Calo interesse


raizingher

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13/11/2009 14:26:04 e modificato da raizingher il 13/11/2009 14:31:07

L'abitudine da parte di giocatori, master e gestori di focalizzare il gioco sui personaggi e lasciarlo autoalimentarsi senza o quasi intervento è la causa principale dello spostamento delle priorità di gioco dall'interpretare il proprio personaggio nell'ottica della trama, con lo scopo di risolvere la situazione in cui ci si trova (quest, base portante del gioco di ruolo), all'interpretare il proprio personaggio nell'ottica che le sue relazioni siano prioritarie sull'ambiente circostante.
Tutto questo si traduce in giocatori che non seguono gli spunti che vengono dati loro dal master, giocatori che ignorano totalmente quello che sta avvenendo intorno al loro personaggio, giocatori che pur di mantenere intatto il loro modo di giocare e la caratterizzazione del loro personaggio sono disposti a mandare intere turnazioni a vuoto nell'ottica del proseguimento dell'obiettivo.
L'autoalimentazione del gioco consente di lasciare un buon libero arbitrio ai giocatori e consente allo staff master di prendere le cose con tranquillità, ma se non è equilibratamente alternato con quest attive che costringano, e la parola forte va bene, i giocatori a rapportarsi con il fato in modo da essere obbligati talvolta a focalizzare il gioco verso un obiettivo, ci si adagia sugli allori, e una volta disabituati i giocatori a rapportarsi con i master diventa un problema riportarli sui binari.
Oggi i numeri per fare autoalimentazione non esistono più se non in pochissime realtà, eppure i giocatori non si "abbassano" a cooperare con i master, se necessario sacrificando parte delle loro caratteristiche di gioco per un fine comune, che sono lo svolgimento delle trame e la crescita della land. Troppa supponenza e poca umiltà, che nasce proprio dall'errata concezione che i giocatori debbano poter essere liberi di giocare come gli pare, usare le schede come gli pare, sviluppare le trame come gli pare. A casa mia quelli che vogliono fare come gli pare di solito li faccio accomodare alla porta.

Storie di AgarthiStorie di Agarthi ↗
Un Varco si apre davanti a te, un mondo tra i mondi è a portata di mano. Lasciati alle spalle le certezze, inizia l'avventura!

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enelya

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13/11/2009 20:56:51 e modificato da enelya il 13/11/2009 21:23:13

raizingher ha scritto: A casa mia quelli che vogliono fare come gli pare di solito li faccio accomodare alla porta.


Come già scritto nell'intervento precedente, una land non è la casa di un gestore. E' un prodotto ludico che metti su un mercato.
Prima dell'immissione sul mercato regole e dinamiche devono essere chiare.
Assolutamente concorde sul fatto che per l'autoalimentazione è assolutamente necessario avere numeri, ma permettimi, non così grandi come sostieni.
E' necessario, tempo, gioco costruito gradualmente e lasciando il tempo di maturare i cambiamenti all'ambientazione, coerenza, e playmaker di qualità alta, altissima.
Che sono fati in gioco: il play by chat consta di queste figure che sono una realtà tutta loro e che spesso viene ignorata da articoli e critica al gdr, ma in realtà è una base portante del gioco.
QUella che chiami autoalimentazione in molti casi è opera d'ingegno e fattiva spinta dalla chat *autentica* di evoluzione del gioco.
In una versione di gioco a pochi, sarei concorde con te.
Ma la funzione della chat è l'apertura e il gioco è multicentrico, non viene dall'alto e se viene solo dall'alto soffoca, forza e spesse volte ignora effettivamente quell'interazione globale che è alla base del gioco descrittivo.
Il personaggio ha una sua autonomia: se obbedisce nello svilupparsi a regole di ambientazione e soprattutto è *giocato* in ogni tassello della sua evoluzione diventa l'ambientazione e trovo metagame puro, l'ignorarlo o peggio ancora, ignorare la realtà di gioco e di ambientazione che giocando, rende alla land.

Tutto, dipende, come già detto, dal tipo di gioco che la land si propone.
Quello che trovo sbagliato è il misurare regolarmente, quel che è il gdr sempre da d&d.
L'affermazione sulla quest come la base del gdr, oggi, riguardo al play by chat, la trovo superata.
E' una componente del gdr via chat, importante, ma non l'unica e la misura di tutto il gioco.

Riguardo all'umiltà rispondo sotto a Himbro a riguardo. E' un'argomentazione complessa che richiederebbe un thread a parte e non so se sia già stata trattata in passato.

www.ilgrandeinverno.it

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enelya

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13/11/2009 21:08:39 e modificato da enelya il 13/11/2009 21:18:32

himbro ha scritto:


Evito di rispondere a ogni singolo argomento, perchè credo li abbiamo sviscerati confrontandoci e resto dell'avviso che a seconda della formazione al gdr che si ha, si abbiano visioni diversi sulle meccaniche interattive essenziali del gdr.

Ma una cosa vorrei discuterla visto che prima non l'abbiamo toccata.

Il termine Playmaker è proprio brutto, ogni giocatore porta azione, il fatto che ci siano gli unti dal signore che ci riescono anche con una struttura di regole fatiscente non vuole dire che la struttura funzioni.


IL termine playmaker ha un ruolo preciso e ti contesto la lettura in un'ottica di competizione o negativa. Il gdr è fatto anche di ruoli funzionali diversi nell'economia della land.
Il fato è uno di questi, ma non l'unico.

Nessuno dice che il playmaker è più figo del player solista: hanno funzioni distinte esattamente come ce l'ha il fato.
Ci sono player spettacolari, con personaggi spettacolari che non sono e non saranno mai playmaker, vale a dire dei fati in chat.
Gente che porta gioco agli *altri* ragionando sempre in un'ottica di relazione, persino nel rendere l'ambiente, facendo di tutto uno spunto di gioco corale.
Il gioco in chat ha i suoi solisti (utilissimi) e i playmaker (utilissimi e indispensabili quanto il fato)
Dipende dal giocatore: e non tutti debbono necessariamente saper masterizzare o amare farlo. Ugualmente non tutti devono saper essere playmaker.
Spesse volte il playmaker non scrive stupendamente e non ha un pg splendido e sempre al centro.
L'abitudine di molte gestioni a ignorare e spesso soffocare questa componente essenziale del play by chat che si propone di andare oltre i 20 utenti a sera (e va benissimo che ci sia chi non ne vuole di più ma va ugualmente bene che il play by chat possa ambire a centinaia di utenti senza essere per questo svalutato come ingiocabile) è una delle cause di fallimento di molte land.

Già solo il fatto di considerare un Playmaker (no è veramente un termine orrendo) un giocatore speciale e non una cosa ovvia che ogni giocatore dovrebbe essere è un segno evidente che la struttura della creazione del pg non funziona.


Non ho mai detto che è un giocatore speciale, ho detto che è un ruolo speciale. Esattamente come il fato.

Poi una nota.
Io direi che se si evitasse di metterla in termini di competizione e fastidio riconoscendo che una land non è un posto dove tutti devono essere bravi uguali, nè tutti devono avere pg perfetti (il pg si cresce in chat lentamente e matura nel tempo, quindi è ovvio che ci siano pg di spessore e altri non ancora con quello spessore) supereremmo molte delle problematiche di mancata umiltà che si riscontrano regolarmente nelle land.

Perchè esistono dei grossi dislivelli di bravura ed è normale, laddove ci siano niubbi e vecchi giocatori e questi dovrebbero essere uno stimolo per chi a quei livelli non c'è. Se non lo è c'è qualcosa che non funziona nel modo di approcciare il gioco.
Esistono poi dei pari livelli di bravura ma il personaggio non è il giocatore: deve crescere ed è normale che si noti in chat la differenza tra personaggi con diversa maturità.
Se ricominciassimo a far presente questo all'utenza, che il play by chat è l'evoluzione di un personaggio e che il tempo, la storia di cui lo nutri, lo fa forse nelle land si tornerebbe ad avere una mentalità umile e diffusamente l'attitudine a imparare prima di atteggiarsi.
Soprattutto di giocare.

A cominciare dal fato che non è l'unico manipolatore di gioco nè è a un livello superiore come qualità: è un organizzatore e serve il gioco.

Dall'alto come i playmaker lo servono dal basso.
Riconosciamo anche ai giocatori i loro ruoli e la loro indiscutibile necessità in chat.
Non sono TUTTI uguali ed è bene, questo, sempre sottolinearlo al niubbo.

Si diventa grandi non solo osservando i grandi, ma riconoscendoli.


www.ilgrandeinverno.it

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ramsay

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13/11/2009 21:14:07

Ehi ehi il post è di tutti!

EnlistedEnlisted ↗
Guida la tua squadra di soldati in combattimenti su larga scala, con fanteria, veicoli corazzati e aerei della IIa Guerra Mondiale!

quota


enelya

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13/11/2009 21:20:01

Sì, ramsay, ma avevo sbagliato i codici del quoting e per correggere ho quotato, inviando la risposta doppia.
Non ti sei perso niente solo un doppione


www.ilgrandeinverno.it

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ghennadi72

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13/11/2009 21:40:25 e modificato da ghennadi72 il 13/11/2009 21:54:54

E' un serpente che si morde la coda, Raizinger. Tu dici che il gioco non si autoalimenta, se non c'è un numero sufficiente di giocatori a farlo. Questo é vero.

E' altrettanto vero che coloro che hanno le capacità di visione, lettura e indirizzo del gioco necessarie a un game master sono più rari dei denti di gallina: uno dei motivi per cui, statisticamente, non ci si fila il "fato" é che il fatto che un admin abbia messo qualcuno a fare il game master non implica affatto che quel qualcuno sia capace di farlo come si deve. Conseguenza: i giocatori, supponenti o meno, umili o meno, convinti di essere er mejo o meno, smettono di seguire gli spunti offerti dal master.

Credo che sia un po' la storia dell'uovo e della gallina. In una con un'utenza land estremamente numerosa puoi fare a meno sia dei playmaker che dei master in gamba, perchè "nel mucchio", ponza ponza salta sempre fuori qualcosa che riesce a dare un motivo per fare il login a centinaia di giocatori.

In una land di dimensioni più ridotte, io credo non si possa fare a meno nè dell'una nè dell'altra categoria. Il gioco in un pbc non deve essere nemmeno master-dipendente come lo é, necessariamente, nel cartaceo. Soprattutto perchè come non é sempre facile definire cosa sia un buon giocatore, altrettanto non é facile definire cosa sia un buon master.

Ho visto eccellenti interpreti personali essere incapaci di reggere un'azione coordinata, non certo per mania di fare i solisti, ma per semplice limite di visione del gioco; ho visto giocatori considerati "mediocri" sul piano interpretativo offrire spunti di gioco che hanno permesso a dozzine di giocatori di divertirsi per ore di fila anzichè trascorrerle nella vana attesa che arrivasse il solito fato a proporgli la solita trama.

Ho visto game master capaci di coinvolgere i giocatori nelle trame, tenendo conto delle loro azioni e disposti a rivedere la traccia di una trama se le azioni dei giocatori lo richiedevano, e ho visto master incaponirsi sulla trama che avevano scelto e, persino, irritarsi perchè il giocatori con le loro azioni avrebbero impresso un andamento differente alla quest, e ne ho visti altri ancora convinti che il master sia una sorta di divinità ellenica che regge i fili dei giocatori, ignari burattini che dovrebbero essere pronti a cadere, rialzarsi, animarsi, rimpiombare nel buio per adattarsi alla musica suonata dalla Grande Trama ideata dal master in persona...

C'è un punto che a volte si fa di tutto per non riconoscere: non tutti sanno fare tutto, e non tutti servono allo stesso modo in ogni circostanza. Prova a mettere Totti, Rooney o Ibrahimovic a fare i portieri e te ne accorgi.

Ignorare o addirittura pensare che sia dannoso avere dei playmaker perchè guasterebbero le trame dei master... mboh... si? no? Dipende.
Dipende dal ruolo che hai deciso di assegnare ai master nell'economia del gioco.

Se hai deciso che tutto ruota attorno alle trame e alle quest proposte dai master e che ruolo primario dei master é indirizzare il gioco lungo linee definite dall'ambientazione, sì, forse i playmaker non solo non servono, ma possono diventare addirittura un'intralcio, una piaga da combattere col DDT e se non basta il DDT pure con l'uranio impoverito.

Se hai deciso che solo in certe circostanze il compito dei master é di indirizzare il gioco (ad esempio quando l'iniziativa dei giocatori rischia di divergere irrimediabilmente dai limiti posti dall'ambientazione) e per il resto dovrebbero limitarsi ad arbitrarlo e agevolarlo, i playmaker diventano i più importanti alleati del master. Se non altro perché non lo obbligano a stare in chat ogni volta che fa il login.
E soprattutto perchè non condannano gli altri giocatori a fare la muffa se non c'è un master online, o se c'è un master che li tratta come *oggetti* del gioco anzichè come *soggetti* dello stesso: in questultimo caso diventano anzi alleati degli admin, che grazie ai playmaker riescono a contenere le emorragie di utenza provocate dall'autocentrismo dei loro master.


ps: in circa 9 anni di pbc ne ho visti DUE di master abbastanza accorti da essere disposti a sacrificare la bellissima trama della quest che avevano pensato per rispettare le iniziative prese dai giocatori lavvore avrebbero fatto divergere la trama dalle tappe previste. Tutti gli altri, piuttosto che deviare di una virgola, avrebbero fatto apparire Mazinga, Sauron in persona e magari pure un'astrobase Cylon in mezzo ai personaggi dei giocatori pur di "indirizzare" il gioco come richiesto dalla trama.

pps: no, non ho giocato solo a Extremelot/Dreamalot.




img
ASoIaF - Il Grande Inverno GdR
https://www.ilgrandeinverno.it
Not a cosplay by chat

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shogo

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13/11/2009 22:15:38

Hi, direi che è almeno un anno buono che si è notata la perdita di giocatori, di certo è iniziata anche prima, ma avrebbe potuto essere una flessione momentanea.

Non ho letto tutti gli interventi, mi riprometto di farlo pian piano perché il discorso è complicato e tutti vanno vagliati.

Il mio piccolo contributo alla discussione può essere solo quello personale; inutile ipotizzare teorie sociologiche, il buon vecchio metodo dell'esperienza può indicare almeno uno dei motivi.

Io sono uno di quelli che si è disaffezzionato alla tipologia di gioco, senza essere attratto dai MMORPG o simili, ma solo perché si cresce, perché il lavoro, la famiglia, la vita porta a mettere priorità in cui il gioco viene sempre più relegato agli ultimi posti.

Il GDR by Chat implica un impegno temporale rilevante, forse a disposizione solo di studenti (infatti giocavo di più durante gli studi che ora), senza questo tempo non si riesce a seguire le varie trame, ci si può (non è il mio caso, ma l'ho notato) sentire esclusi.

Altro punto è che, dopo aver fatto tutto di tutto, essere stati tutti i personaggi possibili, dopo aver contribuito alla nascita di land e alla loro gestione, allo sviluppo di storie e alle quest stagionali, che cosa ti resta da fare?
E per citare un racconto di fantascienza "Quando sei stato in equilibrio al centro dell'universo, che altro puoi fare?"

Ciao

World of WarshipWorld of Warship ↗
MMO gratuito con frenetiche battaglie navali ambientate nel ventesimo secolo. Salpa con la tua nave ed affronta i nemici!

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rehromani

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13/11/2009 22:24:27

Mamma mia, è stato complicato capire come la discussione sia arrivata dal calo di utenza dei pbc all'autoalimentazione del gioco.

La discussione è interessante ma sterile e non porta a capire perchè ci sia questo calo, che è sia nel numero di GDR che nella loro utenza.
Le ragioni sono molteplici:

1)L'open source. Aprire il mercato a tutti ha portato alla creazione di centinaia di land impresentabili, quasi tutte nate per soddisfare l'ego di persone in contrasto con la gestione di una land originaria.
La facilità con cui si sono aperte delle land, virtualmente senza un "lavoro" alle spalle, che fosse di grafica o di programmazione, ha creato tantissimi giochi in cui spesso mancava anche il gestore. L'impegno in qualcosa genera affezione, in questo caso, totalmente mancante. Ed ecco nascere giochi per 5-6 persone al massimo.

2)Tecnologia. Il PBC è superato. E' come le chat IRC, neanche i maniaci sessuali le usano più. Se prima il PBC era l'unico modo per aprire a tutti i "tavoli" di giochi di ruolo. Adesso ci sono altre tecnologie dominanti: Browser games, Xbox Live, PSnetwork. Perchè giocare a un gioco con due immaginette e una cornice, quando posso fare una cosa identica con una simulazione reale in HD?

3)Funzione "sociale". Per molti il gioco di ruolo rappresenteva una delle poche possibilità di conoscere altre persone con interessi identici. Facebook, twitter, myspace, hanno reso obsoleto tutto ciò.

Ci sono tantissime altre ragioni, inutile elencarle tutte ancora o cercare errori su errori delle land e delle gestioni. Gli errori ci sono, ci sono sempre stati, ma la realtà è che siamo sorpassati.
Resisteranno soltanto poche land fantasy, che contano su degli affezionati nostalgici e le ambientazioni di "moda": leggasi Harry Potter, Vampiri e i telefilm del momento.


...se la tua land ha un difetto io lo troverò...

quota


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