Morte e Resurgo

16/05/2018 00:34:51 e modificato da nick nightingale il 16/05/2018 00:35:26

Ma scusa, se dici che il personaggio può morire soltanto quando il suo "arco narrativo" è concluso, stai parlando di un romanzo. L'interazione tra personaggi può anche portare alla morte di qualcuno. Quindi, se la morte non può interrompere l'arco di un personaggio, perchè dovrebbero poterlo fare altri ostacoli?


E se il giorno dopo avessi un personaggio giocabile a buoni livelli invece di un niente di livello zero che deve rifare tutto dall'inizio sapendo che ci impiegherai 2 anni? Perché si può fare e se il problema della morte dei personaggi sta qui, la soluzione non è la resurgo ma creare giochi sensati.

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quota

16/05/2018 05:00:53 e modificato da umabel il 16/05/2018 05:04:47

Io non ho problemi a sacrificare il pg, qualora sia coerente. Mi aveva 'punto sul vivo' che il gdr fosse paragonato a romanzi o serial, perché sono strutture con regole e scopi differenti.
L'interazione con altri pg può portare alla morte dello stesso, certo mi aspetto non accada per l'asteroide masterato dal Fato, che doveva uscire con la ragazza.
Può capitare, sono seria, che una quest sia chiusa in fretta e furia con tre righe e l'aggiunta 'Ho sonno. Buonanotte' e in tal caso, da master passerei le info di trama a qualcuno che possa condurla al mio posto. Divago.
Accetto, senza battere ciglio, quando la morte del pg è il termine di un'avventura, di una quest di una sera, di uno scontro, non pretendo l'epica morte alla '300'. Desidero una conduzione decente, che porti a dire: e va beh... Ci sta che il pg sia moro.
Non che il pg sia vivo e l'attimo dopo, polvere a causa di un colpo di sonno.
Ripeto: non l'ho inventato, ma è successo.

Dissolvenza in nero.

Sarebbe auspicabile, sarebbe un regalo di Babbo Natale, perché non pretendo di avere gli stessi medesimi livelli del precedente pg, ma che disponesse di una base minima, appena più solida.
L'esempio pratico è quello del pg che fa il dottore, muore durante uno scontro fra gang, mentre prestava soccorso ai feriti.
Il giorno dopo, ho un pg nuovo che non ha esperienza, ha statistiche da mollusco e può fare le fotocopie al primario.
Ecco, io che ho passato cinque mesi a giocare l'evoluzione del pg nel suo ambito lavorativo, gradirei che il nuovo pg avesse una minima esperienza alle spalle, la forza fisica di una persona umana sana e un minimo di liquidità. Non è lo stesso pg, ma la stessa player che non vuole fare la stessa trafila per una o due o tre volte di seguito, perché alla quarta, preme la X rossa e saluta tutti.
Perdere un pg, oltre che essere un sviluppo del gioco, deve consentire al player di non trovarsi proprio alla casella di partenza, basta stare alla seconda con tutta la strada davanti, ma qualcosa è giusto riconoscerlo anche a livello offgame.
Detto ciò, parli di buon senso ma io mi sentii dire 'Favoritismo! Il tuo nuovo pg non può essere agevolato, altrimenti, c'è disparità con i nuovi' ma non ero nuova.
Va da sè, che non tutti hanno tal 'buon senso' e da qui, la ritrosia a staccarsi da quel pg.
Spero sia più chiaro il concetto.

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quota

16/05/2018 11:59:36

Secondo me dipende dalla tipologia di gioco, statistiche e progressione del personaggio non vanno molto d'accordo con la cooerenza, nel senso che se l'ambientazione è medievale e il personaggio muore non ha molto senso usare stratagemmi come la resurgo.
Sarebbe più utile capire cosa è più importante per i vostri giocatori, la cooerenza narrativa della land o il progresso del proprio personaggio.

Nel primo caso sarebbe opportuno che il giocatore potesse scegliere se crearsi un personaggio novizio, oppure con una quantità di esperienza molto simile a quella del personaggio precedente.

Nel secondo caso, è un gioco, giochiamolo XD

quota

16/05/2018 12:14:09

Su questo siamo d'accordo, ma appunto, è un problema di costruzione del gioco che niente ha a che fare con con la resurgo.

E' vero pure che di buon senso se ne vede poco ma ancora, la cosa non si risolve con la resurgo. In questo caso risulterebbe una pezza per tappare un buco decisamente troppo grande.

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quota

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