, che lo rende piacevole come mangiare una torta con il sale al posto dello zucchero...
10/12/2009 14:28:25 e modificato da gemini il 10/12/2009 14:31:34
I pensieri nel gioco di ruolo esistono da sempre al tavolo, tanto tra giocatori tanto riferiti ai propri PG; il fatto che poi non si sappia giocarli è un altro paio di maniche e concordo con tutti coloro che hanno scritto sopra: non è cosa utilizzabile in un pbc, a meno di non giocare in pochi e fidati intimi.
10/12/2009 14:41:50
La questione della lezione noiosa e' un'altro problema ancora. Supponiamo di stare giocando la lezione. C'e' un docente e, diciamo, 6 alievi. Il docente spara un blocco di azioni e frasi che sono la sua azione papiro. La follia vuole che tutti e 6 gli alievi postino la loro azione prima che il docente parli ancora, altrimenti non stai rispettando il sacro turno. Ovvio che, vista la situazione, abbiano ben poco da scrivere nella propria azione e, siccome se scrivi mezza riga stai giocando male, secondo i sacri assunti del PbC, allora ti tocca scrivere 6 righe di fregnacce inutili, perche' il turno abbia il suo ciclo. In questo caso o giochi uno studente molto distratto o qualcosa ci devi pur mettere.
10/12/2009 14:45:49
Per questo ho detto che l'errore di fondo è stato nella gestione della lezione. Ciò non giustifica comunque un altro errore quale i pensieri in azione, a mio modestissimo parere.
10/12/2009 15:01:36
10/12/2009 15:46:36
Una volta la pensavo come Wren e tutti gli altri che dicono un "no" categorico.
Ovviamente penso ancora che l'azione tipo <tizio pensa che caio sia un idiota> sia sbagliata, in quanto offesa indiretta che non da possibilità di replica (e che gratta gratta sembra più riferita al giocatore che al personaggio).
Altresì ritengo per nulla costruttivi i pensieri riportati parola per parole del personaggio; al contrario, penso che , OGNI TANTO (ergo non ogni due parole), una battuta o una frase che alleggerisca il peso dell'azione (perciò non quello che pensa il personaggio, ma un pò alla narratore onnisciente in un libro) possa rendere più divertente il tutto.
Una pratica che nei fantasy/storici manca quasi del tutto, mentre nei moderni è già più diffusa (probabilmente anche per il modo in cui viene affrontato il gioco: uno più da "romanzo epico" l'altro per stile più simile ad un fumetto o così via).
Rimane il fatto che scrivere sbrodolamenti di cinque righe su un'azione di sei rimane infruttuoso perchè si costringe l'altro giocatore a leggere cinque righe di cose inutili, ma qualche tocco di colore qua e là smorza quel tono serioso che si è soliti dare quando si vuole assolutamente essere "bravi giocatori".
Ricordo che un tempo un mio amico mi disse che la sua corporazione gli aveva insegnato addirittura di descrivere SOLO ed esclusivamente i gesti fatti dal personaggio: niente intenzioni, niente "cerca di far capire che è contento" ma semplicemente "sorride stirando il muscolo facciale".
Insomma, i giocatori sono soliti essere estremisti: assolutamente sì, o assolutamente no. Io sono per l'automoderazione che, ne convengo con voi, è una cosa del tutto introvabile in qualsiasi gioco.
10/12/2009 17:02:50 e modificato da gemini il 10/12/2009 17:04:54
"[...] studia la reazione del compagno soppesandone la coerenza"
"[...] si lancia nel vuoto, certo di poter raggiungere incolume la sporgenza sottostante"
"[...] tenta di colpire l'avversario al volto"
"[...] cerca con lo sguardo tra i presenti un indizio che gli riveli l'identità della spia"
etc, etc, etc,
sono tutte indubbiamente espressioni di pensiero del PG eppure non vi ravviso tutte le incongruenze che sono state citate in precedenza; dirò di più: le ho viste spesso usate in gioco, quando non le ho addirittura usate io stesso.
Da ciò torno a quanto detto in precedenza: è l'attore che fa la differenza, non il mezzo. ;-)
Ah, aggiungo che quoto valchiria ^__^.
P.S. - Hai solo l'avatar preso da GW o ci giochi pure?
10/12/2009 17:45:39
Nessuno ha parlato di questo tipo di azioni, gemini, quelle incriminate son:
"si avvicina alla donna seduta al bancone del bar pensando <va che popo' di potta, vediamo se ci sta'>...."
PEr esempio, tanto per spianarsi la strada.
10/12/2009 18:03:38 e modificato da gemini il 10/12/2009 18:04:27
Non è esatto faber: quella è la tua (peraltro pienamente condivisibile) visione del problema.
Qualcuno però in precedenza ha parlato dell'uso dei pensieri tout-court come di un sistema edonistico-narcisistico-sessualmente autoappagante, concetto decisamente errato e fuorviante di quella che è la realtà del gioco.
Se poi si vuole andare nello spicciolo, ci sono anche esempi più banali come l'avventuriero che, trovatosi davanti ad un vicolo buio e tenebroso comunica al master che il suo PG pensa che ci sia qualcuno nascosto in agguato e quindi prende una stradina laterale (dove ovviamente il master ha prontamente spostato il Lich di 38°Lv).
Questo, checchè qualcuno possa dire, è giocare di ruolo. :D
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