13/02/2011 17:49:13
13/02/2011 18:05:52
da un punto di vista strettamente personale, credo che il giocatore by chat sia una via di mezzo tra un giocatore al tavolo e uno "scrittore": spesso è la scrittura creativa ad affascinare all'interno delle meccaniche del gioco, la possibilità di mettere in punta di dita del sangue e della carne sulla figurina.
Per me è sicuramente quello: se devo giocare davvero preferisco mille volte il tavolo.
Ma - per quanto molti non lo pensino - non ho incontrato che 1 vero scrittore nel corso di una lunga e disonorevole carriera nel pbc: gli altri - me inclusa - sono se va bene dei rieccheggiatori di stili altrui, se va male degli orrori lessicali.
(potremmo se volete aprire una discussione sulla decostruzione liguistica e i fenomeni di riassemblamento sintagmatico pop, ma non mi par il caso :-))
Dopo 4 anni di gioco riguardo la mia ultima figurina in controluce e la trovo noiosa.
Non lo era all'inizio, perchè la stavo scoprendo ed esplorando, ma ora si.
Perchè per quanto mi piacerebbe non sono nè un Martin nè un Tolkien, e più in là che tanto non ci so andare: mi ritrovo quindi a far agire una marionetta di cui ormai conosco a memoria reazioni, pulsioni, motivazioni, lessico e atteggiamenti.
Alla lunga, la muovo per forza d'inerzia, e non mi ci diverto più: ergo credo che la sacrificherò sull'altare di un nuovo pg con meno px, meno stat, meno talenti e abilità e qualcosa di nuovo da dirmi.
Un Capogilda può morire?
Certo che si. Quando lo sono stata sono morta, ho simulato un rapimento, ho perso la memoria, e staccato ogni contatto con i miei "ragazzi". Se non sono in grado di muoversi da soli, di gestire un vuoto di potere, di organizzarsi autonomamente, significa che non hanno avuto un buon Capo, perchè il buon capo, a mio parere, ti rende autonomo, non ti fa da mamma.
Sono utili le resurgo?
So e ni.
Se il regolamento le prevede (quoto Engine) possono esser fatte: in un ambiente D&D based sono previste, per cui non ha senso stravolgere un regolamento che anche se a molti fa schifo, è un regolamento con qualche anno di storia sulle spalle.
Se il regolamento non le prevede, lo sapevi da prima e quindi schiatta e non rognare.
La morte è ingiusta, sfigata, mal-masterizzata, iniqua ?
Dipende non dall'attaccamento al pg, ma dall'attaccamento a una presunta o meno invincibilità dello stesso, una sorta di patto silenzioso con sè stessi in cui diciamo "ci ho messo 3 anni a costruirti e pomparti, per cui non osare tradirmi adesso".
Anni fa avevo fatto un esperimento: chiesi a un vicemaster se preferiva morire (con resurgo in un mese) o perdere un braccio.
Vi lascio indovinare la risposta :-)
13/02/2011 18:46:46
13/02/2011 19:02:41
14/02/2011 13:18:17
Volevo essere un pò provocatorio? Assolutamente sì. Penso che le Resurgo siano una delle cause per queste reazioni eccessive dei giocatori? Assolutamente sì, parere strettamente personale, soggettivo, e per questo ampiamente opinabile.
Il fatto è che, apprezzando e condividendo molto l'intervento dei mikee, non volevo certo inquisire la Resurgo in quanto tale. Personalmente preferisco trovare altri escamotage, che siano più coerenti che una land come in D&D in cui mi si dice che un personaggio può tornare in vita anche grazie ad incantesimi se c'è un chierico nei paraggi. Lungi da me criticare un gioco che ha alle spalle un'esperienza consolidata e forte di anni di gioco sul "tavolo", in cui esperti si saranno confrontati su più fronti. Ma il Pbc è un gioco molto più interpersonale, si punta di più a caratterizzare il proprio personaggio sotto l'aspetto psicologico e sociale, piuttosto che "pomparlo" in virtù di possibili missioni.
Per questo nei Pbc storco un pò il naso quando vedo uno che Risorge ogni tre per due, ma non è sbagliata la Resurgo, piuttosto come la si utilizza. Ci sta che in un contesto fantasy venga utilizzata, trovo poco coerente che sia considerata come una pratica comune e che vada a compimento sempre e comunque.
Ma non è solo la Resurgo ad incidere per me e non volevo certo farla martire del mio modesto pensiero.
Infatti pensiamo anche alle Gilde, in cui i Master e Vice sono praticamente intoccabili...qualche land addotterà uno stile di narrazione più libertino, ma di fatto, anche implicitamente, le Corporazioni sono un blocco non indiffirente.
Non è che mi preme in questa discussione avere ragione, piuttosto sondare quali secondo voi, soprattutto se discordanti da me, sono i motivi che portano a questa affezionamento morboso al proprio personaggio.
14/02/2011 13:58:03
Riflettendoci - al di là delle meccaniche delle varie lande - credo che il motivo sia la fondamentale immodestia del giocatore: io per prima, anzi, 5 passi avanti agli altri.
Mi spiego.
Avendo maturato una scelta di gioco che è orientata esclusivamente alla lènd con il dado, e possibilmente D&d based, ricordo che - non mi ricordo in quale manuale - sia chiaramente esplicitato il concetto che il tuo pg è "un eroe".
Stressando la cosa sino alle più estreme conseguenze, sappiamo che chi gioca gioca un eroe, cioè qualcuno la cui eccezionalità esiste nelle statistiche se si è solo al tavolo, ma soprattutto nella mente del suo manovratore.
(al di là di una discussione che ho letto qualche giorno fa sulla nascita ed il proliferare dei pg- comparsa (spazzino, bidello, custode, sartino etc etc)
C'è poco da fare: se non mi stacco con occhio critico dai miei pg, e li vedo per quelli che sono, cioè template più o meno ben riusciti nei quali ho calato un buon uso medio dell'italiano scritto, resterò affascinato dalla mia profonda capacità di analisi introspettiva, la mia stupefacente abilità narrativa, la mia incredibile resa di ogni sfumatura, la mia enorme conoscenza delle regolamentazioni, il mio superiore sense of humour, il mio pathòs travolgente, la mia logica implacabile, il mio intuito superiore.
Far morire sto po' po' di roba mi fa rosicare.
Vabbè, poi lo guardo da fuori e rifletto: temo che a farmelo fare non siano gli anni, siano i chilometri (cit.)
14/02/2011 15:27:12
14/02/2011 16:02:18 e modificato da mirmidone il 14/02/2011 16:17:29
Allora...
La resurgo toglie spessore al gioco?
Qual'è il contesto? qual'è l'obiettivo?
Faccio l'esempio di D&D dove la resurgo da cartaceo esiste, funziona per evitare problemi all'interno del mini gruppo di giocatori (dove tutti sono dalla stessa parte).
Ovviamente è un gioco un pò piu leggero perchè "scardina" una delle paure, dei misteri che ci sono nella vita reale: la paura della morte, l'ignoto verso ciò che stà sopra di noi ecc ecc.
Poi c'è il D&D dei libri pubblicati, in alcuni contesti si resuscita e in altri no, ovviamente con diversi impatti sull'"atmosfera", sui "temi".
Ok parliamo di land con resurgo:
La differenza principale fra land e gruppo cartaceo è il numero e l'impossibilità di fare tutti i pg della stessa coterie/squadra mercenaria/gruppo ecc ecc ... se resusciti il pg bianco, fai un torto a tutti i neri!
Nelle land il numero porta un personaggio contro un altro.
Se in un contesto "casalingo" esporsi, tentare di eliminare il proprio rivale/nemico (quasi sempre un PNG) è incentivato, nella land NO, vai a toccare il pg di un altro(che se la legherà al dito, lui e i suoi amici) e se si aggiunge il problema delle resurgo lo vedrai bello bello tornare in vita piu incacchiato di prima vanificando l'80% degli sforzi fatti.
Ma chi te lo fà fare di provare ad essere coerente?
Tantovale andarci a letto col tuo nemico piuttosto che tentare d'eliminarlo no?
In un contesto simile il gioco non può che congelarsi, la gente "far finta" di giocare contro la fazione/il pg opposto ma nell'effettivo chi farà piu fatica a giocare, a divertirsi non sarà il "coerente" che si sbatte per giocare il suo ruolo fino in fondo(che finirà per crearsi piu nemici che amici) ... ma l'amico di tutti, il paladino votato alla luce che discute amabilemnte nella camera d'alberco con la sexy-necromante di turno.
Io non vedo la prospettiva molto accattivante sinceramente, piuttosto gioco a WOW, almeno i MOB non si lamentano se "tramo" contro di loro.
P.S. finora tutti i metodi per rendere la resurgo "regolarizzata" li vedo un pò come succo di pomodoro per un vampiro.
a)se chi muore perde la memoria ... ricordo che esistono gli amici ... e i diari.
b)se il numero di resurgo sono limitate cambia solo che alcune volte, invece di trovarsi il M che bara ai dadi o che fà svenire/andare in coma il pg invece di killarlo morirà...esattamente fino a X volte pari alle "vite" gratuite...poi sarà immortale a tutti gli effetti.
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Chi ha detto che il potere del personaggio, l'accumulo di esperienza/abilità/capacità non conta per giocare e cesellare il proprio personaggio, il proprio gioco secondo me non ha una visione lungimirante del gdr.
I personaggi nascono crescono e muoiono(a volte) evolvendo, proprio come noi nella vita reale.
Questo non significa che siamo tutti uguali, ma ogni "guadagno" in scheda pg è un apporto nuovo al proprio gdr, un'evoluzione che rende tutto piu realistico. Se il pg impara ad usare il computer, a guidare, a fare a pugni avrà opzioni di gioco che "arricchiscono" il tutto...ma non parliamo di soli px/abilità perchè non anche di conoscenze o alleanze/amicizie ON ... sono comunque risorse che non valgono meno.
La maggior parte delle lamentele sul "non ho ricevuto abbastanza px...lui ne ha avuto di piu ecc ecc" non ha a che fare con "l'impossibilità" di giocare il proprio personaggio in se...ma nel farlo interagire con chi ha avuto una diversa "crescita" di scheda ... chi avrà avuto piu px potrà essere piu utile in un'indagine o tiranneggiare con la forza bruta chi ha il pg meno sviluppato rendendo relativamente "inetto" il tuo pg (o quello di altri).
Cosa centra con la resurgo tutto questo?
A chi muore il pg spesso corrisponde una perdita di potere, di abilità di posizione sociale, d'interazione con vecchi alleati...di fatto il suo gdr si "limita" regredisce.
Una sfida per alcuni, una cosa normale per altri, la "fine" per altri ancora(tanti altri).
14/02/2011 17:21:07
14/02/2011 17:35:30 e modificato da mikee il 14/02/2011 17:50:37
Scusate, ma io rimango sempre più basito.
Chi ve le insegna certe cose?
Nel momento che qualcuno muore o la situazione raggiunge il suo epilogo (e quindi muore), li c'è un evento straordinario che si manifesta.
Nella morte, si concretizza il significato dell'esistenza umana e della sua straordinarietà.
I gesti che fa quella persona in vita, acquistano valore con la sua morte permettendo che tali situazioni vengano tramandate a chi era presente a vivere l'avventura con lui.
Perchè acquista valore?
Nella morte si comprende il valore delle cose e delle persone.
Una persona che sarà unica.
Quella persona ha fatto il suo corso e si è conclusa con la morte (o con la sua dipartita).
Quando finisce c'è un'evoluzione perchè è proprio li che diventa "immortale".
Parlate di Eroismo, ma sapete davvero che cosa sia?
Il personaggio impreziosito di talenti incredibili (sparare laser dagli occhi, volare o respingere i proiettili con i pettorali) è il Super-Eroe.
Ma l'Eroe è quella persona che dimostra di avere virtù e non manca di manifestarlo proprio nei momenti di difficoltà.
L'eroe non teme le difficoltà ed anche se il mondo attorno a lui è ostile e viene lasciato solo, dimostra quello straordinario coraggio di andare avanti e di non tradire i suoi principi nonostante tutto.
L'Eroe è consapevole che le scelte che farà porterà a sacrificarsi con lo scopo di proteggere il bene altrui e mandare un messaggio forte, degno di nota che sopravviverà nella memoria di chi rimarrà.
L'eroe è colui che consapevolmente rischia la vita per il bene comune, anche se quel comune alla fine tradirà il suo atto.
Ma l'atto di eroismo porta SPERANZA ed è quello che alla fine rappresenta l'eroe.
E' facile fare l'eroe quando hai i poteri straordinari e quando tanto c'è la riesurgo, eh grazie al cavolo.
Ma l'Eroe siamo noi, schiappe che nel momento di difficoltà possiamo essere in grado di dare speranza.
Ma un Eroe che si rispetti, alla fine della sua storia DEVE morire.
Si spera che lo faccia durante un evento epico.
Perchè no! Una battaglia all'ultimo sangue, bene contro il male, impugnando la sua fedele spada compagna di mille avventure imbracciando uno scudo scintillante con l'alba che sorge alle sue spalle.
Sta li l'Eroismo e la straordinarietà di essa.
Andrà incontro a morte certa, nonostante non abbia alcuna possibilità di successo ma LUI E' LI.
LO STA FACENDO DAVVERO MALEDIZIONE.
LO STA FACENDO DAVVERO NONOSTANTE TUTTO ED E' CONSAPEVOLE!!!!
E ca##o, accanto ad uno che ti da la forza di andare incontro alla morte, il morale è alle stelle e cavolo se ti senti figo.
L'unico evento che ti giochi il tutto e per tutto, te lo gusti fino infondo.
E quando finisce rimani li con le lacrime agli occhi a guardare lo schermo come un babbeo perchè è proprio in quel momento capisci.
E' proprio li che vedi scorrere la vita.
E' proprio li che ti senti davvero VIVO.
E volete privarci di tutto questo? (con la Riesurgo??????????)
Dio benedica voi, il gioco di ruolo, l'eroismo e la morte. :D
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Postilla:
Parliamo poi degli horror che fornisce una vasta gamma di Anti-Eroi...
Vampiri che aspirano a sconfiggere la morte sopravvivendo per l'eternità (che poi eternità non si tratta), osservando i secoli trascorrere... senza di te(?)
E poi?
I tuoi cari non potranno mai piangere su una tomba che non c'è, raccontando quegli episodi idioti ma che garantiscono la sopravvivenza della tua l'identità, che tu sia esistito nell'epoca in cui hai vissuto, nella memoria di coloro che hai amato e che ti hanno amato... scegliendo di diventare immortale ti sei negato tutto ciò oltre ad un sopito riposo dalla vita.
Chi ti ricorderà?
Passeranno i secoli e tu sarai solo un frammento di... che cosa?
Sarà come se per gli altri non sei mai esistito eccetto per te stesso.
A chi racconterai ciò che hai fatto, ciò che hai visto quando sei esistito? Chi avrà il vero interesse di raccontare chi sei stato?
Quando smetterai di esistere, quando tu ti spegnerai definitivamente, tutto ciò che hai fatto e tutto ciò che sei stato, morirà nell'anonimato li con te...
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