20/10/2021 12:24:17
(Questo sarà il mio ultimo intervento perché ho detto più o meno tutto quello che volevo dire e poi perché non mi sembro simpatico a intervenire ogni volta come se dovessi spiegare le basi più ovvie. E non sono nemmeno uno che parla molto, sono voluto intervenire solo perché i gdr e i pbc mi stanno a cuore da quando ero un ragazzino. Probabilmente sarò risultato anche antipatico a più di un utente qui, ma posso assicurarvi che sono una persona piuttosto sopra le righe e di certo non un grigio burocrate del gdr.)
Ehm, ragazzi, non è un problema di "chi gioca nei pbc", o di boomer, ma come vi vengono in mente simili idee? Vi giuro sto sorridendo perché le trovo divertenti nella loro ingenuità : ).
Il fatto che molte persone scambino il loro nano deforme e rancoroso, chiamato orgoglio, per un tale colosso che il David di Michelangelo levate, è un problema che riguarda l'essere umano.
O no?
Non so voi, ma nel mondo dove io vivo da più di 30 anni ormai (eh, la vecchitudine che avanza!) le persone assumono atteggiamenti simili a quelli che abbiamo visto tutti nei pbc anche nella vita di tutti i giorni, e non mi riferisco solo a dei sedicenni, che giustifico molto più di altri, ma persone che si ritengono adulte e mature, persone che lavorano, hanno responsabilità, hanno dei figli e pretendono di educarli e votano anche per giunta XD.
Fossi in voi tralascerei certi discorsi, perché sconfinate in ambiti troppo complessi che toccano ANCHE i pbc, ma di certo non nascono lì ma nell'intima natura dell'essere umano e nel tipo di società che ha costruito.
Meglio concentrarsi su ciò che puoi realmente controllare e spingere su quello.
Ciò di cui voi parlate è questo:
ci vuole tempo da dedicare ai giochi di ruolo, più tempo di quello che di media richiede un Call of duty o un Word of Warcraft o Monopoli, e per crescere nei pbc serve più tempo rispetto ai gdr cartacei giocati tra un gruppo ristretto di amici perché in quel caso io master posso anche decidere che dopo una sessione il tuo pg è passato di livello, anzi io non ho mai conteggiato i punti esperienza, quando ritenevo il pg pronto a passare di livello informavo il giocatore. Metodo non fattibile in un ambiente di gioco aperto al pubblico (la maggior parte estranei tra di loro) dove un regolamento chiaro e valido per tutti e soprattutto TRASPARENTE è essenziale.
Qualsiasi contesto pubblico per funzionare deve avere delle caratteristiche necessarie che sono differenti dal privato.
Serve tempo e calma per approcciarsi ai gdr e se non ne possiedi e non sei disposto a metterti in gioco è meglio che cerchi un altro hobby invece di scassare l'anima al prossimo volendo magari snaturare completamente quel tipo di gioco in nome di "innovazioni/rivoluzioni" che tutto sono tranne che innovazioni/rivoluzioni utili e coerenti con il contesto.
Certo se dopo 5 anni di gioco con lo stesso pg mi viene ammazzato può dispiacermi, soprattutto se non c'è modo di tornare in vita, ma, ragazzi, se io vedo un buon giocatore, che si è dimostrato tranquillo e corretto, triste perché gli è morto il pg (e proprio non riesce a superare il "trauma", e che trauma) ma sono pronto anche mettere in secondo piano la coerenza e un modo per metterci una pezza si trova, voglio dire stiamo parlando di giocare insieme non di affermare i diritti fondamentali dell'uomo davanti al tribunale della storia.
E occorre anche contestualizzare l'evento.
Può anche farti rodere gli zebedei a te giocatore perdere il pg ma se il tutto avviene in maniera corretta, senza forzature e senza polemiche OFF game, e anzi si è tratta di una bella giocata o una serie di giocate, che a loro volta creano spunti di gioco per altri pg, ce devi sta'.
Le chiacchiere e le interpretazioni e i sofismi stanno a zero.
Altrimenti evita i gdr pbc e gioca a qualche videogioco dove sarai tu a vincere contro la scarsa intelligenza artificiale dei mostri calcolata appositamente per far sentire il giocatore intelligente e vincente sempre e comunque. Oppure gioca gdr con il tuo ristretto gruppo di amici in ambito privato e lì fai come te pare senza limiti.
Tutte le regole che ci diamo vanno bene finché risultano utili e necessarie per mantenere un ambiente tranquillo, sano, gradevole, ma se ciò non avviene e diventano un ostacolo, occorre rivedere il sistema e le regole, se non vuoi chiudere prima di tutto per la tua stessa frustrazione e mancanza di energie e di voglia.
Tuttavia, se rimani nel pubblico non puoi fare come te pare, se vuoi fare come te pare rimani nel privato e lì sarai l'imperatore-papa-dio del tuo mondo totalitario. Spero che tutto ciò sia chiaro.
Perdere e vincere sono due facce della stessa moneta e se non entri in questo ordine di idee e ti lasci dietro le spalle atteggiamenti da stadio dove se perde la propria squadra del cuuuore sei pronto a litigare anche con tuo padre, non vivrai bene i pbc a meno che tu non cerchi esperienze, come abbiamo già ampiamente detto, che rispecchiano ben poco lo spirito dei gdr e dei pbc.
E come è già stato detto sopra lo scontro non significa l'ammazzzatina fine a se stessa, ma io se trovo un buon giocatore con il quale mi diverto uccidergli il pg è l'ultima cosa che voglio e di modi per evitarlo nei puoi trovare una marea, vi faccio un esempio che mi è caro:
dopo anni di gioco ero giunto a muovere un pg che era potente, senza tanti giri di parole, soprattutto rispetto a un pg appena nato, be' ricordo un giocatore con il quale feci amicizia mentre i nostri pg si odiavano e non perdevano occasione di scontrasti, verbalmente e/o fisicamente, entrambi a nome loro nel senso che erano due cani sciolti che non agivano in nome di gilde o gruppi vari di riferimento, e se dietro le spalle avessimo avuto altri pg il tutto sarebbe diventato più gustoso e divertente e avrebbe portato molto più gioco a livello generale.
Il mio pg avrebbe potuto uccidere l'altro senza sforzo, sarebbe stato come far scontrare un x-men contro bruno vespa, non ci sarebbe stata partita, ma il mio pg (e io giocatore prima ancora) invece voleva che l'altro rimanesse vivo perché gli piaceva il suo odio, la sua rabbia, si nutriva di essi, si divertiva era un gioco per lui, e sotto sotto sperava pure che l'altro diventasse abbastanza forte con il passare del tempo da offrirgli una vera sfida, un vero scontro, e perché no finalmente essere sconfitto da un guerriero degno e ritirarsi a coltivare piantine aromatiche in collina.
In altre occasioni ero io a muovere il pg che il primo schiaffo che volava era il suo e rischiava di fare 3 giri su se stesso prima di accasciarsi al suolo come un palloncino bucato, e mi divertivo come prima mi divertivo a recitare la parte del "super guerriero". Mi sono divertito anche quando sono stato rapito, imprigionato e torturato e mutilato, anni luce lontano dalla comfort zone del mio pg.
Il pvp non significa solo scassiamoci di botte o facciamo un duello con le spade e gli insulti stile Monkey Island (geniale!). lo scontro tra singoli pg o gruppi di pg può avvenire su tanti livelli: politico, economico, militare, sentimentale, lavorativo, religioso, culturale, razziale, artistico etc etc
Certo se ogni volta che si parla di contrasti subito si pensa solo a uccidere, il gioco ne verrà appiattito e bloccato perché a nessun giocatore piace l'idea che ogni volta deve scapparci il morto come se non esistessero altre strade. E questo è il motivo che ha spinto molti giocatori verso meccaniche pve perché tanto il master deve farci vincere, siamo i protagonisti e quindi andiamo ad asfaltare il cattivo di turno e poi tutti a fare l'aperitivo in taverna.
Vi è mai venuto in mente che se ti dice male o giochi male il pg potrebbe morire anche in quest ovvero ciò che definite pve? Argomento tabù?
Nessun master che si rispetti ucciderebbe in maniera gratuita, certo, però se tutto il gruppo segue un dato atteggiamento, tipo dobbiamo sempre vincere noi, il master non può che assecondarlo o trovarsi un altro gruppo di gioco.
E sono certo che per molti giocatori il problema non nasce dal perdere il pg quando muore o essere disposto anche solo ad accettare il rischio senza che si concretizzi l'evento, ma il problema è proprio nell'accettare la sconfitta/il fallimento come concetto, che si tratti di applicarlo a un pbc o a una partita di calcio o un rapporto sentimentale o a un concorso di bellezza.
Questo genere di atteggiamenti reiterati nel corso di anni alla fine hanno creato abitudini collettive e una di queste è quella tipica di: ah no il pvp no perché poi ci scappa il morto oppure no guarda preferisco evitare perché il mio pg, ovviamente mai detto in maniera diretta e chiara, è tipo un pezzo raro e fragilissimo che va conservato dietro la teca di un museo dove tutti possono ammirarlo e battere le mani ma nessuno può permettersi di andare lì e disegnargli un cazzetto sulla fronte XD.
L'ambiente attuale, qualsiasi tipo di ambiente, è il risultato del passato, ciò che non vi sta bene ora è stato costruito nel corso del tempo da un insieme di persone, anche se le persone non erano consapevoli di comporre un insieme più largo e multiforme, ovvero una comunità di interessi, dei singoli pbc.
# svanisce in una nuvola di fumo, senza arrosto, e risate sguaiate.
20/10/2021 19:13:00 e modificato da mikee il 20/10/2021 19:14:37
Sono d'accordo con freccia.
Aggiungerei un'osservazione, dato che si parla di morti dei pg.
Non ho mai ritenuto buon gioco l'azione "ammazzo pg x perchè è coerente e da spunti".
Cioè:
1- Il tuo pg poi deve avere il coraggio di ammazzarlo il tipo. Ne ha il coraggio? Oppure giochiamo questi pg come fantocci senza profondità e dimensione? Li giochiamo da fuori gioco?
2- E' un pg che ha una rete di legami, come giustifichi l'assenza? Sei pronto poi a trovarti la sua fazione contro?
3- Il corpo come te ne liberi?
4- Sai ciò che lasci ma non sai ciò che trovi. SEI SICURO/A che eliminarlo poi non ti darà più problemi? Nel senso, un pg che togli ad un gruppo di pg, squilibria il gruppo stesso con reazioni inattese e che non sempre è un vantaggio per chi fa l'azione di eliminazione. Lasci un NEMICO CERTO che conosci, per farne arrivare un altro che non sai che combinerà?
Ammazzare una pg, non è mica una cosa tanto semplice.
Se viene invece semplificata con uno scrollamento di spalle, è un problema sia dell'ambient, sia del master, che dei giocatori che stanno giocando quell'evento come se bevessero un bicchiere d'acqua.
Ammazzare un pg non è uno spunto di gioco, è un cambio radicale del gioco stesso e prenderlo alla leggera è fare un cattivissimo gioco.
My opinion.
Parlando del fuori gioco, se l'unica idea che ti viene in mente come scontro o spunto di gioco è ammazzare i pg, mi dispiace ma è indice che la gente non sa giocare e non si fa buon gioco.
21/10/2021 13:04:53 e modificato da ghennadi72 il 21/10/2021 13:28:26
21/10/2021 14:19:58 e modificato da soizora il 21/10/2021 14:20:22
Ghennadi, come al solito estremizzi i concetti e non centri nemmeno alla lontana il punto di cosa si stava cercando di dire(e vale anche per i due interventi precedenti). Ieri sera ero stanco e volevo solo sintetizzare all'osso il mio pensiero, ora sono da cellulare, ma stasera faccio un post lungo e articolato da pc per spiegare la posizione del mio intervento, così non ci sono possibilità di fraintendimento, va bene?❤️
21/10/2021 15:04:41 e modificato da mikee il 21/10/2021 15:08:04
Soizora guarda che il tuo discorso è molto chiaro.
A parte che nella nostra land diamo una crescita sensata ai pg, tanto quanto insegnamo ai giocatori a come trarre il massimo vantaggio nella land in cui giocano (quindi no il: entrano, prendono il pg a random, giocano e buona fortuna).
Non sto dicendo che viene insegnato a giocare ai gdr, ti viene insegnato a come giocare a Piume Nere che è molto diverso.
La meccanica in se della gestione del gioco sono d'accordo.
Le land sono un lavoro continuo, costante, sfiancante senza fine.
Come gestore, sei chiamato a fare il possibile al massimo delle tue possibilità per un'ambiente amatoriale.
Non si può tenere chiuso (e non è neanche compatibile con la natura dei play by chat) per aspettare che il gioco ha la meccanica perfetta.
Non esiste e non è realistico.
Il miglioramento avviene strada facendo e a suon di errori che si imparano sul campo.
Poi entriamo nella zona grigia in cui sta al gestore metterci delle pezze e ripagare i giocatori con delle ricompense qualora ci sia stato uno squilibrio dovuto alle meccaniche. Oppure, non metti delle quest che possono cambiare drasticamente la linea di gioco se la tua struttura tecnica sai già che ha delle falle.
Non serve ribadirlo, è semplice buon senso.
Non voglio tornare ai discorsi e a parlare di land che non sono land.
Bisogna approcciarsi alle land mettendosi in testa che non sono giochi perfetti ma è un progetto collaborativo in cui ognuno fa la sua parte. Se non trovi un'ambiente così, cambia land che risparmi tempo.
Questo discorso però non è fondamentale, è una parte importante ma non è al primo posto.
Perchè al primo posto c'è questo, quello detto da me e ripetuto da ghennadi.
21/10/2021 15:23:11 e modificato da haruka il 21/10/2021 15:30:55
21/10/2021 22:52:44
Posso fare l'avvocato del diavolo?
21/10/2021 23:49:41
- Posso essere il vampiro abbracciato già da duecento anni?
- Posso giocare il mannaro che ha già contratto la licantropia e quindi alla prossima luna nuova muta.
- Posso essere il figlio del re del fondovalle arrivato l'altroieri via veliero? Non ti preoccupare, ovviamente sono povero spiantato perché capisco che qui devo guadagnare le monete per comprare tutto, "ma mi piacerebbe che quando il mio pg parla abbia una certa autorità" <- questo però non te lo dicono mai, lo si percepisce e basta.
Questo intendo. Pochi, pochissimi che si vogliono giocare un abbraccio. Pochissimi che ti dicono: ok, voglio il drago, ma non so nulla di volo, fammi giocare e insegnami come si "pilota" uno di quei bestioni che magari mi diverto pure.
Ovvio non intendo che il pg deve essere completamente digiuno del mondo, ma per alcune cose è anche divertente giocarseli gli step di crescita. Mia opinione da vecchia bacucca che ha iniziato a playbychattare nel 1999, e per questo molto opinabile :P
22/10/2021 01:36:17
22/10/2021 02:25:46
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nick nightingale ha risposto alla discussione: Perché non avete più voglia di giocare?