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07/01/2025 23:23:48
08/01/2025 10:02:26 e modificato da vinavil il 08/01/2025 10:10:20
08/01/2025 13:25:44
Quoto molto death-96.
Poi ovviamente "background socio-culturale" non vuol dire caratterizzare gli orchi dicendo che hanno il ritmo nel sangue 🙃
09/01/2025 13:38:23 e modificato da quartz il 09/01/2025 13:39:46
Poche parole sul discorso a monte. La parola specie è più corretta rispetto alla parola razza per le razze di D&D, che ora sono giustamente specie.
Solo restando nella mia carriera da ruolista in D&D, ho interpretato un ratto antropomorfo, un Kaorti - cioè un essere vagamente antropomorfo fatto di resina e che vive nel mondo degli orrori lovecraftiani - un demone, una fata, un costrutto, un elementale della terra . Si tratta di specie diverse (nel caso del costrutto e dell'elementale, probabilmente di un regno diverso), difficile immaginarli biologicamente vicini come il labrador e il golden retriever.
Per quanto riguarda i bonus razziali (userò questa espressione perché, per ora, è "tecnica"), si tratta di un discorso complicato.
Intanto perché, se poco poco ci si allontana dalle specie classiche, si inizia ad incontrare problemi di varia natura.
Alcune specie vedono al buio, ed è parte integrante della loro esistenza, biologia e struttura. Altre hanno le ali, oppure vivono sott'acqua. Altre hanno un morso velenoso o un pungiglione. Altre sono spiriti di fuoco, o demoni, o creature di resina che sputano resina e sono tenuti insieme dalla geometria non euclidea.
Queste specie come fanno a non avere un bonus razziale? Non nel senso del +2 a Forza, ma proprio nel senso "vola", o "respira sott'acqua" o "muore solo se decapitato o colpito al cuore da un paletto di frassino"?
Resta sempre il discorso dei bonus e malus razziali tipo +2 Int -2 Cost e simili. Ho sempre pensato che, salvo malus estremi, che pure ci sono, nulla ti impedisce di giocare una creatura diversa dal solito. Ok, sei meno efficiente nella costruzione meccanica del personaggio, ma la costruzione meccanica del personaggio non è tutto, e anzi è la parte meno interessante e divertente. In compenso, hai una storia interessante, cosa che invece è importante.
Se li volete togliere per il futuro, è una scelta e non mi interessa dissuadervi. Però va considerato che nella comunità di D&D si fa notare come l'uso dei background per i bonus e i malus ha non poco impoverito la varietà di scelta a disposizione, come potete leggere, per esempio, qui https://www.reddit.com/r/DungeonsAndDragons/comments/1hu0bao/should_i_play_an_evil_edition_wotc_warned_us_about/ ↗ nel commento di Tolan91.
Dopo di che, il discorso va esteso in modo molto più generale allo scopo che le specie hanno all'interno del sistema di gioco, da un lato, e della narrativa, dall'altro. Sarebbe un discorso bello lungo, ma lo riassumo così: le specie hanno, all'interno della narrativa di gioco, un ruolo narrativo. Gli orchi sono creature tribali che vivono poco e secondo la legge del più forte, che rispettano la prestanza fisica sopra ogni altra cosa e disprezzano il resto. Sono, in pratica, i bulli delle superiori sotto steroidi.
Il mago è il secchione intellettuale che si mette da una parte e studia, studia, studia tantissimo fino a che non riesce a padroneggiare la sua arte. E', in pratica, il fisico quantistico fantasy. E cosa succede al fisico quantistico fantasy in una tribù di bully fantasy? SPATACIAAAAK! (cit)
Perciò rendere tutte le specie tutte uguali sempre impoverisce anche la varietà delle storie che si possono raccontare. Perché certo, così orchi, umani ed elfi vivono tutti nella metropoli cosmopolita, ma è letteralmente impossibile l'esistenza in gioco (o la sua giocabilità) del villaggio di lucertoloidi isolazionisti nel cuore della palude, che è un grande classico del genere.
E siccome giocare di ruolo ti porta anche un po' a vedere il punto di vista dell'altro, la conclusione non voluta è che tutto sommato che ce ne frega del villaggio isolazionista di lucertoloidi?
Su questo, se avete un po' di curiosità, Rick DuFer ha fatto diversi video saggi, soprattutto quando approfondisce Tolkien. Non è difficile reperirli su YouTube 😉
E, proprio alla fine fine, bisogna pure dire l'ultima cosa: il -2 Int, -4 Car alle volte è uno strumento di bilanciamento del sistema di gioco, che serve a bilanciare dei vantaggi con degli svantaggi altrettanto evidenti
09/01/2025 14:25:01
09/01/2025 21:45:50
Estraggo quanto di più significativo dell'articolo:
Nelle nuove versioni ora le “razze” si chiameranno “specie”, e verranno anche attenuate alcune caratteristiche che in precedenza le distinguevano intrinsecamente. Non succederà più, per esempio, che un personaggio orco sia molto più forte degli altri per via della propria specie: piuttosto, i nuovi manuali danno una rilevanza molto maggiore al contesto da cui proviene un personaggio. E quindi, un orco potrebbe essere particolarmente forte perché si è allenato per anni in vista di un suo personale obiettivo che ne motiverà anche le scelte durante la partita.
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a) Per quanto mi riguarda le parole vanno analizzate in base al contesto e in ambito ludico la parola "razza" non è offensiva, quindi cambiarla non porterà miglioramenti nel mondo reale.
In pratica è semplice marketing (posso coniare il termine socialwashing?)
b) Con la nuova edizione diciamo che il medio-orco non è più forte del medio-umano ma anzi è alla pari con il medio-hobbit (alto la metà dei primi due).
P.S. Orco, perché mezzorco o mezzelfo non sono più scelte base:
la parola "mezzoqualcosa" sembrava potesse essere percepita in modo offensivo dagli utenti finali e questo concetto ha portato al cambiamento.
Questo non significa che non si possano fare i mezzorchi o i mezzelfi, semplicemente sono una razza custom dove vanno scelti dal giocatore i tratti (ex)razziali di uno dei due genitori ed un fenotipo libero.
Lato meccanico sui bonus alle statistiche spostate dalla (ex)razza al bg:
non ho problemi a credere che se hai martellato ferro rovente tutta la vita, sei mediamente più forte di un sollevatore di pergamene, ma meccanicamente si è spostato il minmax dalla (ex)razza al bg.
Avrebbe avuto molto più senso dare una parte di punti caratteristica dettati dalla (ex)razza e un'altra al bg:
in questo modo avresti non solo guadagnato in realismo, ma pure favorito quegli utenti pronti a sacrificare "uno o due" punti per creare un PG non minmaxato ma non disposti a sacrificarne "tre o quattro".
Questi sono problemi di fino però, i giocatori di D&D faranno come sempre han fatto:
prenderanno quel che vogliono dai manuali ed adatteranno il resto (in questo caso useranno i BG personalizzati).
Il problema non si pone tanto nel contesto tavolo dove tutto è concordato fra un master ed un pugno di giocatori, il problema "potrebbe presentarsi" nei contesti più ampi come ad esempio il PbC.
Dico "potrebbe" perché c'è un'enorme differenza fra un ambito dove la (ex)razza determina un pesate lascito da doversi ruolare in gioco ed un contesto dove la (ex)razza è una semplice cover.
Tento di spiegarmi meglio:
se le (ex)razze si appiattiscono, di conseguenza si appiattisce il contesto.
gnomi popolani che gareggiano a braccio di ferro con gli orchi daranno gli stessi problemi del trentesimo drow buono a Menzoberranzan o al vampiro vile che conoscerà taumaturgia meglio di un Tremere.
In un PbC l'atmosfera che respiri non te la dà la storia in bacheca, ne un Master che vedrai si e no una volta ogni dieci giorni, ma gli altri PG:
se gli altri PG ricalcano certi stereotipi generali allora vivrai quanto descritto in bacheca, sennò ... no.
Ultima nota riguardo i PbC
cambiare il termine "razza" in altro perché ritenuta una brutta parola, non risolverà nulla.
Volete dare alle persone dietro allo schermo il giusto e vero RISPETTO?
non proponete "provini, mesi di prova o chi primo arriva meglio alloggia" come sbarramento tattico per quella razza/clan/casato/fazione/classe che sono palesemente più potenti delle altre, anzi smettete di proporre scelte di gioco totalmente sbilanciate (tanto si sa che le scelte migliori finiscono nella mani delle gestioni).
Quando saltuariamente sbircio qua e la, vedo ancora queste brutte abitudini e forse si dovrebbe agire in tal senso piuttosto che aderire ad una moda.
09/01/2025 22:44:42 e modificato da nick nightingale il 09/01/2025 22:45:25
Non voglio togliere spazio alla potenziale risposta di quartz, ma ci tengo a ricordare che D&D resta un esempio del discorso così come la questione "razze & bonus/malus razziale".
Un esempio per capirsi, prché poi come già altri hanno puntualizzato, il caso specifico riguarda i pbc molto relativamente: di Land che usano D&D 5 non so se ce ne sono ancora attive, in caso non penso superino le 2; le altre Land che presentano le razze di solito (sempre stando a quanto detto qui) non usano già più bonus/malus razziali.
Insomma, a me interessava lo spunto per capire se e come nei pbc ci facciamo delle domande sui giochi rispetto al mondo attorno che cambia. Nei gdr da tavolo lo hanno fatto e lo fanno tutt'ora e vengono prese delle scelte di vario genere, cosa che ha dato vita anche a filoni nuovi di giochi (penso a tutti i mesterless dai quali i pbc potrebbe rubare moltissimo ma che qui ci ostiniamo a non guardare). Nei pbc che succede? Ci sono state evoluzioni in questi termini? Di che tipo? Sono confinate ad esperienze specifiche o stanno contagiando tutti?
13/01/2025 11:48:52
13/01/2025 13:52:59
14/01/2025 20:20:26
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