News e Aggiornamenti ASoIaF - Il Grande Inverno

Febbre d'Inverno

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 26/07/2017

Mi manca il vecchio, una parte di me se n’è andata assieme a lui. Sapeva tenermi a bada, era l’unico in grado di placare la mia ira, era capace di mettere a dormire la bestia. Non so ancora come possa esser sopravvissuta tanto a lungo senza Blackwolf. A volte viene da me in sogno, anche ieri notte, ero con lui, avevamo acceso il fuoco nel buio di una grotta, lassù tra i picchi innevati. Parlavamo di Othar, quel figlio di un cane del Bolton che per disgrazia abbiamo incontrato nella foresta, era ferito, sanguinava da una gamba; aveva la mascella fratturata, il volto tumefatto di chi era stato pestato a sangue. Ci avrebbe pensato la foresta ad ammazzarlo se non lo avessimo incontrato, ed io d’altro canto, alla vista del bastardo, avevo già sguainato la mia spada.

“Sta calma”

mi disse il vecchio, afferrandomi per un polso

“Non capisci? È un’occasione unica”

e quella volta mi guardò negli occhi, con le sue iridi nere come pozzi senza fondo, penetranti che ci potevi cadere dentro.

“Conosci il tuo nemico Saphira, diventa sua amica, diventa sua ospite, solo allora potrai sconfiggerlo”.

Vecchio pazzo, vecchio saggio di un folle. Allora non capivo, mi sono semplicemente fidata e come sempre s’è rivelato provvidenziale. Il bastardo ha cantato come un uccelletto, grato delle cure prestate, grato di poter tornare a trucidare quelle povere anime. Una vita per salvarne dieci, vecchio pazzo, ci sapevi fare con le parole.

“Ricordi di Othar?”

Mi disse nel sogno, mentre il suo volto, scavato dal tempo, come tronchi d’albero sui quali gli orsi si limano gli artigli, rifletteva i bagliori delle fiamme.

“Volevi ucciderlo e se io te lo avessi concesso non avremo potuto salvare tutte quelle persone”

Mi sono vergognata di me stessa e della mia natura, cosi come mi vergogno di me stessa ora, sconfitta dalla morte che non muore, piegata dal freddo, bruciante di febbre. Osservo il soffitto che riflette quelle spire rosse e gialle che divorano la legna al riparo del camino. Il dolore mi tiene sveglia, mi fa sapere che sono ancora viva, almeno per il momento, ed è un bene. Tutte le volte che chiudo gli occhi ne vedo cento avvolti nell’ombra, cento occhi che mi osservano, cento bagliori blu, come fuochi fatui che mi vengono incontro. Mi chiamano tra le loro schiere, m’invitano a unirmi a loro, nel gelo dell’inverno che non cede il passo all’estate. Mi aggrappo alla vita con le unghie e con i denti. Nonostante il desiderio di riabbracciare il vecchio gli devo almeno questo, la vita per lui era preziosa, un dono raro da custodire gelosamente. Non posso fargli questo, mi prenderebbe a bastonate se mi vedesse ora, ad un passo dal chiedere agli Antichi la grazia di non farmi più patire. Ci vorrebbe del latte di papavero, se non altro se ne andrebbe il dolore della carne e resterei sola col cuore in fiamme.

Non ho mai temuto la morte, lo dissi al figlio di Ohl non troppi giorni fa, “arriva per tutti presto o tardi”, quanta lungimiranza. Non sapevo allora di aver mentito a Bjorn, ora che è arrivata la febbre, ora che sono finite le scorte e non mi resta che pregare gli Dei.

Vedo la fine piegarsi sul mio giaciglio, ghigna e mi attende, mi avvolge col suo nero mantello, allunga la mano verso di me e sputarci sopra, ora come ora, non mi sembra l’idea più saggia eppure ho paura.


Saphira Preston,

pensieri in una stanza.

Fire calls fire

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 19/07/2017

Sono tornati con lo sguardo vuoto dal terrore.
L'attacco è arrivato puntuale, quando hanno cercato di prendere il combustibile dalla cava. Sapevano che volevamo il fuoco?

Uscire, adesso, è una guerra e loro non erano preparati.
Non abbastanza. Chi lo è d'altronde?

Il fuoco. Il fuoco è il segreto.
Guida i viaggiatori, scalda le case, chiama dall'alto delle torri l'esule smarrito, segna i confini tra il buio della notte e la civiltà.
Il fuoco chiama fuoco: così le portabili, quella piccola arma che viene dalla barriera. Quando i corvi si addestrano sembrano stelle che solcano il cielo, comete come le chiamano i Maestri. Una pioggia di fuoco che parte come un'armonia.
Mai nessun corvo si separa da lei, come dal corno.
La portabile.
Quella fiammella protetta da argilla che assicura sempre non la salvezza, ma la speranza di potersi difendere.
Così il sapere, la conoscenza: la portabile è frutto di coloro che fanno, di coloro che studiano combustione, di falegnami e fabbri, di corvi.
L'unione dei saperi che fanno la storia dell'umanità: perchè solo unire la conoscenza può salvarla.
Fuoco chiama fuoco.
Come l'incendio che bruciava sulle colline stanotte e che ha ridato una buona morte a quello che deve essere stato un uomo, un giorno e che non è tornato al suo focolare.



Ardeva ancora all'alba: come una dichiarazione di guerra.
La guerra del ghiaccio e del fuoco.

La paura ha occhi azzurri

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 18/07/2017

La lunga notte sta allungando il respiro sul mondo eppure pochi sembrano comprenderlo e accettarlo.
Strana la natura umana: si aggrappa alle piccole cose quotidiane, ai grandi ingranaggi del progresso per contenere la paura.

Da due notti e due giorni, la paura ha occhi azzurri.



Ha ginocchia raggelate, mani intirizzite, ha quell'odore di carne rancida e il suono di aghi di ghiaccio, che si spezzano sotto i piedi, a centinaia. La paura danza nella foschia gelida, quando sale e la senti nelle ossa, nel passo lento e faticoso, che si fa legnoso, come di ghiaccio, che ti spinge a non vedere e non sentire e che conquista lentamente l'ottimismo, la voglia di ridere la voglia di credere che un giorno saranno ancora a casa.

Ma casa non è più neanche pensabile come le mura di Grande Inverno.
Casa è il fuoco acceso e vigile, il fumo verde che, dicono salvi dagli estranei.
Eppure un estraneo c'è. Uno dei forni non funziona e nessuno sa quale sia.

La guerra ha distratto gli uomini, li ha spinti a credere che in fondo uccidersi per un Trono sia molto più semplice e sia fingere che non ci sia chi aspetta oltre la Barriera.

Quattro anni fa la Barriera è caduta. Fu allora che passarono quelli che il Popolo libero chiama White Walker.
Possono attendere perchè non hanno anni da riempire ma solo un lungo azzurro privo di orbite da riempire della vita di chi ne ha fatto delle storie.
Ma le storie sono arrivate con l'inverno.
Solo i lupi, adesso, potranno salvarci.

16.7 Winter is here

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 16/07/2017

In questi mesi di gioco e attesa, l'ambientazione di IGI è cresciuta coinvolgendo i nuovi arrivi nei segni di un inverno che è dilagato nell'attesa estate, mentre i Bolton spingevano ai confini. Oggi, l'attesissima prima puntata della settima stagione coicinde con la prima puntata della vera nuova stagione di IGI, considerando i mesi trascorsi tra The North Remembers, Grande Inverno e Silverood, un reale beta di gioco e una preparazione coerente dell'ambientazione.
Siamo quelli che cucinano una pietanza alla volta.
L'inverno è qui. Solo su IGI (E L'HBO).

https://youtu.be/uyX54m2sWGk ↗

L'estate di ghiaccio

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 12/07/2017

La sensazione di trovarsi in trappola, la consapevolezza di essere tagliati fuori da comunicazioni dirette con Grande Inverno e l'inquietudine provocata da quel "tempo al contrario" come i coloni definiscono quella strana stagione che arretra verso l'Inverno, invece di consegnarsi all'estate, generano tensioni nel Fortino di Silverwood.
Diversi profughi vengono accolti e curati e mentre alcuni di essi acquisiscono mansioni e responsabilità, altri, in quella situazione di grave costrizione subiscono il clima cupo del Fortilizio; mantenere l'ordine non è semplice nè per i Guardiani nè per quanti provengono dalle istituzioni di Grande Inverno.

Un'estate fatta di ghiaccio e neve, sembra ingoiare il Fortino, mentre increduli, i coloni disperano di uscirne vivi.

Le storie, le storie dei vecchi, quelle che ogni uomo del Nord apprende sin da bambino come una paura ancestrale trasmessa di generazione in generazione, sembrano farsi realtà.

Come legge del Nord comanda.

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 06/07/2017

Dopo le notizie portate dagli scampati a feroci attacchi dei razziatori Bolton, una squadra di guardiani viene inviata alla ricerca dei cadaveri.
Con l'ordine di individuarli, bruciarli e se possibile scoprire tracce della banda di Bolton che hanno assalito la carovana e fatto la strage.

La pattuglia è rientra in notevole ritardo e riferisce di aver trovato solo tre dei corpi e di averli bruciati come la legge impone.
Confermano il uogo indicato dagli scampati, dove è avvenuta la strage, ma mancano almeno dieci corpi all'apello.
Attaccati dai Bolton essi hanno dovuto prima seminare gli inseguitori, attendere un'intera giornata nascosti in una grotta, prima di poter riprendere la strada del rientro.

Il Fortilizio si prepara a una difficile missione mentre il sospetto che i corpi non trovati possano rivelarsi la conferma del più gelido e sincero Inverno massacra l'attesa.

Ombre di guerra

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 04/07/2017

Due eventi scuotono la vita del Fortilizio.

Un numero discreto di profughi viene trovato dagli esploratori e condotto al Forte, ma più degli altri l'arrivo di un Bruto che narra di essere stato vittima di una caccia umana, applicata da un branco di razziatori dei Bolton e il rintracciare un contingente di Grande Inverno, massacrato nella tundra, con un'unica sopravvissuta, inquieta profondamente i coloni.
Tagliati fuori da contatti, appare evidente che le vie di collegamento siano controllate dal nemico, mentre sempre più significativi appaiono i segni di un Inverno che sembra riaffermarsi con tutta l'intensità di cui è capace, invece di consegnarsi all'estate.

Scontri, combattimenti, accoglienza e news varie.

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 02/07/2017

Piccoli aggiornamenti.
- Il sistema di scontro, rodato in questo periodo grazie ai nuovi ingressi, in numerose quest è stato tarato definitivamente con ultime limature.

- Aggiunta per il periodo di Silverwood una mensa automatica.

- In revisione il sistema della riparazione degli oggetti.

Nuovi iscritti e newbie
- Il sistema di accoglienza che guida il singolo giocatore attraverso le novità introdotte nel gioco, dà, grazie ai consigli dei gestori di Legacy of Magic e Sgconline e un'analisi dei dati condotta dallo staff intero, risultati insperati.
I giocatori sono introdotti al gioco avendo a disposizione una guida che spiega tutte le applicazioni sinteticamente e permette di entrare nel gioco con immediatezza, grazie alla nuova mappa d'ingresso e la semplificazione ragionata e graduale dei contenuti.

- In implementazione per la prossima settimana un doppio binario di accoglienza, che faciliterà l'inserimento in gioco di players senza esperienza pregressa di play by chat riducendo la difficoltà globale del sistema.

Profughi e Inverno

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 30/06/2017

Le storie che s'intrecciano al fortino sono realmente lo specchio di un Nord uscito dalla guerra e che ancora vive la profonda difficoltà delle sue tensioni interne, della mancanza di unità. Mentre i segni dell'Inverno, fanno sembrare che il tempo scorra al contrario e che la stagione temibile stia tornando a rafforzarsi, invece di scivolare verso l'estate, diversi uomini e donne sono raccolti dai pionieri.
Da Grande Inverno non giungono notizie.
La sensazione di isolamento, la paura e la tensione animano il fortilizio e l'incertezza si fa tangibile.

Primi scontri

News di ASoIaF - Il Grande Inverno del 26/06/2017

L' esplorazione sommaria di un tratto di collina sventrato da una frana notturna rivela che il rivestimento collinare composto da strati di ghiaccio, di terra e di roccia friabile su un nucleo di dura roccia, ha ceduto a causa delle piogge incessanti.
Durante l'esplorazione i coloni sono interrotti da grida dal fondovalle. Un gruppo di profughi, in fuga da razziatori, sta fuggendo con Barrett Bonden, Consigliere di Blackhaven, in viaggio verso il fortilizio.

I coloni riescono a supportare il gruppo, salvando i 4 profughi e conducendoli al sicuro.

L'obiettivo dei giorni a venire è la localizzazione di alcune delle risorse della zona: il rischio è alto e particolarmente difficile affrontarlo, data la necessità di competenze civili da sommare alla capacità analitica del territorio del gruppo di combattenti misti che si occupa di caccia, tracciatura e difesa.

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