Pensieri nelle azioni

22/04/2015 02:37:41

Se il suo obiettivo è uccidere, derubare, rapire il mio PG (o altro di simile), dovrebbe contattare un Master e farsi seguire la giocata. Con il Master potrà fare in segreto i tiri per vedere se riesce a entrare all'insaputa del mio PG. Se ha successo, con il Master e sempre a mia insaputa, giocarsi l'avvicinamento e il tentativo di fare l'azione, da lì in poi probabilmente il mio PG verrebbe chiamato in causa direttamente.

Questo esempio può piacere o non piacere ma garantisce sorpresa e spontaneità. Ovviamente vale per situazioni "importanti", tipo appunto un omicidio e cose così.



Indubbiamente, ma quello che mi premeva sottolineare è proprio che è uno stile che favorisce un gioco spontaneo, adatto a un certo tipo di gioco.



Imparare ad usare i pensieri nelle azioni in un gioco come quello che ho descritto più volte, non ha senso. E' come dire "imparano a utilizzare i dadi", ma in un gioco che non necessita del tiro di dadi a cosa serve capire come si tirano i dadi?



In una Land dove è basilare un'interazione tendente al verosimile tra i PG, l'immedesimazione sta proprio nel vivere il gioco solo e soltanto (nei limiti del possibile, vedasi il discorso sulle info dei manuali) tramite gli occhi del proprio PG, senza sapere altro, mantenendo intatti soprese, colpi di scena, intrighi, tradimenti, etc.
In questo contesto cercare i pensieri nelle azioni come aiuto per l'immedesimazione è un controsenso e appunto evidenzia che non si è capita l'anima del gioco. In questo contesto non usare i pensieri è uno stile più coerente ed efficace.

In altre Land dove sono diversi gli scopi, ognuno fa quello che vuole e i pensieri possono andare non solo benissimo, ma essere anche fondamentali.

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quota

22/04/2015 10:49:50 e modificato da ilgrandeinverno il 22/04/2015 10:55:32

E' uno stile che (eccetera) PER TE.


Non ha senso PER TE.




Di nuovo. PER TE. Ti chiedo di motivare una affermazione e tu mi ripeti la stessa affermazione con parole diverse come se fosse autospiegante.


PER TE (e con buona pace dei poveri imbecilli che giocano diversamente da te e ovviamente non hanno capito l'anima del gioco o non hanno il controllo del proprio cervello, come dice mikee).


PER TE.

Niente da fare Nick non ci capiamo proprio. O meglio: io ti capisco e capisco le tue argomentazioni, risultato del TUO modo di giocare e delle TUE abitudini di gioco. Puoi anche chiamarti barone Von Richtoven (al secolo Barone Rosso) ma se ti mettono improvvisamente ai comandi di un F117 al 99% ti schianti in fondo alla pista prima ancora di essere riuscito a decollare, perche' sei abituato a volare su un bi/triplano della prima guerra mondiale. Puoi essere un pilota abituato a volare sui Boeing 747 ma se ti mettono improvvisamente nella carlinga di un Fokker III della prima guerra mondiale, 99% ti schianterai anche tu prima ancora di aver decollato.

Lasciamolo decidere a chi gioca diversamente da te SE e QUANTO riesce a immedesimarsi e a non farsi rovinare la sorpresa.
Lasciamolo decidere a chi gioca diversamente da Mikee, se ha o non ha il controllo sul proprio cervello.
Lasciamolo decidere ai lettori se il "don't tell show" e' l'unica convenzione narrativa utilizzabile
Lasciamolo decidere a chi gioca SE e QUANTA fatica deve fare per ricordarsi i fondamenti del gdr tipo separare cio' che sa il giocatore da cio' che sa il personaggio.


Troppo difficile? Amen.

Si vede che quelli che riescono a fare quello che PER TE e' impossibile sono tutti masochisti/imbecilli/non_si_sanno_divertire/non_capiscono_l'anima_del_gioco.

Chapeau.

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quota

23/04/2015 01:04:38 e modificato da nick nightingale il 23/04/2015 01:15:10

Sapere o non sapere le cose non è uguale. In altro modo non so spiegarlo. Le due cose possono portare allo stesso risultato? Possibile. Ma nel caso che dico io, hai maggiori probabilità che il gioco sia spontaneo, per il semplice fatto che se non mi aspetto che l'assassino sta per ammazzarmi difficilmente la mia azione sarà di schivare la pugnalata che non vedo e di cui non so nemmeno l'esistenza... a meno che io non sia un veggente!

Nell'altro caso devo sperare che il giocatore sia onesto, che sia maturo, che non si faccia influenzare... e c'è poi un modo per sapere come si sarebbe comportato se non avesse saputo niente? No, non c'è.

Ovvio che poi è tutto relativo. Nel senso, nel solito esempio dell'assassino che si muove di soppiatto, l'altro giocatore potrà comunque azionare malissimo perchè è un pazzo o un paranoioco o boh, mentre quello che ha letto del coltello essere bravissimo a fare un'azione che non castri e ammazzi il gioco. Ma sta roba è ovvia, le eccezioni e le imprevedibilità esistono, il mio è un discorso generico.



Ma lo è ;-) Se mi interessa che un gioco tenda al verosimile, sarà più verosimile che i giocatori non sappiano niente più di quello che sanno i PG e descrivono quello che gli altri vedono (mantenendo intatti soprese, colpi di scena, etc.) o se invece i giocatori hanno info off visto che nelle descrizioni ci sono anche cose che i PG non sanno?

Ripeto ancora: non sto dicendo che evitare i pensieri sia universalmente più divertente e interessante per tutti. Sto dicendo che non usarli aiuta il gioco ad avvicinarsi al verosimile e abbassa i rischi di metaplay. Avere un gioco più verosimile è bene? Dipende da cosa vuole fare e cosa interessa allo Staff. Questo è l'unico modo per abbassare i rischi di metaplay? Ovviamente no.

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quota

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