30/12/2011 21:48:35
30/12/2011 22:25:47 e modificato da ghennadi72 il 30/12/2011 22:54:33
C'è una cosa che mi soprende un po', sempre, in questi casi. L'aria da "noi e loro". Come se l'essere giocatori facesse dei giocatori stessi una sorta di categoria, di casta, di nicchia, di sottospecie della specie Homo sapiens sapiens. La cosa che mi sorprende non è tanto la cosa in sè, ma il fatto che i primi a diffondere questo Verbo siano spesso i giocatori stessi o comunque persone che il gioco e le sue dinamiche dovrebbero conoscerlo (soprattutto quelli che arrivano a produrci tesi di laurea).
Ma credo che l'attenzione non dovrebbe essere focalizzata su un questionario, o sull'ennesima tesi sul gioco di ruolo online. Il discorso é molto più ampio e non riguarda solo le fotografie istantanee (parziali come ogni fotografia statica di una realtà dinamica) prese dal tal questionario o dal tal articolo del giornalista di turno che decide di parlare di gdr.
Una fotografia può trasformare in un'opera d'arte un cassonetto traboccante di rifiuti, e trasformare in un cassonetto traboccante di rifiuti un'opera d'arte o un monumento patrimonio culturale dell'umanità. Io diffido sempre delle fotografie con pretese di descrittività generale ed universale.
C'è sempre un po' la tendenza a ragionare per estremi. E questo non è mai un buon approccio, specie per chi aspira a dare alle sue osservazioni un manto "scientifico". Il rischio é sempre quello di confondere la fisiologia con la patologia, e presentare la patologia come fisiologia.
Del resto non accade solo col gioco di ruolo: va di moda presentare i casi di pedofilia nel clero come se fossero fisiologia e non patologia; va di moda presentare gli amanti del poker come imparanoiati pronti a vendersi casa, o dare in pegni i gioielli di mamma di nascosto, per potersi concedere un giro di carte in più, presentando la patologia come se fosse la fisiologia; va di moda presentare gli amanti del softair come militaristi esaltati che sfogano con un'arma ad aria compressa quello che vorrebbero fare con un vero AK-46, scambiando la patologia per fisiologia; va di moda presentare chi crede nel paranormale come una massa di creduloni pronti a comprare santità, salute e felicità da Vanna Marchi, scambiando la patologia per fisiologia; va di moda presentare l'essere umano di fede islamica come potenziale (o latente) terrorista assetato di sangue scambiando la patologia per fisiologia; e va di moda presentare i giocatori di ruolo (online e non) come una massa di pazzi scocciati pronti a mandare a quel paese posto di lavoro, famiglia ed amicizie per una "ruolata" in più, per un avanzamento in gilda, per il raggiungimento del 32° livello col pg mago da cartaceo.
O usciamo dalle "fotografie istantanee", che a seconda dell'inquadratura mettono in luce un aspetto parziale e magari anche distorto, e ci mettiamo invece a parlare di normalità, anzichè parlare di subnormalità, o continieremo a essere i primi a dire un mucchio di vaccate. Su noi stessi, questa è la cosa grave/divertente.
La normalità è che se frequento una squadra di calcetto, nessuno mi obbliga ad essere amico di quelli con cui gioco a calcetto. Nè mi si obbliga ad essere amico delle persone con cui esco una sera o due al mese in birreria, al cinema o per andare a pesca. Né é obbligatorio (e normale) essere amici dei colleghi d'ufficio, a meno di non essersi bevuti le stronzate aziendaliste per cui vanno pazzi i responsabili delle "risorse umane" (categoria a mio parere socialmente molto più pericolosa di qualunque latente terrorista islamico e di qualunque giocatore di ruolo matto scocciato).
La normalità innanzitutto è che i rapporti di amicizia sono una cosa rara. E' più corretto parlare di conoscenze, più o meno approfondite, più o meno piacevoli, a diversi livelli di coinvolgimento e di confidenza personale. Ma perchè svilire questi rapporti?
In questo senso il compagno "virtuale" con cui giochiamo di ruolo non è affatto diverso dal collega che vedo tutti i giorni in ufficio, o del compagno di squadra di calcetto del finesettimana, o degli avversari del tavolo da poker del venerdì sera.
E, non vorrei dire eresie, ma spesso i rapporti di questo tipo arrivano ad essere, con tutta la loro parzialità, significativi e gratificanti quanto le presunte amicizie conservate a distanza di 20 anni e 500 km, con "amici" d'infanzia, di scuola o d'università che vedi/senti due o tre volte l'anno o quando ti mandano una richiesta per Castle Age su Facebook.
Se do buca un tot di volte di fila, hanno tutto il diritto di mandarmi a quel paese, anche se non sono amici, anche se li "incontro" attraverso un monitor e non su un campo da calcetto o al tavolo verde.
Non mandare a monte gli impegni, con la scusa del monitor e della connessione frapposta, non é questione di anormalità, di devianza sociale o di sclerataggine: è questione di educazione, pura e semplice.
E poi, perchè parlare di "impegno", come se il gioco (o la sua gestione) fosse implicitamente un peso, un calice amaro da bersi, a fronte di attività considerate altrettanto implicitamente "più sane"?
Perchè continuare a battere con insistenza ossessiva (e anche un po' stupida, a mio parere) sulla presunta virtualità di questi rapporti, perchè insistere a considerarli di serie B, quando (a volte, non spesso ma qualche volta sì) si rivelano molto più gratificanti di rapporti "reali"?
Fuori di dubbio che una gita in bicicletta di primareva sia più "sana" di 5 ore di giocata per conquistare una chat. Sempre se nella tua città ci sono piste ciclabili. Sempre se nella tua città i livelli di micropolveri non ti espongono al rischio di prenderti un tumore ai polmoni appena tiri la seconda inspirazione profonda pedalando in salita.
Certo che in teoria una serata in un pub con gli "amici" é più gratificante. Sempre se quel giorno, o quella sera, hai voglia di uscire, magari metterti in macchina (e già all'uscita di casa ti girano vorticosamente gli attributi perchè perdi il posto auto sotto casa conquistato dopo mezzo pomeriggio di appostamento con l'elmetto per fregarlo al vicino di casa), rischiare tre quarti d'ora di invocazioni non proprio gentili agli indirizzi d'ogni divinità possibile immaginabile prima di riuscire a trovare parcheggio, e senza rischiare la rissa con esito mortale a colpi di crick (e ahimè senza resurgo) con un altro che come te sta cercando parcheggio da 45 minuti; sempre che 5 euro per un birra fetida, annacquata e/o salata in un locale con lo stereo che ti pompa 800 decibel nelle orecchie quando già arrivi al tavolo stremato dalla coda in macchina e dalla scampata rissa dopo i 45 minuti passati a cercare parcheggio, sia davvero considerabile un esempio di "sanità". Sempre che gli "amici" con cui esci si rivelino sempre e infallibilmente, al 100%, più interessanti e stimolanti di quello che avresti fatto davanti al monitor. Sempre che ritrovarsi regolarmente a condividere, nelle condizioni di cui sopra, le sfighe del padrone di casa che ti aumenta l'affitto, del collega che ti fa lo sgambetto in ufficio, dei 10euro di ICI in più pagate quest'anno, o di quanto ti manca a mettere da parte il mezzo stipendio che ti occorre per comprare un Iphone 4, siano discorsi che ti mettono di buon umore e ti fanno guardare con un sorriso fiducioso al domani. Come minimo quando rientri a casa, e trovi ovviamente il posto auto fregato dal vicino, ti piglia la crisi isterica, gli tagli le gomme e gli righi la fiancata con portachiavi. Però sei tutto contento perchè sei "sano" e non sei uno "sfigato/dissociato" che é stato a rincoglionirsi davanti a una chat.
Io credo che sarebbe il caso anzichè parlare regolarmente dei giocatori come gente deviata che sacrifica la normalità del reale per una dimensione virtuale/immaginaria, che si cominciasse a mettere in discussione la presunta normalità della vita reale media delle persone in fascia d'età variabile tra la post-adolescenza e la maturità.
Forse si inizierebbe a capire qualcosa di più di quello che ci circonda. Amicizie? Sono davvero rare. E spesso sono anche un lusso, al giorno d'oggi. Le amicizie che costano poco (e quindi, di conseguenza, valgono anche poco) sono quelle da click. "Richiedi l'amicizia". Eh?? Richiedi cosa??
Gli amici/amiche veri/e li conto sulle dita di una mano. Qualcuno l'ho persino conosciuto giocando. Le amicizie sono fatte anche di alti e bassi, di allontanamenti e riavvicinamenti. E spesso è anche rarefazione dei rapporti, per motivi contingenti.
Io un amico che non capisse che magari una sera non ho voglia di farmi 40 km di raccordo, 45 minuti di smadonnamenti cercando parcheggio, e 120 minuti di lady Gaga sparata nelle orecchie a 800 decibel mentre sorseggio una fetida birra pagandola dai 5 ai 10 euro, e che di conseguenza una sera preferisco dargli buca, e svaccarmi davanti a una chat, lo manderei a ######## per principio.
E l'amico ad essere l'alieno dissociato, l'idiota che ha bisogno di una seduta dallo psicanalista, in quel caso. Non io.
30/12/2011 23:33:04
30/12/2011 23:53:17 e modificato da ghennadi72 il 31/12/2011 00:13:06
Signore e signori, mentre noi ci trastulliamo e ci ansiamo su quanto siamo sfigati a giocare, sull'approssimarsi della fine del mondo secondo il calendario Maya, o sull'atomica che l'Iran non ha e non può produrre, la Cina sta crescendo con circa il 10% di aumento del PIL all'anno, il che significa che tra meno di 5 anni a questo ritmo la Cina sarà una Cina e mezzo. L'India siamo lì-lì, il Brasile spicca di meno ma veleggia sugli stessi ritmi di crescita. Cioé entro 5 anni due/tre nazioni da sole arriveranno a consumare quanto consuma tutto l'occidente messo insieme.
Significa che Benzina, Gasolio e Gas aumenteranno ancora (e non certo per colpa di Monti o dell'euro ma perchè semplicemente non ce ne sarà più abbastanza), che aumenteranno di conseguenza TUTTE le merci al consumo (patatine pelate a Palermo, fritte a Genova e impacchettate a Napoli comprese), e che non tra una generazione o due ma fra tre o quattro anni prendere la macchina per fare 20 km e andare a farsi la birra con un amico diventerà un lusso sul quale riflettere con la stessa ansia con cui oggi ponderiamo sulla prenotazione di un monolocale in riviera durante l'alta stagione.
Prevedo che con l'aumento esponenziale della quantità di "sfigati" a cui le paghette non basteranno più a garantire il tenore di vita attuale, la palestra e le uscite del sabato sera attuali diminuirà drasticamente anche la percentuale di sapientoni che distribuiscono etichette al prossimo.
Buon anno.
31/12/2011 04:09:19 e modificato da cleveland_staff il 31/12/2011 04:14:02
31/12/2011 08:37:22
Come alcuni di voi han già detto a loro modo aggiungo che il gioco di ruolo è un'attività come le altre, con la sua dignità.
a)Entro quali limiti è sana la cosa?
Gli stessi di ogni altra attività.
Esagero se vado ogni domenica allo stadio?
E/O se sono un ultrà?
E/O se mi tatuo i colori della squadra sul braccio?
E/O se guardo tutti i programmi che parlano di calcio?
Più che guardare quanto tempo porta via tale passione sarebbe più corretto guardare se questa cosa influisce sulle altre neccessità umane "indispensabili alla vita".
b)il gdr è una buona passione? può essere la principale?
-Quando al lavoro andavo a dire che mi piace andare a teatro mi guardavano male ... come quando dicevo che il calcio non è nei miei interessi idem ecc ecc. (perchè al lavoro dove vado c'è una maggior presenza di una determinata sub-cultura)
-Quando andavo a fare volontariato trovavo apprezzamenti a parlare di teatro mentre il calcio era già meno preponderante. (perchè c'è una sub-cultura differente)
Il gioco di ruolo è reale, virtuale ma reale quanto qualsiasi altra attività, semplicemente non accettato da un'ampia fetta della società/sub-culture ... tra cui la nostra.
Perchè sia ben chiaro, i primi a lasciar sfaldare amicizie longeve via rete solo perchè cade una land siamo "noi" ... non la nonna o la zia che parla del gdr come una piaga.
31/12/2011 12:02:51 e modificato da zuffy il 31/12/2011 12:05:52
Siete davvero troppi...! Rispondo solo ad alcuni perchè non ce la faccio a leggere tutto!
Allora… volevo evitare di spiegare tutto perché è una cosa che mi scoccia davvero molto! Speravo potessi subire lo stesso destino di chiunque mette questionari da compilare qui, ovvero: che compilano e basta! Invece a quanto pare devo essere accusata di essere un’insensibile che prende i players per macchine senza umanità e senza emozioni e altre accuse del genere!! Io ho visto i vostri interventi come “Quella che ha fatto il questionario è una che ci crede macchine” quando il fatto stesso che sia iscritta a questo portale testimonia il fatto che anch’io sono una giocatrice di ruolo esattamente come voi… e se io, giocatrice di ruolo ho fatto un questionario del genere, abbiate almeno la minima fiducia di chiedervi “Allora non sta facendo qualcosa per discriminarci? Perché anche lei è come noi!” noooo… voi pensate solo che qualunque cosa è per attaccarvi!
Allora vi spiego. Ho messo quelle risposte da “nerd accanito” perché la maggior parte delle persone che non conoscono il mondo di internet né tantomeno i giochi di ruolo, pensano che “gioco di ruolo = dipendenza e asocialità” mentre con le vostre risposte, che da quello che ho potuto vedere non sono da nerd… pochi hanno risposto che saltano i pasti o che rinunciano agli amici “reali” per quelli “virtuali”, il resto hanno risposto esattamente ciò che chi ha pregiudizi sui giochi di ruolo non si aspetta!
Quindi nel momento in cui ilgrandeinverno scrive “Dietro uno schermo non ci sono ectoplasmi o proiezioni fantasiose.
Il gdr in generale è un interesse, un'attività, paragonabile ad attività sportive, ludiche, artistiche: attraverso un sistema come il gdr online si entra in gruppi che utilizzano internet come sistema di relazione e che non per questo non sono "reali".”
Io sono perfettamente d’accordo con lui!!! Anche io sono d’accordo su questa cosa, ma non bisogna dimostrarlo a me… ma ai destinatari della tesi!!! Perché i giochi di ruolo non sono “Il Grande Fratello” che lo conoscono tutti, anche chi non se lo vede come me… e spesso ci sono pregiudizi!
Ancora ilgrandeinverno scrive “Internet non è "irreale" è virtuale.” Anche io sono d’accordo, ma per chi non conosce il gioco di ruolo, qualsiasi cosa fatta al pc, anche giocare al Campo Minato è IRREALE!
“La Comunità europea adotta il gdr come uno dei sistemi di apprendimento e spesso legati a tecniche come il problem solving in ambito didattico, perchè di fatto è un'attività eccellente di socializzazione, creatività, fantasia, acculturamento.” Scrive ancora ilgrandeinverno… ed è proprio QUESTO che sto tentando di dimostrare con la mia tesi!
“Cerchiamo di difendere noi, che siamo coinvolti in una passione che ha un valore culturale, la dignità delle relazioni che porta e comporta, sottolineando che sono realissime al pari di un gruppo conosciuto a un pub sotto casa” ed è proprio QUESTO che voglio dimostrare!
Se nel questionario mettessi solo risposte tipo “si! Il gdr è bellissimo” o “io non sono dipendente!” chiunque potrebbe dire che è facile dimostrare che il gioco di ruolo è utile e bello se in tutte le possibili risposte ci metti solo quelle che lo elogiano!!!! Voi pretendete che per capire a chi piace il gelato e a chi no, io metta domande come:
Ti piace il gelato?
-Si
-Si tanto
-Si tantissimo
Questo è forse quello che volete che io faccia...
… e invece per sapere se a tutti piace il gelato, la VERA domanda da fare è
Ti piace il gelato?
-Si
-Così così
-No
... ma questo non significa che io discrimino chi non ama i gelati, oppure che ritengo il gelato qualcosa che non è come gli altri cibi, ecc… quindi se qualcuno non ci crede che alla maggioranza delle persone il gelato piace, io faccio questo test così le persone vedono che quasi tutti hanno risposto SI e allora posso dire “Che vi avevo detto? Avete visto che il gelato piace?”
L’obiettivo della mia tesi è quello di dimostrare che il gdr non è una perdita di tempo, ma aiuta a sviluppare molte abilità! Possibile che solo il questionario fatto da me deve avere tutta sta spiegazione per essere considerato attendibile mentre tutti gli altri mettono i loro questionari e la gente risponde senza fare polemiche?
Sono anche d’accordissimo con jameshowlett quando scrive “Se un mio amico Tizio, poniamo il caso, mi dice "Ci si può passare anche due-tre, anche quattro ore diverse volte alla settimana, dico per dire, ma credo occorra sempre tenere a mente qual è la vita 100% reale e quale invece è un intrattenimento DEGNISSIMO e assolutamente PIACEVOLISSIMO, ma che mai potrà avere la dignità della pura realtà...come qualunque altra cosa riguardi Internet, se è per quello, non ce l'ho solo con i gdr by chat.” perché per noi può essere la stessa cosa… io considero amici quelli conosciuti nei gdr quanto quelli conosciuti “dal vivo”… ma questo non tutti lo capiscono e bisogna mettersi un po’ anche nei panni degli altri senza rimanere chiusi solo nel nostro modo di pensare!
mantis scrive “Insomma se le domande sono riferite ad analizzare dei comportamenti dei giocatori di ruolo non ha molto senso renderlo accessibile a chi di ruolo non ci gioca. “
Infatti l’obiettivo come ho spiegato, non è quello! Per niente ed assolutamente nella maniera più assoluta e l’argomento del saltare o non saltare un pasto non è “non fare una cosa giusta in fede di una sbagliata” perché con il test del gelato, io non sto dicendo che se ti piace il gelato è giusto e se non ti piace è sbagliato… sto chiedendo se ti piace o non ti piace!
akajia_cain scrive “Io proposi al mio relatore una tesi sul Medioevo fantastico, l'evoluzione da Tolkien ai gdr ed ai live e lui mi guardò come se scendessi dalla Luna, propinandomi una tesi terribile e noiosissima.”
… e invece la mia relatrice mi ha detto che la mia sarebbe una tesi interessantissima visto che anche lei conosce i giochi di ruolo anche se non li frequenta però è una ricercatrice su tutti i fenomeni che riguardano internet e la multimedialità! Le ho fatto leggere il questionario prima di postarlo e mi ha detto che andava bene!
Ora lilith scrive “Un solo appunto mi sento di farti: è vero che il tuo lavoro verrà presentato a chi di gdr non sa nulla, ma ricordati che al 90% dei casi l'utenza a cui hai chiesto i dati sa esattamente cosa è un gdr.”
Appunto per questo lo sto facendo! Nei telegiornali fanno le interviste a chi ha assistito a qualcosa per far sapere cosa è successo a chi non sa niente… e così faccio io! Se io ti dico qualcosa che tu già sai, che utilità ho?
laharal scrive “Ma forse anche per te siamo solo nick e non persone ^_*”
Con tanti ringraziamenti… -_-’’’’’’’’’’’
Stessa cosa per blumarine che scrive “Personalmente preferisco una serata a giocare che magari in giro a non fare niente con gente che magari mi annoia pure. Sono un'alienata? “ non sto discriminando nessuno! (ti ho messo un solo punto esclamativo così sei contenta)
Spero di aver chiarito almeno in parte quello che voglio fare!
31/12/2011 12:22:36
31/12/2011 14:03:21
Zuffy come ti è stato detto, ridetto, stradetto il thread non è sul tuo questionario. PRENDE spunto dal tuo questionario per argomentare una questione che non riguarda te, ma l'ambiente del gdr.
Quotiamo Mirmidone nell'ultimo intervento.
C'è anche da dire che uno può essere un fissato di pallone e non avrà comunque la stessa etichetta di "estraniato" dalla realtà.
E' il concetto stesso di finzione del gdr che porta la gente a considerarlo più sul piano di un teatro meno nobile che sul piano di una passione ordinaria.
31/12/2011 14:05:22 e modificato da blumarine il 31/12/2011 14:06:32
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