News e Aggiornamenti Dalemyr

Il Sapiente Spezzato

News di Dalemyr del 24/05/2025

La quiete di Highmoon è stata turbata da un evento tanto strano quanto inquietante, avvenuto in una dimora isolata poco fuori le mura, lungo il sentiero che serpeggia verso il bosco. Lo studioso Cordhan Pretral - noto astronomo ed esperto di civiltà antiche - è stato ritrovato in uno stato di profonda alienazione mentale, intento a mormorare senza sosta frasi sconnesse… o, secondo alcuni, parole in una lingua che nessuno aveva mai udito prima.

A trovarlo è stato il suo apprendista, entrato con la forza nello studio dopo ore di silenzio. Cordhan era rannicchiato tra pergamene strappate e libri sparsi ovunque, mentre sul pavimento spiccavano strani simboli tracciati in fretta.

Le autorità, giunte sul posto per un rapido sopralluogo, si sono limitate a registrare l’accaduto, evitando ogni commento ufficiale. E intanto, nelle taverne e nei mercati, le voci si moltiplicano: si parla di sigilli antichi spezzati, di rituali sfuggiti di mano… e di tomi che non avrebbero mai dovuto essere aperti.

Indagini tra Fango e Canali

News di Dalemyr del 21/05/2025

La festa della Rottura ormai è alle spalle e il disgelo ha riportato Marsember ad essere il porto più brulicante di vita di tutto il Regno. Non solo le navi che salpano verso il Dragomare sono diventate tanto numerose da rendere impossibile osservare l'orizzonte senza scorgere almeno una vela in sua direzione, ma anche all'interno dei canali in traffici sono più che raddoppiati. Le arterie di comunicazione cittadina, sempre più maleodoranti a causa del caldo crescente, sono state però disturbate improvvisamente da un fenomeno inaspettato: una piena.

Verso il centro città, non lontano da Morningmist Hall - il Tempio di Lathander - si è verificato un improvviso convergere di varie correnti, praticamente immobili nella vecchia palude, fatto di per sé assai bizzarro. La piena improvvisa, inoltre, non è stata preannunciata neppure dal mal tempo: da giorni il sole risplende sulla Città delle Spezie e le nubi si vedono solo di rado, sospinte verso l'entroterra. Le acque scure e limacciose dei canali si sono presto riversate in alcuni quartieri, inondando case, botteghe e qualche taverna o bettola di poco conto, portando con sé detriti ripescati dai fondali-discarica della Città. Anche diverse barche sono state danneggiate, strappate dai moli presso cui erano legate, per poi andare ad infrangere o danneggiare il proprio scafo proprio contro le umide mura degli edifici in muratura che circondano il luogo sacro.



Molti giurano di aver visto qualcosa muoversi nelle putride acquenere, riportando a galla persino qualche cadavere dicono i più pessimisti; cadaveri freschi e non ancora divorati dai pesci, dai vermi e dai ratti della città. Si racconta di una malsana onda improvvisa che ha sollevato e smosso tutto quanto, provocando l'esondazione e pure la rottura di qualche argine.

I Draghi Azzurri e i Draghi Purpurei sono già all'opera in cerca di indizi per capire cosa sia accaduto, ma l'appello alla cittadinanza intera è stato già rivolto da vari strilloni. Vi è persino promessa di ricompensa a chi saprà dare utili informazioni o interverrà attivamente per capire cosa sia successo. Gli avventurieri sono avvisati: Marsember ha ancora una volta bisogno di loro.

La Casa

News di Dalemyr del 16/05/2025

Fuori, la pioggia tamburella con dita sottili sulle persiane di legno, lavando il selciato e affogando i rumori in una nebbia umida e densa come lana grezza. L’aria sa di brace bagnata, legno vecchio e vino scuro. La luce nella sala è fioca, calda, ma instabile: le candele, infisse in candelabri storti, si piegano tremanti al respiro di correnti invisibili.
In un angolo, tra l’ombra di una trave annerita e il ticchettio arrugginito di una ruota d’acqua lontana, due uomini stanno seduti a un tavolo consumato dal tempo, dove l’umidità si infiltra tra le venature del legno come ricordi che non vogliono andarsene.

Lurik stringe le mani attorno al boccale, le dita gonfie e screpolate.
“C’era un odore strano stamattina, giù al mercato vecchio.”
La sua voce è bassa, quasi scusandosi per esistere.
“Tipo… fiori. Ma quelli che han perso il colore. Sai, quelli che restano nei vasi dopo i funerali.”

Gorran, più robusto, con la barba chiazzata di cenere, alza gli occhi dal suo stufato e sbuffa piano.
“Pioggia e fogne, Lurik. Siamo in Bruma, mica a Cormyr.”

“Forse. Ma…”
esita, come se le parole gli si stessero formando a metà
“…hai presente quella villa alla fine del Vicolo delle Viti? Quella mezza inghiottita dall’edera, con quei roseti impazziti che crescono anche sui cancelli?”

Gorran smette di masticare. Gli occhi, piccoli e azzurri, si fissano su Lurik.
“La Casa dei Burattini. Mia nonna diceva che dentro ci vive ancora qualcuno. Una dama che parla solo ai corvi.”

“Beh, qualcuno giura che stanotte si è vista una luce al piano alto. Ma non luce normale. Era… pulsante. Come se si fermasse a pensare tra un battito e l’altro.”

Un sorso lento. La pioggia fuori si fa più fitta, tamburellando ora anche sul tetto.

“Sai com’è, le vecchie case fanno rumori. E chi ci vive dentro…”

“Una ninna nanna. Te l’ho detto?”
Lurik si sporge un po’, con voce appena più tesa.
“Uno dei panettieri dice che sua nipote ha sentito una ninna nanna venire dal giardino. Ma non cantata. Più… ripetuta. Come se qualcuno l’avesse imparata da un carillon rotto.”

Gorran non risponde. Si limita a voltare appena la testa verso la finestra, dove la nebbia preme contro il vetro in gocce spesse.

“E quella statua. Quella che somiglia a una bambina. Ieri aveva un cappello. Oggi no.”

Silenzio. Solo il suono del vino che scivola nel boccale e lo scoppiettio pigro del camino sul fondo della sala.

Gorran beve. Poi, con voce neutra, dice:

“Forse il vento.”

“Sì… Forse.”

Una misteriosa sparizione

News di Dalemyr del 13/05/2025

Da diversi giorni, tra birrerie e locande, all'Alto Mercato, nelle Stalle di Darian, sino all'Accampamento delle Carovane e più in generale in tutta Highmoon, si va discutendo animatamente - creando teorie sempre più disparate e fantasiose - riguardo la sparizione misteriosa dell'amata barda Nihaera Thand. La mezzelfa cantora e viaggiatrice, giunta sin qui dalla Costa della Spada, con la sua folta chioma perlacea è molto amata dagli abitanti della Valle per svariati motivi. Il suo cuore è generoso e magnanimo, il suo temperamento scherzoso e ottimista e la sua stessa presenza è spesso vincolo di buon esempio e giusta condotta. La sua soave voce rallegra e incoraggia chiunque l'ascolti, mentre è spesso accompagnata, appena, dalle dolci note del liuto che lei stessa porta con sé ovunque vada. Una figura femminile che per quanto risulti essere una donna affascinante, pare distaccarsi parecchio dai fasti degli artisti più promiscui. Veste quasi sempre di verde e di bianco, colori che ben donano al suo volto ancor giovane, per quanto nessuno sappia, davvero, quanti inverni abbia sulle spalle.



La sua improvvisa scomparsa dai palchi e dalle vie cittadine ha provocato un moto di preoccupazione negli abitanti di Highmoon, i quali hanno immediatamente richiesto a gran voce di iniziare delle ricerche. Lord Theremen Ulath è intervenuto prontamente, sposando la causa dei suoi sudditi e concittadini, promettendo una ricompensa adeguata a chiunque possa portare prove tangibili di quanto accaduto all'amatissima cantastorie. Purtroppo il periodo estivo è nemico dell'operato della milizia di Deepingdale, la quale risulta estremamente impegnata in questo periodo dell'anno: dopo tutto queste decadi sono fulcro degli scambi commerciali lungo la Strada Est, così come sono protagoniste delle migrazioni di diverse tribù e creature provenienti da diverse parti del Cormanthor e dei, troppo vicini, Picchi del Tuono. Con la guardia impegnata a tenere al sicuro abitanti e arterie di comunicazione principale, l'appello di Lord Ulath sembra diretto proprio alla formazione di un possibile gruppo di avventurieri...

Pane per la Corona, pane per il popolo

News di Dalemyr del 08/05/2025

L'inverno ha abbandonato le pietre di Arabel, ma la sua ombra indugia ancora sulle terre che circondano la città. Là dove un tempo le messi danzavano al vento primaverile, ora regna un silenzio desolante. Le zolle, ancora indurite dal gelo e spezzate dalle piogge incessanti, rifiutano il seme, e il sole, pur sorto da giorni, non riesce a ridestare la vita.
Le campagne del Cormyr settentrionale sembrano aver perso il respiro stesso della primavera. Né fieno per il bestiame, né frutti per la tavola: solo sterpaglie e terra esausta. A nulla valgono, per ora, i canti e le preghiere dei contadini. E mentre Eveningstar e altre cittadine del Nord del Cormyr raccontano storie simili, la speranza sembra smarrirsi tra le pieghe di una terra che non risponde.



La Reggenza, vigile ed attenta ai bisogni dei propri sudditi, ha già messo in moto le sue vie di approvvigionamento: carovane da Suzail, da Marsember, persino da terre oltreconfine. Ma la legge dell’offerta è impietosa, e il prezzo del pane è ormai misura della disperazione dei più umili.

In questo scenario cupo, un gesto inatteso ha riacceso le voci nelle piazze e nei salotti di Arabel: Lady Aralyn Silvershade, vedova del compianto Lord Harlowe, ha annunciato l’apertura della sua magione alla popolazione. Con fondi propri, ha acquistato beni di prima necessità dai regni limitrofi e intende distribuirli gratuitamente ai cittadini più bisognosi.
Il popolo, affamato di gesti caritevoli quanto di pane, ha accolto la notizia con stupore e gratitudine. Ma tra i mercanti e i notabili c’è chi sussurra che la Lady stia tessendo con fili di umiltà un disegno più ambizioso: una scalata al cuore della politica cittadina, approfittando del vuoto creato dalla crisi.

Qualunque sia la verità, l’appuntamento è fissato…e tutta Arabel tra bisogno, gratitudine e sospetto, volgerà lo sguardo verso la magione Silvershade.

Pratoverde, festa in tutti i Reami

News di Dalemyr del 01/05/2025

L’inverno, con il suo manto di ghiaccio e silenzio, si è infine ritirato, lasciando il posto a una primavera vibrante e rinvigorente. Timidi boccioli si schiudono sui rami degli alberi, ancora appesantiti dalla neve caduta fino a non moltissimi giorni prima, come piccoli segreti di un nuovo inizio. La natura, lentamente, si risveglia dal sonno invernale: i ruscelli riprendono a gorgogliare gioiosi, bagnando le terre che si vestono di un verde brillante e di fiori profumati, colorati come sogni che si realizzano. E come la natura stessa si prepara a celebrare questa rinascita, anche i cittadini del Faerûn si apprestano a festeggiare: Pratoverde è alle porte!

In molte città si respirano già l’anticipazione e l’entusiasmo: i preparativi per una delle festività più amate sono in pieno fermento. I fiori coltivati durante l’inverno vengono esposti all’aperto, donati con generosità, e i loro petali vengono sparsi come un tappeto di colori e profumi, augurando un’estate che arrivi rapida e piena di promesse.
Vari sono i culti che si apprestano a celebrare rituali grandiosi dedicati ai loro dèi, svolti tra le sacre mura di templi, piazze affollate, nelle foreste segrete o in grotte sotterranee, in un intreccio di fede e magia indissolubile.

Le principali città si preparano a ospitare diversi giorni di festa: bancarelle colorate si dispongono lungo le vie principali e nelle piazze, offrendo leccornie e giochi, sfide e meraviglie per i visitatori. Spettacoli di giocoleria, mangiafuoco, acrobati e performance artistiche riempiono l’aria di allegria e stupore, a ogni ora del giorno, regalando momenti divertenti, emozionanti e indimenticabili.

È il momento di lasciarsi andare, di celebrare la vita e la rinascita: non resta che festeggiare!



//Per l'occasione sono stati messi a disposizione dei giocatori teletrasporti in tutte le locazioni, in modo da facilitare i festeggiamenti e chissà... magari anche qualche interessante sorpresa. Buona festa a tutti.

Una nuova alba

News di Dalemyr del 30/04/2025

Giunge una nuova alba, lieve e silenziosa, da oriente. I raggi dell'astro di Lathander sfiorando con le loro dita dorate le alte fronde dell'intera Semberholme, quasi avessero particolare attenzione per le secolari querce che abbracciano il Lago Sember. È una luce più chiara, stavolta, una luce viva, rispetto a quella che sino alla notte precedente irradiava la volta e appesantiva i cuori più coraggiosi. Il cielo non arde né minaccia: si schiude invece in un azzurro fresco, screziato appena da nubi leggere come piume d’airone, sospinte da un vento gentile che profuma di muschio e rugiada.

Dalle rive settentrionali, un tempo macchiate d’ombra e silenzio, torna a levarsi il canto timido degli uccelli. È come se la natura stessa trattenesse il respiro, ascoltando, prima di osare un primo richiamo. Poi, pian piano, la vita riprende in ogni sua forma creando uno scenario più quotidiano, per quanto selvaggio. Le danze vengono aperte dalle stesse acque del lago, le quali brillano di riflessi chiari e il mormorio della corrente sfiora le rocce come una vecchia melodia che aveva smesso di essere cantata.



Tra gli alberi, le sagome degli animali si muovono con rinnovato coraggio: un cervo si avvicina all'acqua, scoiattoli dalle lunghe code fulve danzano tra i rami, e le nebbie – ora rade e vaporose – si dissolvono al primo tocco del sole, come sogni svaniti. Nessuna cappa, nessun lamento. Solo luce, e respiro.

Tramonto infranto

News di Dalemyr del 24/04/2025

Giunge il crepuscolo con il suo rossore ad occidente, oltre gli alti Picchi del Tuono, facendo calare la foresta, nuovamente, nella sua inquieta sera. Sin dalla prima stella in cielo, però, qualcosa pare distorcere la realtà, tra gli spiragli e gli spicchi aperti nelle generose fronde degli alberi. A nord delle sponde del Lago Sember, la notte non è più notte. Il buio vero è stato strangolato da un crepuscolo eterno, stagnante, in qualche modo tetro e quasi malato. Le tinte del tramonto - vermiglie profonde e di un viola innaturale che sembra sanguinare nell’aria — hanno preso possesso della volta celeste; come una pesante cappa tremante gettata troppo tardi su una tragedia già consumata. Sotto questo scenario raggelante per i pochi che possono ammirarlo, le nebbie del lago si sono infittite fino a divenire quasi solide. Strisciano basse e lente, come affamati mostri deformi che cercano di divorare ogni sagoma per farla svanire al loro interno, inghiottendola nell'ignoto. I colori del cielo si riflettono sulla foschia come su uno specchio infranto: la cupa porpora sgorga e brucia, mentre l'indaco malsano sussurra. Il tempo sembra rallentare. Il respiro si fa più corto. E ogni passo verso quella parte del mondo dà la sensazione di attraversare una soglia che non andava varcata.



Le notti sulla foresta, da ora, non saranno più le stesse. Un timore antico, irrazionale, sussurra tra le genti del bosco e in pochi hanno solo il coraggio di alzare lo sguardo verso le sponde più lontane e selvagge del lago. Qualunque cosa sia in atto, certo presto potrebbe portare i suoi ignoti e nefandi frutti...

Nuove opportunità

News di Dalemyr del 10/04/2025

Prima decade di Tarsakh del 1375.

Da Selgaunt ad Arabel, da Highmoon fino a Marsember, nei mercati affollati e nei porti risonanti di canti e contrattazioni, inizia a serpeggiare una voce assieme all’arrivo della primavera, all’inizio sussurrata tra i banchi dei mercanti e poi sempre più insistente: una nuova compagnia mercantile, il cui nome pare ancora ignoto o deliberatamente taciuto, ha preso a stazionare lungo la Strada della Manticora. Meno di una decina di carovane, ma ciascuna scortata da una nutrita compagnia di mercenari ben armati, il cui aspetto varia dai veterani dal volto segnato agli enigmatici stranieri dalle armi esotiche.

Le merci sono tante e varie: spezie dai profumi inebrianti che si dice provengano dai confini del Calimshan, liquori tanto forti da far lacrimare un nano, tessuti finissimi, metalli e minerali grezzi… ogni ben di dio che un commerciante potrebbe desiderare. Ma ciò che desta davvero curiosità è ciò che si cela tra le casse più sorvegliate: “chicche particolari”, così vengono chiamate con un sorriso sornione da chi ha avuto modo di sbirciare o trattare con gli enigmatici mercanti.

Oggetti rari, forse magici, forse semplicemente rari… reliquie dimenticate? Mappe? Pozioni? Alcuni dicono sia tutta una trovata per attirare clienti e spennare i gonzi bramosi di ricchezze ma altri invece, più attenti e silenziosi, osservano, riflettono e meditano, insospettiti da certi sguardi, da certe richieste alquanto... specifiche che sembrano ricevere solo alcuni. La voce si fa largo come vento tra le tende del mercato: qualcosa si muove, e non è solo commercio.

L'inizio del disgelo

News di Dalemyr del 02/04/2025

I raggi del sole prendono ad intorpidire le stanche membra di chi, sopravvissuto all'inverno, attendeva questi primi giorni di primavera con trepidante attesa. La neve si scioglie rapidamente, mentre le nubi cariche di neve si ritirano verso i monti più alti e le regioni dal clima più rigido. I primi coraggiosi fiori e germogli fanno capolino tra i rami degli alberi e il suolo ancora gelato, dove il loro colore vivace contrasta con il bianco della neve sporcata di scuro fango. Gli uccelli migratori iniziano ad essere avvistati lungo le loro rotte, diretti a settentrione, cantando del loro nuovo viaggio e imminente arrivo. Il Collo del Dragomare nuovamente navigabile, il ghiaccio spezzato, liberando le navi a Marsember, dove l'annuale festival della Rottura viene festeggiato con maggior calore.



Mentre le bestie invernali tornano a ritirarsi in luoghi più distanti e lontani dalle terre popolate dalle genti del Faerun, non mancano i problemi dovuti al disgelo: mai come quest'anno i fiumi sono in piena, rendendo campi e vie di comunicazione ancora insicure. il risveglio della natura sta conducendo anche fuori dalle loro tane diverse creature affamate, ripopolando le terre selvagge di diversi predatori.

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