Copyright su opere di terzi

09/04/2009 15:07:35

penso che in termini legali sia la stessa identica cosa o.o a me non cambia nulla se farlo il giorno prima o il giorno dopo stavo solo illustrando come verrà fatto "tecnicamente" l'avvertimento del cambio di proprietà (che avverà tra circa un mese comunque)

per il resto come ho già detto io do tutto in mano ad un maggiorenne XD poi sono fatti esclusivamente loro e non miei cosa faranno delle password del database e onestamente nemmeno mi riguarda

quota

09/04/2009 16:16:34

Ti rispondo con un esempio, poi magari Gemini ci dirà se ho capito bene il concetto oppure è come dici tu:

c'è una bella gnocca che si fa la doccia.
te da fuori le chiedi se puoi entrare pure tu nella doccia con lei. può dirti di sì come dirti di no. se dice sì entri, se dice no te non entri. fine della questione.
come dici te, prima entri e ti fai la doccia, poi dopo le fai: "ti dispiace se mi faccio la doccia con te?"... eh capirai, ormai te la sei fatta u.u se la trovi buona ti dice niente, ma se non voleva, minimo ti denuncia per molestie e quant'altro...

ciò sta a significare che: il nuovo gestore deve aver possesso del database solo dopo che tutti si sono espressi e chi non ha dato il consenso sia stato cancellato. sennò a me utente cosa frega di cancellarmi per non far avere al gestore nuovo i miei dati che ha già avuto modo di vedere? non ha senso...

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quota

09/04/2009 16:22:50 e modificato da gemini il 09/04/2009 16:23:37

Il discorso di Champ è che una volta che il db è in mano al nuovo gestore, sta alla sua buonafede cancellare completamente i dati di chi non accetta le nuove condizioni o trattenerne una copia.
Per correttezza sarebbe bene che quei dati non gli passassero per le mani; meglio quindi che il conferimento a terzi del db venga fatto dopo che tali dati sono stati rimossi. :-)

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quota

09/04/2009 16:29:18

si si infatti mi ero semplicemente espresso male io che in fondo stavo illustrando il metodo tecnico che usaerò piuttosto che "chi non vuole me lo dica che lo cancello" userò il "chi non vuole si cancelli sa solo premendo questo pulsante" sul QUANDO ero indifferente ma in effetti ha più senso farlo prima

quota

07/05/2009 10:55:27

Non so.. ma ritenendo il gdr che gestisco un fans site.. dove chiaramente è scritto che non si tratta di un sito a scopo di lucro, nella malaugurata ipotesi che un giorno lo cedessi a qualcuno, sarebbe comunque a titolo gratuito, ed a condizione che tutto rimanga come è.
Sopratutto i termini di iscrizione, e gli adeguamenti fatti per rientrare nei parametri del Progetto Legalità, che garantiscono si l'utenza, ma anche e sopratutto il gestore. :-)
Comunque se si decide di vendere, o di ricavarci un utile in generale, è chiaro che l'aquisizione dei diritti d'autore diventa indispensabile per non aumentare le probabilità di incorrere in spiacevoli conseguenze.

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quota

17/08/2009 17:32:41

Non me ne intendo, ma per quanto riguarda i gdr porto un parere "autorevole" tratto dal forum della 25th Edition. Così almeno funzionano le cose per d&d: immagino funzioni così anche per altri gdr, ma non lo so per certo.


"Allora, senza scendere troppo nel legalese, il regolamento di D&D è "open" (ci sono un po' di vincoli tecnici, tipo l'obbligo di citare la licenza, ma sorvoliamo), tuttavia gli elementi di ambientazione non lo sono, così come grafica e testi descrittivi. Ciò significa che è possibile usare il regolamento di D&D, ma NON usare materiale tratto direttamente dai manuali, soprattutto se riguarda gli elementi di background (come ad esempio le mappe). Insomma, si possono usare le regole di D&D (incantesimi, oggetti, classi) ma NON gli elementi di ambientazione (nomi tratti da Forgotten Realms, Greyhawk, Dragonlance ecc.)

Inutile negare che si tratta di una caccia alle streghe: è impensabile pensare (oddio, un ossimoro, credo ) di controllare tutte le community online, per vedere se stanno o meno dentro certi parametri. Tranne casi troppo eclatanti si tende a chiudere un occhio... ma se la violazione è evidente si chiede ai responsabili del sito di rimuovere i contenuti (cosa che ci è capitato di fare qualche volta.)"

Spero di essere stata utile!
Oddio... magari lo sapevate tutti XDD

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quota

18/08/2009 08:33:17

Per ribadire quanto già detto invito alla lettura di questo articolo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/24/il-web-scopre-il-plagio-bloccati-fumetti.html ↗ dove si parla di "eccessiva somiglianza" e non di utilizzo di immagini prese "tal quali".
Il contesto ovviamente è diverso da quello dei giochi gratuiti censiti in questo sito, almeno finchè resteranno completamente tali.

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quota

18/08/2009 10:03:22

Purtoppo no. Ogni detentore dei diritti può gestire le cose a suo modo.

Un caso "divertente" fu un gdr per cui chiedemmo all'autore di un libro i diritti per realizzarne una ambientazione.
L'autore ci diede il consenso gratuitamente, il detentore dei diritti editoriali pure, il detentore dei diritti per l'Europa pure... ma il traduttore italiano ce lo negò.
Quindi ci mettemmo lì a ritradurre il libro dall'inglese, dato che pur con tutti gli altri ok ricevuti non potevamo utilizzare nulla del libro italiano tradotto dal tizio che ci aveva detto no.

Più semplice è l'iter se la casa editrice acquisisce tutti i diritti dai suoi collaboratori, come credo abbiano fatto per D&D... ma credo che vada proprio valutato caso per caso...

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quota

18/08/2009 10:18:49

Permettimi una domanda. Se l'editore, presumo italiano, vi ha dato il suo consenso, perché vi siete scomodati di chiedere l'autorizzazione pure al traduttore? In fin dei conti non è un privato che di sua iniziativa si prende la briga di tradurre un testo, acquisirne i diritti e stampare l'edizione, ma piuttosto un dipendente oppure una persona assunta pro tempore dalla casa editrice.

Spero almeno di non aver travisato.

quota

18/08/2009 10:45:38

L'editore non era italiano, ma americano.
I diritti per l'Italia erano stati acquisiti anni ed anni prima da un editore che ha dato una sola edizione e poi non ha rinnovato i diritti (i libri sono fuori catalogo ed introvabili).
Quindi la casa editrice americana ci indirizzò ai dententori dei diritti per l'Europa (una società di intermediazione). La società ci confermò che i diritti per l'Italia non erano più di nessuno (se non loro in quanto gestori), ma ci consigliò di sentire il traduttore in quanto la traduzione era comunque opera del suo ingegno.

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quota

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