The Line

Vancouver tra oceano e grattacieli, tra università d’élite e periferie che si sgretolano, Vancouver è una città che vive di apparenze. Sotto la superficie perfetta fatta di campus ultramoderni, rooftop party e promesse di successo, si nasconde una rete di segreti, ambizioni e tradimenti che nessun corso accademico potrà mai insegnare.
I Royals dettano le regole: figli dell’élite politica ed economica, abituati a vincere e a non farsi mai sporcare le mani. I Drifters inseguono un futuro che sembra sempre troppo lontano, tra lavoretti, debiti e sogni che si consumano in fretta. Gli Shifters si muovono tra i due mondi con disinvoltura, ma vivere di maschere ha sempre un prezzo. E poi ci sono gli Outcasts — invisibili, marginali, ma più lucidi di chiunque altro: gli unici a conoscere davvero cosa si nasconde dietro il sorriso della città.
A Vancouver, ogni studente ha un ruolo da giocare.
La domanda è solo una: quanto sei disposto a rischiare per farti notare?


Vancouver, tra ambizione e decadenza
Vancouver è una città che si vende bene. Modernissima, elegante, incastonata tra oceano e montagne, con i suoi grattacieli di vetro che riflettono l’azzurro della baia e i tramonti dorati di English Bay. I campus universitari sembrano piccoli mondi autosufficienti: biblioteche di design, caffetterie piene di laptop e sogni, feste sui tetti con vista sul porto. Ma basta uscire dal perimetro della sicurezza per vedere cosa c’è oltre. Quartieri dimenticati, affitti fuori controllo, turni infiniti per pagare una stanza, e giovani che imparano troppo presto che il talento, da solo, non basta.
La città è divisa, come lo è sempre stata.
I Royals sono gli eredi delle famiglie che governano Vancouver da generazioni: politica, media, finanza. Figli di imprenditori, diplomatici e filantropi dai sorrisi impeccabili. Studiano nelle facoltà migliori, organizzano gala e campagne universitarie, ma dietro la facciata si muovono strategie e segreti che nessun corso può insegnare. Al centro di tutto, ancora una volta, i Westbrook — la dinastia che tiene in pugno la città, dai palazzi del potere fino ai consigli d’amministrazione delle università.
I Drifters invece arrivano da lontano. Studenti fuori sede, lavoratori a ore, artisti che vivono tra campus, sottoscala e bar di periferia. Sopravvivono a colpi di turni, progetti, e sogni che si logorano sotto le luci al neon. La loro vita è un equilibrio precario tra ambizione e stanchezza, tra la speranza di cambiare e la paura di sparire.
Poi ci sono gli Shifters — gli opportunisti, i camaleonti. Sanno muoversi tra una festa dei Royals e una serata in un locale underground, parlano il linguaggio di entrambi i mondi e non appartengono davvero a nessuno. Sono influencer, attivisti, PR, studenti modello con una doppia vita. La loro forza è l’adattamento, ma a volte il confine tra libertà e finzione diventa sottile.
E infine gli Outcasts, gli esclusi. Quelli che hanno rinunciato al sistema, o da cui il sistema li ha espulsi. Vivono nei dormitori più degradati, negli squat ai margini della città o nei locali dove il giorno non entra mai. Sanno tutto di tutti, ma nessuno sa davvero nulla di loro. E spesso sono gli unici a conoscere le verità che i Royals fingono di non vedere.
Sotto la superficie lucida delle università e dei campus si muovono ombre più antiche di quanto sembri: sparizioni dimenticate, scandali insabbiati, incidenti di cui nessuno parla più. Vancouver conserva la memoria dei suoi errori, e chi scava troppo a fondo finisce sempre per pagarne il prezzo.
Qui, tra esami e campagne elettorali studentesche, notti insonni e giochi di potere, ogni giovane adulto cerca la propria strada. Alcuni sognano di dominare la città, altri solo di sopravvivere a un altro semestre. Ma a Vancouver niente è mai solo ciò che sembra — e ogni futuro, per quanto luminoso, ha sempre la sua ombra.


L’universo di The Line è strutturato in ecosistemi narrativi, aree di gioco interconnesse che rappresentano i molteplici volti della vita universitaria. Nessun ecosistema prevale sugli altri: la coesistenza genera dinamismo.
- Accademia – Lezioni, ricerche e attività accademiche fungono da background narrativo; giocabili in modo facoltativo ma non centrali nell’esperienza complessiva.
- Social Life – Feste, gruppi studenteschi e gossip animano il lato relazionale del campus.
- Sottobosco – Fazioni, segreti e traffici paralleli danno forma al lato oscuro della vita universitaria, in perfetto stile Iron Fangs.
- Media & Comunicazione – Giornali, social network e piattaforme digitali amplificano o distorcono la realtà.
- Progetti – Startup, collettivi e laboratori rappresentano la parte produttiva e creativa dell’ambiente.


Fascia d’Età Ammessa: 19 – 35 anni
L’età dei personaggi riflette le fasi più attive e significative del percorso accademico e professionale giovanile. Sono ammessi personaggi di età compresa tra i 19 e i 35 anni compiuti, in linea con i ruoli presenti nella community universitaria (Studente, Docente, Ricercatore, Sicurezza).