Perché il simming è mal visto?

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19/01/2024 16:27:05

noreturn ha scritto: Problema dei gruppi:

Il gioco è cambiato, le dinamiche sono cambiate, chi oggi preferisce il simming "di alto profilo" (io tendo a chiamare così quello che non ha a che vedere con la ricerca di pvt, il flashporn e simili) lo preferiva anche 15 anni fa, ma 15 anni fa era immerso in un ambiente più dinamico in cui la maggioranza preferiva le campagne, le trame, il pvp sfrenato.

Sono venuti meno i master e le gestioni attive in tal senso: è successo che chi amava il simming anche 15 anni fa oggi trova un sacco di spazi mentre chi cerca campagne, trame e pvp non ha più spazio.

Ecco la fotografia di cosa è successo e lo ripeto anche io dato che agli inizi del 2000 ho iniziato a giocare di ruolo by chat.

Il simming è sempre esistito, solo che prima non era un problema perché se ti collegavi dentro un pbc trovavi magari 50 persone loggate, magari 15/20 non giocavano ma le altre 30 sì e offrivano svariate possibilità del tipo:

voglio farmi la giocata tranquilla tra amici oggi, ecco che vedo collegati quei 2/3 pg che sono adatti a tale scopo e mi butto

voglio farmi la giocata in cui ci si prende a mazzate sui denti, ecco che vedo collegati quei pg che già so adatti allo scopo e mi butto

voglio farmi la giocata con la mia spasimante...e via dicendo.

E tutto questo senza master.

L'ambiente era dinamico proprio perché quando entravi in un gioco trovavi differenti tipologie di offerta di gioco.

Con il passare del tempo questa varietà è finita, i numeri sono calati e il gioco vuoto e fine a se stesso è aumentato proporzionalmente.

Lo spazio lasciato libero è stato occupato da altro che prima era ai margini, e questo spiega anche il perché con il passare del tempo si è data sempre più importanza alla forma (come scrivo l'azione) piuttosto che al contenuto (cosa faccio nella mia azione).
Rimanendo poco o niente da giocare le persone hanno tentato di divertirsi come potavano: c'è poco da giocare allora divertiamoci a scrivere.

Non che scrivere bene non sia importante, ma il focus non è scrivere è giocare, poi che la scrittura e il gioco entrino in sinergia è inevitabile visto che la scrittura è il mezzo che utilizziamo per muovere i nostri personaggi e creare il mondo...

In un pbc che funziona bene il simming sarebbe un contorno al massimo.
Quando diventa il piatto principale più che giocare di ruolo stai giocando a The Sims.

Se attualmente il 90% dei giocatori, o la maggior parte che dir si voglia, non vogliono assumersi alcun rischio nei confronti del proprio pg, e per giocare qualcosa di diverso dalla chiacchierata da bar o dalla famiglia del mulino bianco attendono sempre solo il master (e causa di questo è anche l'immobilismo dei regolamenti che non ti consentono di fare nulla in assenza di master e anche dei limiti tecnici dei siti e di chi ci mette le mani) il simming dilaga e diventa un problema.

p.s. prendere come spunto i mmrpg o qualunque altra forma di intrattenimento legato ai videogame rischia di generare aspettative che qui non possono essere realizzate:
i numeri di coloro che giocano ai videogiochi on line sono numeri enormi rispetto a chi gioca di ruolo by chat e lo stesso dicasi per le funzionalità lato programmazione

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quota

shirka

SCRIVI

19/01/2024 23:57:36

soorah ha scritto:

nick nightingale ha scritto:
A sto punto, come ho detto altre volte, secondo me ha più senso sperimentare come nei gdr si fa da anni: è pieno di giochi masterless o dove tutto il gruppo di partecipanti si divide il compito in vari modi.

Cosa che alcune realtà stanno provando a fare con gli strumenti del pbc, ma il discorso è estremamente circolare e va affrontato come tale e se manca la fiducia dello staff nei giocatori e viceversa, non vai molto avanti.

Personalmente credo che bisognerebbe guardare sia ai nuovi giochi TTRPG che ai MMORPG per trovare spunti e idee, piuttosto che limitarsi a grandi classici che, per quanto intramontabili al tavolo da gioco, nei PbC hanno sempre dimostrato limiti evidenti di gestione.

Sfrutto questo intervento per riprendere il discorso e dico: sì.

Massimo rispetto per il background ruolistico di ciascuno, è normale giocare come ci è stato insegnato e come siamo abituati.

Però al tempo stesso quando una persona mi dice "Io ho giocato solo al gioco X ed ho strutturato il mio giocare attorno a come giocavo al gioco X ed ho strutturato attorno al gioco X anche la mia land" ed il gioco X è uscito vent'anni fa, a me viene da alzare gli occhi al cielo.

Di nuovo, massimo rispetto per i capisaldi del gioco di ruolo e per le persone che li han creati, ma sono trascorse ere geologiche da allora, si è sperimentato tanto e sono state trovate soluzioni nuove che, francamente, sono migliori di quelle vecchie.

Che possa piacere una sensazione old school mi può andare bene, ma a volte mi trovo di fronte a dei problemi che, giocando principalmente a gdr moderni, mi lasciano basita, mi lascia basita che ancora si presentino esattamente come mi venivano raccontati da amici che giocavano negli anni '90.

Un'impressione che ho spesso, poi, è che alcune gestioni creino delle land basate esclusivamente su ciò che LORO vorrebbero giocare, senza mai interrogarsi su cosa l'utenza desideri.

E tutto questo secondo me è un po' del coda del sentimento comune che è "Si stava meglio quando si stava peggio, ai miei tempi camminavo 30 chilometri sotto la tempesta per andare a giocare di ruolo" e... lol.

PER QUANTO RIGUARDA IL DISCORSO MASTER, io parto sempre dalla realtà che vivo piuttosto che fare discorsi generali.

Dove gioco si arrivano a fare una decina di quests alla SETTIMANA, mi pare di cogliere che per gli standard di altre land siano tante (eppure per la mole di gente che abbiamo noi non sono abbastanza, ma non voglio divagare), ma le problematiche sono quelle di cui si sta discutendo.

Non credo sia strettamente la quantità ad essere la causa di tutto ciò, penso sia il gioco che viene prima e quello che viene dopo. Ma lì dipende anche molto da come è impostata la land, ci sono sicuramente land dove la quest è il gioco e non è richiesto che abbia qualcosa prima e porti a qualcosa dopo, purtroppo nella mia esperienza non è così e spesse volte mi sono trovata, da player, a dire "Ah, è finita una trama, ok... Avrei speso più volentieri quel tempo a fare simming".

max power ha scritto:

shirka ha scritto:
Mi sfugge il punto del tuo intervento.

Il punto degli interventi di mikee in realtà è sempre lo stesso: far virare sul suo caso personale dei discorsi del tutto generali.

È una sensazione che avevo avuto anche io in passato.

mikee ha scritto:

shirka

Se il senso è "Non dovrebbero essere oggetto di discussione" sono d'accordo con te, ci sono valori - termine forte ma assecondami - che dovrebbero essere universalmente riconosciuti anche in un gioco.

Se invece il senso voleva essere "Non discutiamone perché se ne discutiamo implicitamente offriamo il fianco alla possibilità di giustificarli" allora la trovo una posizione un po' miope, se si discute di un problema vuol dire che a torto o ragione si sente il bisogno di discuterne.

Lo spiego con maggiore chiarezza. :)
Le persone desiderano agire a loro piacimento e non si preoccupano se ciò è giusto o sbagliato.

L'unica cosa su cui hai controllo è il tuo atteggiamento.
Se qualcuno si approccia in modo tossico o maleducato è un cattivo giocatore, basta smettere di giocare con lui ed evitarlo.
Non c'è bisogno di ponderare troppo sulla questione o avviare discussioni su perché si comporta in un determinato modo.

Non si dovrebbe discutere sull'essere educati, civili o saper stare con gli altri.
Non va tollerato in nessun modo.
Non spetta a noi educare le persone, su questo devono già avere abbastanza esperienza, altrimenti rimangono fuori. :)

Purtroppo questa risposta conferma un'impressione che ho avuto anche durante i nostri precedenti scambi ed è quella che tu abbia una percezione della realtà dei pbc molto idealizzata ed idealistica. E soprattutto molto lontana dalla reale realtà.

Se io ho un ruolo on game e quel ruolo viene con delle responsabilità e/o mi mette in una certa posizione e delle persone si approcciano a me con intenzione di fare cattivo gioco, io posso sicuramente rifiutarmi di interagire con loro ma prima o poi sarò costretta a farlo che lo voglia o meno, soprattutto se verranno a mordermi la faccia.

Il tuo discorso ha lo stesso valore di "Ignora i bulli e loro ti lasceranno stare!", spoiler: no.

Di nuovo, se si discute di un argomento è probabile che ci sia bisogno di discuterne e che la soluzione non sia poi così scontata e che ragionare su cosa stia all'origine di certi atteggiamenti sia parte della soluzione.