22/02/2019 18:48:36 e modificato da nick nightingale il 22/02/2019 18:49:00
Ri-quoto never_enough e aggiungo: verissimo che la situazione attuale sul fronte "gente che vuole fare il Master" sia molto, molto, triste, ma, intanto è il risultato di anni di cattiva gestione della "carica", poi, l'andazzo non andrà a migliorare se continuiamo a usare le stesse soluzioni che in passato ci hanno portato ai risultati odierni.
Non che sia da per tutto così ovviamente, esistono progetti con regolamenti ben fatti, automatismi, etc. per fortuna! Ma credo che sia soprattutto, a monte, una questione mentale: cominciare a considerare sbagliato il ragionamento che vede il Master come la persona che deve sacrificarsi per il bene comune e accettare tutti i contro della sua scelta.
Un Master deve avere voglia di fare il Master e deve avere attorno un progetto che lo supporta, se mancano una di queste due cose, il rapporto non funzionerà.
23/02/2019 10:58:32
Ricordo che la prima volta che sono stata master in un pbc lo staff me lo propose quasi subito poichè, a detta loro, avevo interpretato molto bene una razza speciale in un'altra quest. C'è da dire che, anche se c'era il bando aperto, se non me lo avessero proposto direttamente non ci avrei neppure pensato.
Personalmente mi ha invogliato la possibilità di poter muovere vari png, far affrontare sfide ad altri pg e creare atmosfere particolari. E' vero, essere master è una responsabilità, nei confronti della comunità e del loro gioco, ma ti apre possibilità che avere un semplice pg ti preclude, tutto sta nello staff a far capire questo concetto, poi chi è naturalmente portato sarà il primo a farsi avanti.
A mio parere, i "vantaggi" quali, ad esempio, px in più, potrebbero sì essere utili ma a lungo andare lasciano comunque il tempo che trovano.
23/02/2019 11:55:58
Non sono d'accordo con l'equazione bravo giocatore = bravo master. Il metodo di raccattare i master fra la propria utenza è sicuramente il più diffuso, come testimoniano le risposte in questo topic, ma poi ti ritrovi davanti gente che master si improvvisa. Almeno nella maggior parte dei posti dove sono stata.
A prescindere che il master provenga dalla land o da fuori, giocare un personaggio mi può dare giusto l'idea se quel giocatore conosca o meno l'ambientazione e di come scrive. L'esperienza dimostra che non tutti i giocatori corretti riescono poi ad essere master corretti allo stesso tempo, vuoi perché hanno dei pregiudizi verso gli altri giocatori (sfido io a dire che qui qualcuno non ha quel "giocatore che vuole assolutamente evitare", per buone o cattive ragioni), vuoi perché narrare è diverso da giocare e non basta saper giocare per saper narrare.
Penso che per valutare un master, interno o esterno che sia, servirebbero mezzi diversi e di conseguenza non vedo la necessità del passaggio obbligato attraverso il ruolo di giocatore. Tipo muovere qualche PNG di minore importanza per coinvolgere i giocatori secondo me da già più informazioni del muovere un pg e ti permette di farti un'idea di chi hai davanti, per non prendere alla cieca. Così come creare un tutoraggio (cosa che avviene in teoria in molte land, ma nella pratica ho visto per lo più giocatori inesperti buttati nella mischia) dei nuovi master. Tutte cose che non necessitano di passare per il muovere un personaggio.
Unitile dire che quoto il discorso per cui sono i master giocanti ad avere più interesse al "simbolino" ed al "potere". Voglio dire, se mi propongo come master non giocante che me ne viene in tasca? Delirio di onnipotenza? No perché se ragioniamo così, allora anche chi apre una land sua avrebbe il delirio di onnipotenza e sappiamo bene che eccetto qualche eccezione, non è così.
23/02/2019 11:55:59 e modificato da lilihel il 23/02/2019 11:57:24
Non sono d'accordo con l'equazione bravo giocatore = bravo master. Il metodo di raccattare i master fra la propria utenza è sicuramente il più diffuso, come testimoniano le risposte in questo topic, ma poi ti ritrovi davanti gente che master si improvvisa. Almeno nella maggior parte dei posti dove sono stata.
A prescindere che il master provenga dalla land o da fuori, giocare un personaggio mi può dare giusto l'idea se quel giocatore conosca o meno l'ambientazione e di come scrive. L'esperienza dimostra che non tutti i giocatori corretti riescono poi ad essere master corretti allo stesso tempo, vuoi perché hanno dei pregiudizi verso gli altri giocatori (sfido io a dire che qui qualcuno non ha quel "giocatore che vuole assolutamente evitare", per buone o cattive ragioni), vuoi perché narrare è diverso da giocare e non basta saper giocare per saper narrare.
Penso che per valutare un master, interno o esterno che sia, servirebbero mezzi diversi e di conseguenza non vedo la necessità del passaggio obbligato attraverso il ruolo di giocatore. Tipo muovere qualche PNG di minore importanza per coinvolgere i giocatori secondo me da già più informazioni del muovere un pg e ti permette di farti un'idea di chi hai davanti, per non prendere alla cieca. Così come creare un tutoraggio (cosa che avviene in teoria in molte land, ma nella pratica ho visto per lo più giocatori inesperti buttati nella mischia) dei nuovi master. Tutte cose che non necessitano di passare per il muovere un personaggio.
Inutile dire che quoto il discorso per cui sono i master giocanti ad avere più interesse al "simbolino" ed al "potere". Voglio dire, se mi propongo come master non giocante che me ne viene in tasca? Delirio di onnipotenza? No perché se ragioniamo così, allora anche chi apre una land sua avrebbe il delirio di onnipotenza e sappiamo bene che eccetto qualche eccezione, non è così.
23/02/2019 12:45:09
23/02/2019 12:46:47
24/02/2019 10:11:52
Il suggerimento che posso lasciare comprende un'affinità con vari elementi che sono stati detti.
Indubbiamente, riempire di premi un master per quello che fa non è propriamente corretto per una campagna reclutamento. Il pensiero principale che deve passare è che il master è un giocatore anch'esso, sebbene sotto un'altra prospettiva, e quindi meriterà un riconoscimento equivalente a quello degli utenti partecipanti, per aver giocato comunque, ma in un'altra ottica (quella di fato). Il fatto che possa guidare le trame e muovere gli eventi è di per sé una facoltà maggiore che si ha rispetto ad altri player, perciò è giusto sì ricevere un premio per aver giocato/fatto giocare con/gli altri, ma senza esagerare. Ricordiamo che da un grande potere derivano grandi responsabilità.
Per cui, è giusto non far interpretare che masterare sia un sacrificio, ma un bene sia per sé che per l'intero divertimento, perché se il gioco non va non ci si diverte nemmeno individualmente.
Sistemi automatizzati e regolamenti chiari e pratici rendono il lavoro più leggero e semplice, ma a tutti, non solo al fato che li applica, per cui, ancora una volta, torna il discorso che è un bene comune.
Saper giocare non significa saper masterare. Ho incontrato tanti buoni giocatori che erano cattivi fati, ma altrettanto buoni fati che magari non sapessero effettivamente giocare in maniera adeguata. Tuttavia, nessuno nasce imparato, per cui come si apprende a giocare, si può riuscire a migliorare anche con fato. Essere buoni giocatori è magari d'aiuto nella scelta, perché saper scrivere, saper interpretare il regolamento sono alla base del processo di un fato, ma cambiare prospettiva in un nuovo Ruolo spesso implica il saper riordinare le proprie capacità per poter gestire tale compito: quindi, con una giusta dose di umiltà, tutti bisogna imparare a giocare anche da master, rendendo ciò una nuova sfida ludica, e non una poltrona di privilegio, né tanto meno un ruolo di sacrificio.
24/02/2019 12:04:13 e modificato da never_enough il 24/02/2019 12:05:22
24/02/2019 13:10:45
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